LA QUARTA EDIZIONE
Geopolitica, economia post bellica e giornalismo di guerra al centro del Festival del Cambiamento di Gorizia

Il forum speciale di mercoledì 8 ottobre approfondirà il tema ‘Gorizia Città della Pace Giusta’. Attesi esperti e diplomatici internazionali.
Presentato a Gorizia il programma della quarta edizione del Festival del Cambiamento. Il tema speciale, scelto in occasione di Go! 2025, è “Gorizia Città della Pace Giusta” e prenderà in esame quattro temi: il futuro dell'Europa in un contesto di crisi multiple, l'impatto economico dei conflitti, poi i mutamenti della geopolitica con multilateralismo e diplomazia ed infine le testimonianze dei giornalisti di guerra. Tutto questo si svolgerà in un’unica giornata, mercoledì 8 ottobre, tra le 9 e le 17.30 al Conference Center del polo didattico goriziano dell’Università degli Studi di Trieste. L'evento internazionale organizzato dalla Camera di Commercio della Venezia Giulia assieme a International Strategic Network (ISN) e MedOr Italian Foundation, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio di Unioncamere, Comune di Gorizia e dell'Università di Trieste.
«Scopo dell’iniziativa è attirare l’attenzione su un tema di importanza mondiale – spiega il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti – la Capitale Europea della Cultura è un buon esempio per aprire le menti e mettere al centro le persone». Anche il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha partecipato all’incontro di lancio dell’evento evidenziando che sempre – ma in maniera particolare in questo tempo - è necessario esprimere una capacità di discussione, instaurare un dialogo pur nella diversità di posizioni su temi complessi. «Il Festival del Cambiamento, nel cuore di Gorizia Capitale europea della Cultura insieme a Nova Gorica, è occasione per riflettere sulle trasformazioni globali – afferma Fedriga - un appuntamento di grande rilievo per la nostra comunità che affronta temi cruciali per il futuro dell'Europa e del mondo: parlare oggi di pace giusta significa riconoscere che la pace non è soltanto assenza di conflitti, ma presenza di giustizia, dialogo e rispetto della dignità umana. In un tempo segnato da incertezze e tensioni geopolitiche, Gorizia diventa simbolo e laboratorio di convivenza, capace di mostrare come territori di confine possano trasformarsi in ponti di cooperazione. Il Friuli Venezia Giulia intende rafforzare questo ruolo, contribuendo a elaborare idee e proposte che guardino al futuro con responsabilità e visione».
«L'esistenza o meno di una pace giusta è l'interrogativo che accompagnerà i diversi relatori, offrendo spunti di confronto e di analisi su scenari internazionali che ci coinvolgono da vicino, come il ruolo che l'Imec, il corridoio economico India-Medio Oriente-Europa, potrà avere nel processo di ricostruzione post-bellico – rimarca il presidente - si tratta di un'infrastruttura che rappresenterà una piattaforma logistica essenziale a livello globale. Allo stesso tempo, non possiamo non considerare i riflessi che nuovi equilibri geopolitici possono avere sull'economia dei territori e in particolare sul nostro sistema portuale e logistico. Basti pensare alle nuove rotte commerciali, come quella polare, che rischiano di ridimensionare il ruolo del Canale di Suez e di conseguenza anche i traffici mediterranei, da sempre centrali. In un contesto di blocchi e di contrapposizioni che non hanno ancora assunto una definizione chiara e definitiva, la nostra regione deve continuare a riflettere e a prepararsi, valorizzando i propri asset strategici».
All'incontro hanno preso parte, tra gli altri, anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, in videocollegamento l'inviato speciale dell'Italia per il Corridoio India-Medio Oriente-Europa e socio fondatore dell'International Strategic Network ed ambasciatore Francesco Maria Talò e il giornalista Fausto Biloslavo. «Gorizia ha un sogno – rileva il primo cittadino Ziberna – diventare sede di un’istituzione, agenzia che possa consentire di parlare all’Europa e al Mondo intero di pace». Una richiesta ed invocazione elevatasi anche dalla Veglia di Preghiera plurilingue per la Pace che ha avuto luogo nella chiesa di Maria Santissima Regina ed è stata presieduta dai vescovi del Consiglio Episcopale Permanente, insieme ai vescovi della Conferenza Episcopale Slovena e di quella Croata.
Dopo i saluti istituzionali che sono ij programma tra le 9.30 e le 10 dell’8 ottobre, si parlerà di “Europa nel fuoco incrociato: sicurezza, autonomia e unità in tempi di crisi” facendo un focus su diplomazia e un miglior ordine internazionale per l’Europa. Gli sopiti di questo spazio saranno il deputato greco Dimitris Avramopoullos, il docente della Marmare University, Cagatay Ozdemir e l’ambasciatore Ettore Sequi. In un secondo panel si ragionerà su “L’impatto economico dei conflitti: catene spezzate, ricostruzione e nuove geografie del valore”, quindi sulle conseguenze economiche dei conflitti su mercati e territori. Previsti vari interventi tra i quali quelli dell’Amministratore Delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero e dell’ambasciatore Talò che ha definito Gorizia «testimone di un cambiamento possibile» in un Europa «che deve svegliarsi, deve correre ed adeguarsi»
Tra gli altri ospiti del Festival interverranno monsignor Vincenzo Paglia e il diplomatico austriaco Martin Sajdik che relazioneranno su “Multilateralismo e diplomazia per una pace giusta”. Chiuderanno le conferenze della giornata i “Racconti dal fronte” con i giornalisti ed inviati di guerra, Biloslavo, Cremonesi, Romoli, Battistini, Semprini e Tonaci. Le conclusioni saranno affidate al Primo Ministro sloveno Robert Golob e al Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
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