«Generare festa e serenità», l'appello di un'imprenditrice di Monfalcone

Dopo un viaggio a Milano alla Fiera, Silzia Zia ha deciso di lanciare una richiesta alle donne imprenditrici ma non solo.

Un appello rivolto soprattutto alle donne ma non solo, in un importante messaggio di speranza: è quanto lancia Silvia Zia, titolare della boutique “Silsorì” di Monfalcone. In un momento in cui imperversa la guerra in Ucraina, la crisi economica, e tante altre situazioni negative, ha deciso di uscire allo scoperto senza, però, farsi pubblicità.

“In coincidenza con la settimana della moda, dopo due anni di assenza, la fiera di Milano mi ha riportato a vagare tra i padiglioni”, racconta Zia. “Ho incontrato nuovi e speranzosi visi di produttori del made in Italy, spazi vecchi occupati da un silenzioso vuoto ed un Salvini scortato da una flotta di agenti, in cerca di che? Con-SENSO? A tal punto che mi sono chiesta, ma il mondo della moda fatto così ha ancora SENSO? Un mondo che genera un'aria festosa, come può sposarsi con le immagini di carri armati ed il rumore dei fucili?”.

Secondo l’imprenditrice è necessario che la moda riveda molto le proprie proposte, gli atteggiamenti, la comunicazione. Ha scelto, così, di portare avanti una causa fondamentale, con le sue uniche armi.

“Parlo alle donne come me, autrici di piccole attività. Non affannatevi a riempire gli scaffali di merce – prosegue - ma riempite le vostre attività di un prodotto necessario che ormai scarseggia. Parlo di attenzione, accoglienza e professionalità. Offrite un posto dove per alcuni istanti gentilezza, colore e bellezza appaghi e faccia respirare l'anima. Un luogo dove ancora è possibile parlare di emozioni ed indagare sulla necessità vera di un acquisto e troverete che tutti noi siamo in cerca di CURA.Abbiamo il DOVERE di generare bellezza!”. Tutto questo, rimarca, attraverso i modi più semplici che conosciamo. “Io voglio dare il mio contributo. Sogno di sentire il colpo di un cannone che attraverso polvere colorata, metta fine a questa folle guerra... daremo ragione a chi ci insegna che la magia esiste e che per crescere, i bambini, hanno a disposizione un unico pianeta. Come sempre le sole ed uniche vittime di un mondo senza colore”. 

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