La galleria antiaerea riapre a Monfalcone, turisti a febbraio 2023

La galleria antiaerea riapre a Monfalcone, turisti a febbraio 2023

il sopralluogo

La galleria antiaerea riapre a Monfalcone, turisti a febbraio 2023

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Apr 2022
Copertina per La galleria antiaerea riapre a Monfalcone, turisti a febbraio 2023

L'area sarà riaperta al pubblico e riqualificata, investimento da 670mila euro.

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Al suo interno, regna l’oscurità più assoluta. A febbraio 2023, però, tutto dovrebbe ripresentarsi con una veste nuova, riaprendo l’enorme cancello che da decenni sigilla l’ingresso. Questa mattina, la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, è entrata nella galleria antiaerea sotto la Rocca, lunga 270 metri e profonda 12 metri che si punta a recuperare entro la prossima primavera. Investimento da 670mila euro, parte dei 9 milioni della Regione per la valorizzazione turistica del territorio, che ora attende l’approvazione del progetto definitivo-esecutivo verso settembre. Nel frattempo, ci sarà il consolidamento.

Insieme all’ingegnere Enrico Englaro, è stato percorso il tunnel che durante la Seconda guerra mondiale ha offerto riparo alla popolazione dai bombardamenti. Realizzata nel 1944, la struttura collega l’attuale parcheggio per la salita sull’altura e sbuca in salita Granatieri, rimanendo però chiusa al pubblico fin dagli anni Cinquanta. Appena concluso il conflitto, peraltro, qui si contarono 15 morti, a causa di un esplosione nell’agosto del ’45 provocato da un gruppo di persone che cercava metallo e residui bellici da rivendere. Una decina di persone morì all’interno e le rimanenti rimasero travolte dallo spostamento d’aria.

A guidare il progetto di allestimento è il Consorzio culturale monfalconese, che ha commissionato lo studio alle Università di Lincoln, Udine e Trieste per preservare la storia del posto. All’interno, infatti, si possono ancora ammirare le sale allestite per soccorrere le persone nei momenti più drammatici, da quella della Croce rossa a quella dei pompieri. Le tenebre hanno fatto calare il silenzio su questo angolo della città, che nel 1991 rischiò di far spazio a un parcheggio, come ricordato dal giornalista Roberto Covaz che allora visitò il tunnel con l’assessore Francesco Esposito. Non fu l’unica idea per il recupero.

In passato, infatti, sono state tre i progetti avanzati per riaprire l’area, tutti rimasti però sulla carta. Ora, Cisint punta a rendere questo punto un’attrazione turistica e naturalistica. Nei meandri avvolti dall’oscurità, infatti, trovano riparo alcuni pipistrelli. Come evidenziato dalla stessa prima cittadina, si punterà a mantenere l’ambiente originale, con una nuova passerella e le misure di sicurezza. Dal soffitto, infatti, si sono staccati diversi massi nel corso del tempo e bisognerà intervenire in estate per assicurare il passaggio in sicurezza dei visitatori. A quel punto, si potrà passare all’allestimento.

Durante i momenti più bui della guerra, il ricovero dalla galleria poteva accogliere fino a 4mila persone. La scelta di contattare l’ateneo inglese, inoltre, non è causale, ma proprio lì si trova un museo dedicato alle postazioni anti-bombardamenti. Nel padiglione dedicato alle vittime civili, si trova una gigantografia della Galleria dei pipistrelli. Immagini di un passato oggi inimmaginabile ma le cui copie a colori si ripresentano oggi su tv e social. Sul fronte dei lavori a Monfalcone, invece, il 2 maggio sarà il giorno della partenza del cantiere per piazza della Repubblica, dopo i problemi iniziali nel recupero delle pietre.

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