I fatti
Gare d'appalto per gli scuolabus irregolari a favore di una ditta veneta, denunciati sei dipendenti pubblici

I requisiti erano inseriti 'ad hoc' favorendo, ogni volta, le caratteristiche dei mezzi della stessa società. In sette procedure totali guadagnati 1milione e 100mila euro.
Le Fiamme Gialle di Gorizia, a seguito delle indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno di recente portato alla luce l’irregolarità di numerosi appalti, indetti da vari Enti locali della provincia, relativi all’acquisto di nuovi scuolabus e risultati tutti vinti da una medesima società avente sede in provincia di Venezia.
I Finanzieri del Gruppo Gorizia, a seguito delle perquisizioni degli uffici tecnici degli Enti coinvolti, hanno proceduto al sequestro dei fascicoli delle gare d’appalto e dei computer utilizzati dai funzionari indagati. Grazie alle numerose probanti e-mail sequestrate, è stato possibile ricostruire le modalità con le quali gli impiegati indagati prendevano accordi illegittimi con il responsabile delle vendite dell’azienda fornitrice di scuolabus, risultata illecitamente vincitrice di tutte le gare.
Le indagini delle Fiamme Gialle, concluse con la ricostruzione di 7 procedure risultate “turbate” in relazione alla scelta del contraente, per un ammontare complessivo pari a circa 1milione e 100mila euro, hanno evidenziato che la medesima S.p.A. fornitrice degli scuolabus, tramite l’applicazione di ribassi “irrisori” a volte anche prossimi all’1% rispetto al prezzo base indetto, risultava essere sempre l’aggiudicataria dei vari bandi.
Infatti, è stato riscontrato che nelle fasi precedenti all’indizione degli appalti, tutte le gare venivano “turbate” mediante la pubblicazione di un cosiddetto “bando fotografia” con il quale i vari enti locali richiedevano ai partecipanti di fornire scuolabus aventi particolari caratteristiche tecniche che in realtà corrispondevano a quelle del veicolo proposto, nei giorni precedenti all’inizio della gara, dalla società veneta.
L’adozione di stringenti requisiti inseriti “ad hoc” nella gara di appalto ha pregiudicato la libera concorrenza escludendo, di fatto, dalla partecipazione alle procedure di gara, tutti gli altri soggetti, a vantaggio unico della società in questione che, giocoforza, è risultata così, illegalmente, sempre la “miglior offerente” e, in alcuni casi, perfino la sola azienda a partecipare.
L’attività investigativa, in seno alla quale sono stati denunciati i sei R.U.P. degli Enti interessati ed un dipendente della società veneta fornitrice degli scuolabus, risulta di particolare rilevanza nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica costantemente svolta dalla Guardia di Finanza poiché le assegnazioni irregolari di appalti emarginano le imprese oneste dalle procedure e consentono l’infiltrazione dell’economia illegale in settori strategici.
Va ribadito, in ogni caso, che, nell’ambito del procedimento penale in trattazione, è stata esercitata azione penale e risulta fissata udienza preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo con la sentenza irrevocabile di condanna.
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