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Gara di softair in riva all'Isonzo, sfida tra militari e guerriglieri a Gorizia

Un'ottantina di partecipanti è stata divisa in due squadre. La chiusura dell'area per due giorni ha scatenato polemiche tra alcuni cittadini.
Se si volesse dare un titolo alla vicenda, si potrebbe scomodare Shakespear: “Molto rumore per nulla”. Ha sollevato un vespaio di polemiche un post apparso ieri sui social, con una foto che ritraeva una transenna gialla apparsa in prossimità dell’ex discarica (in una zona adiacente alle rive dell’Isonzo) con logo del Comune e un cartello che invitava a non oltrepassare l’ostacolo nelle giornate del 26 e 27 agosto. Il motivo, indicato subito di seguito, era una gara di soft air “con figuranti in costume arabo” e l’ulteriore indicazione che sarebbero state effettuate delle riprese cinematografiche.
In calce all’avviso, un numero di telefono e una mail da contattare in caso di bisogno. Nella parte superiore, nuovamente il logo del Comune e, accanto, il simbolo dell’associazione Tong Softair di Gorizia. La transenna ha subito attirato l’attenzione di chi frequenta l’area perché vi ha un orto, degli animali o vuole semplicemente fare una passeggiata in cerca della frescura che può regalare la fitta vegetazione. Al di là delle molte polemiche sollevate da foto e post, con i consueti botta e risposta fra i cittadini, abbiamo contattato il numero indicato nell’avviso per capire – ormai a posteriori – di cosa si trattasse.
«Siamo fortemente amareggiati per come siano andate le cose ieri» hanno dichiarato Angelo e Salvatore Amato, rispettivamente presidente e segretario di Tong Softair Asd, associazione nata cinque anni fa e che conta circa sessanta soci di età compresa fra i 13 e i 60 anni. «Si trattava di un evento che stavamo organizzando da circa tre mesi proprio perché siamo scrupolosi e vogliamo che vada sempre tutto liscio sia dal punto di vista delle autorizzazioni, sia da quello organizzativo dato che manifestazioni del genere richiamano persone da varie parti d’Italia e dalla Slovenia per cui ci teniamo a dare una bella impressione».
«Noi avevamo il patrocinio del Comune e per scrupolo - dato che in realtà non siamo tenuti a farlo - abbiamo avvisato le forze dell’ordine in modo che se qualcuno avesse avuto delle perplessità su quanto stava accadendo poteva tranquillamente rivolgersi a loro o, in prima battuta, direttamente a noi». “La tana del cinghiale” è il titolo dell’evento che si è tenuto fra le 12 di sabato e la stessa ora di domenica. Si sarebbe in realtà dovuto svolgere a inizio agosto ma il maltempo del periodo aveva consigliato di rimandare tutto in attesa di condizioni meteo migliori.
Dai 130 aderenti iniziali, si è così scesi a 80 partecipanti che sono stati divisi in due squadre (da una parte i soldati Onu e dall’altra i guerriglieri afghani) per simulare azioni di guerra con tanto di villaggi disseminati sul campo. I vincitori -che sono risultati i miliziani- sono stati premiati con una coppa su cui è stata applicata una targhetta che ne riporta la vittoria ma che verrà nuovamente messa in palio il prossimo anno. Le riprese annunciate sul cartello sono state effettuate per l’archivio dell’associazione che le adopererà anche per pubblicizzare i propri eventi presso i gruppi softair del resto d’Italia.
«Ciò che ci preme sottolineare – spiega Salvatore Amato – è che la nostra è un’attività sportiva a tutti gli effetti: la nostra associazione è iscritta alla Figt (Federazione italiana giochi tattici) e all’Acsi (Associazione di cultura sport e tempo libero). Episodi come quello di ieri accadono perché la maggior parte delle persone non sa chi siamo e cosa facciamo. Il nostro obiettivo è educare ai valori dello sport attraverso il gioco di squadra all’aria aperta: promuoviamo il rispetto della natura, l’onestà nel rispetto delle regole e, per chi voglia praticare questa attività in modo agonistico, la costanza degli allenamenti che prevedono anche lezioni teoriche di cartografia o – se ci si ritrova in pochi – delle passeggiate».
«Nelle gare e negli allenamenti usiamo delle fedeli riproduzioni di armi vere, chiamate repliche, usiamo pallini di plastica biodegradabili e la forza impiegata dalle armi è al di sotto di un joule, perfettamente a norma di legge». Prima di “La tana del cinghiale” in quest’anno la Tong Softair ha organizzato altre due attività, descritte da Amato: «In primavera abbiamo ospitato una tappa del campionato regionale e noi a nostra volta abbiamo vinto il primo premio in una gara che si è tenuta a Jesolo».
Siamo inoltre stati i primi in regione a organizzare un camp estivo per ragazzi dai 12 ai 17 anni: una sorta di campeggio, in cui i partecipanti hanno svolto attività sportive, ricevuto nozioni di primo soccorso e di orienteering. L’abbiamo fatto durare solo pochi giorni perchè era un esperimento ma il fatto di stare all’aria aperta e in compagnia, dimenticando social e cellulari, ha visto salire il gradimento di ragazzi e genitori, tanto che il prossimo anno pensiamo di prolungarne la durata».
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