Garritani ricuce i rapporti con l’Aned: a Monfalcone la pietra d’inciampo per Natale Marchese

Garritani ricuce i rapporti con l’Aned: a Monfalcone la pietra d’inciampo per Natale Marchese

L’ANNUNCIO

Garritani ricuce i rapporti con l’Aned: a Monfalcone la pietra d’inciampo per Natale Marchese

Di REDAZIONE • Pubblicato il 20 Gen 2025
Copertina per Garritani ricuce i rapporti con l’Aned: a Monfalcone la pietra d’inciampo per Natale Marchese

La posa avverrà in via 4 Novembre al civico 16 dove l’impiegato dell’Anagrafe di Ronchi risiedeva prima di essere deportato.

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Venerdì scorso, il vicesindaco reggente Antonio Garritani e l’assessore alla Cultura Luca Fasan, hanno incontrato il presidente della sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Ex Deportati di Ronchi dei Legionari, Libero Tardivo, e la nipote di Marchese, in rappresentanza della richiedente, Carmen, figlia di Natale Marchese, per programmare insieme l’iter che porterà alla posa della Stolpersteine che sarà collocata davanti all’abitazione di via 4 Novembre 16, dove Marchese visse prima della sua deportazione.

«Monfalcone si prepara a commemorare una pagina dolorosa della sua storia con l’installazione della sua prima pietra di inciampo, dedicata a Natale Marchese – sono le parole del reggente Garritani - un gesto che rappresenta un modo per onorare chi si è impegnato per salvare la vita a diverse persone pagando con la propria e per trasmettere alle future generazioni la memoria di ciò che è accaduto».

«Insieme all’associazione Aned e alla famiglia Marchese, con cui abbiamo avuto modo di approfondire l’argomento, abbiamo concordato le modalità e le tempistiche dell’iter che porterà alla posa della pietra d’ inciampo. Monfalcone non dimentica i suoi cittadini che hanno sofferto e lottato per i valori della democrazia e della giustizia» specifica Garritani. Natale Marchese, impiegato all’Ufficio Anagrafe del Comune di Ronchi, fu arrestato, vittima di un tradimento. Il fatto avvenne il 7 gennaio 1944 nel municipio di Ronchi dei Legionari.

Fu accusato di aver fornito documenti falsi ai partigiani. Dopo una breve carcerazione a Trieste, fu deportato in Germania, dapprima nel campo di lavoro di Gusen, successivamente trasferito nel campo di concentramento e di sterminio a Mauthausen, dove morì nel forno crematorio il primo marzo 1945. Il Comune è già in fase di raccolta dei documenti storici sulla sua storia e nella prima settimana di febbraio verrà avviato l’iter per la posa. La pietra verrà ordinata in Germania, all'unica azienda certificata nata per la realizzazione delle Stolpersteine. I tempi di produzione e consegna sono stimati in circa otto mesi, stante le moltissime richieste provenienti da tutta Europa.

«Una storia drammatica, segnata da coraggio e sacrificio, che sarà ricordata grazie a questa iniziativa - ha specificato l’assessore Fasan. Le pietre di inciampo non sono solo un simbolo fisico, ma anche un mezzo per far riflettere sulle atrocità del passato, soprattutto i più giovani. Vogliamo che questo sia solo il primo passo: il Comune è aperto a raccogliere altre testimonianze e a ricordare i circa cento deportati di Monfalcone».

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