Gennaio in musica a Fogliano, quattro concerti in chiesa di Santa Elisabetta

La parrocchia di Santa Elisabetta d’Ungheria ha organizzato quattro appuntamenti musicali in altrettanti sabati di gennaio: si inizia domani 6 gennaio.

Un gennaio in musica, quello proposto dalla parrocchia di Santa Elisabetta d’Ungheria a Fogliano che, nei quattro sabati di gennaio ha organizzato altrettanti appuntamenti. Il primo è il tradizionale concerto del 6 gennaio alle 20.30 con il Gruppo corale Elianico, il Coro S. Ambrogio e il Coro Edi Forza che proporranno canti natalizi della tradizione e brani inediti del compositore monfalconese Mafaldo De Biasi.

Quindi, sabato 13 gennaio, per ricordare i cento anni dall’arrivo a Fogliano del prezioso organo Nachini, costruito nel 1730 per la chiesa parrocchiale di Gemona, spostato nel 1763 a Romans d’Isonzo e poi acquistato nel 1924 per 6mila lire da Fogliano, ci sarà il gran concerto d’organo a cura di Luca Sartore, tra i più apprezzati organisti di organi veneti antichi. Sartore utilizzerà tutti i registri e combinazioni in un viaggio musicale di 150 anni, dall’inizio del Settecento alla prima metà dell’Ottocento per poter apprezzare le varie possibilità foniche e timbriche del prezioso strumento.

Quindi, sabato 20 gennaio, alle 20.30, il parroco, don Giorgio Longo, per il proprio compleanno, offrirà alla comunità e agli amici un sabato diverso con la musica interpretata dal Complesso Bandistico di Reana del Rojale, diretto da Flavio Luchitta. La banda eseguirà musica classica, religiosa e del miglior repertorio popolare, “per una serata diversa e speciale e per un augurio originale e sicuramente apprezzato”, si legge nella locandina.

Infine, sabato 27 gennaio alle 20.30, anche in occasione della Giornata della Memoria, sarà ospite della parrocchia l’Orchestra d’Archi di Farra d’Isonzo e voci soliste, diretti dalla maestra Annalisa Clemente, “che con la ricchezza del loro repertorio sapranno elevarci lo spirito per augurarci un 2024 all’insegna del dialogo, del rispetto e della pace”, così ancora la locandina.

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