La gioia di Gorizia per l'arrivo di Maria Teresa, mai giunta in città

La gioia di Gorizia per l'arrivo di Maria Teresa, mai giunta in città

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La gioia di Gorizia per l'arrivo di Maria Teresa, mai giunta in città

Di Vanni Feresin • Pubblicato il 28 Nov 2021
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La sovrana moriva 241 anni fa, lasciando l'imper nelle mani del figlio Giuseppe II. Il ricordo.

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29 novembre 1780. Morì a 63 anni a Vienna l’Imperatrice Maria Teresa, vedova di Francesco Stefano di Lorena e ultima sovrana della dinastia Asburgo. Lasciò a suo figlio Giuseppe II un impero ben amministrato, moderno, efficiente, economicamente stabile e con una moneta forte. Eresse nel 1752, con il placet di Papa Benedetto XIV, l’immensa Arcidiocesi Metropolita di Gorizia e fu l’ultima Sovrana che ebbe una piena e indomita fede cattolica, rendendo grande prestigio alla Chiesa universale che viveva nel territorio austriaco.

La mancata visita di Maria Teresa a Gorizia

A Carlo VI succedeva sul trono imperiale la figlia Maria Teresa, insigne sovrana universalmente riconosciuta ed apprezzata per saggezza e intelligenza. A lei si deve la salvezza dell’Impero, il risanamento delle finanze (grazie alla saggezza del marito l’Imperatore Francesco Stefano di Lorena) e dell’esercito, nonché l’erezione dell’Arcidiocesi di Gorizia nel 1752 con la conseguente nomina del conte Carlo Michele d’Attems a primo arcivescovo metropolita e nel 1766 a primo Principe Arcivescovo di Gorizia.

Con il suo governo si ebbe un notevole incremento culturale, sociale ed economico della città, attraverso una serie di provvedimenti legislativi a favore del territorio, come ad esempio la riforma scolastica e quella sanitaria.

L’Imperatrice Maria Teresa decise di incontrare i suoi parenti toscani e napoletani proprio a Gorizia: Nell’autunno dell’anno 1773 si ebbe sentore in Gorizia essere stata fissata la primavera susseguente per un convegno nella nostra città fra l’Imperatrice e la famiglia Arciducale della Toscana. Tutto il paese si pose in moto per l’alloggio delle due Corti. Il governo occupossi a far riparare il selciato, demolir case meno decenti, levare molti angoli che rendevano angusto il passo delle contrade e deturpavano la città, e a dare quei provvedimenti che rendonsi necessarj per l’affluenza di tanti forestieri.

Già era comparso parte del personale di Corte per scegliere e distribuire gli appartamenti; già era giunto l’equipaggio della famiglia Granducale di Toscana, quando un’indisposizione sopraggiunta a Maria Teresa fece sospendere ogni preparativo, con gran dispiacere di tutta la popolazione. Scrive lo storico Carlo de Morelli relativamente a questa decisione: Tutto si ammutolì in guisa, come se dal più chiaro giorno passati fossimo in un istante alla più buja notte. Tale era il disgusto e tale la tristezza, che si diffuse con rapidità sopra tutte le classe di persone.

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