Futuro della scuola di Grado, famiglie degli alunni scrivono al presidente Mattarella

Futuro della scuola di Grado, famiglie degli alunni scrivono al presidente Mattarella

L'APPELLO

Futuro della scuola di Grado, famiglie degli alunni scrivono al presidente Mattarella

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 17 Giu 2024
Copertina per Futuro della scuola di Grado, famiglie degli alunni scrivono al presidente Mattarella

L'organismo si pone a difesa della specificità del territorio e dell'identità scolastica isolana, indirizzando una lettera al presidente della Repubblica.

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Dopo l’appello del parroco don Paolo Nutarelli, il Comitato per la tutela dell’Istituto Marco Polo di Grado scrive al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ancora in attesa di un riscontro da parte della Regione, a cui – il 29 aprile scorso - è stata consegnata la petizione con 1620 firme contro l’accorpamento scolastico, il Comitato non si arrende. «Sappiamo che siamo nel giusto, le leggi sono dalla nostra parte – si legge nella nota divulgata dai promotori dell’iniziativa – anche se tutto viene sottaciuto».

«Se ci fossero la consapevolezza ed il coraggio per fare un passo indietro si restituirebbe a Grado ciò che le spetta di diritto e ciò che riteniamo, le istituzioni, in quanto tali, hanno il dovere di preservare». Questo assorbimento dovrebbe rispondere al Piano di dimensionamento della rete scolastica che è lo strumento attraverso il quale gli enti locali propongono, con cadenza annuale, l'istituzione, l'aggregazione, la fusione e la soppressione di scuole al fine di avere istituzioni scolastiche con una popolazione definita dal legislatore come ottimale.

«La fusione dell’Istituto Marco Polo di Grado, con la soppressione dei suoi attuali organi collegiali, viene definito ottimale, ma per noi questo è inaudito ed incongruente. L’abbiamo saputo solo in prossimità del Natale tuttavia era già stato deciso nel mese di luglio 2023. Il Commissario straordinario Augusto Viola, il giorno successivo al il suo insediamento, in ottobre, ha subito inviato la richiesta di proroga per un anno che non è stata accettata, mentre per Lignano l’eccezione è stata concessa: forse perché è una località turistica? Il Comitato chiede che venga congelato l’organico docenti e che il nuovo Istituto si chiami “Polo-Alighieri”, con la sede della dirigenza, del Consiglio d’Istituto e del Collegio docenti in via Marchesini 34».

«Concedeteci la proroga di un anno e riconosceteci l’eccezione come è stata fatta per Lignano». La missiva prosegue: «Sappiamo che qualcuno pensa che siamo “senza speranza”, non siamo solo rammaricati, ma anche arrabbiati... senza parlare poi delle ripercussioni sull’attenzione che verrà dedicata ai nostri figli e nipoti, che in realtà è di fondamentale importanza. La scuola non è costituita solo da edifici e "punti di erogazione", ma è ciò che all’interno si riesce a costruire e trasmettere in un equilibrio composto da tanti elementi. Noi abbiamo una scuola virtuosa e collaudata che risponde alle esigenze del “sistema Grado” e delle famiglie impegnate nelle stagionalità».

«Nel definire il dimensionamento, non si è salvaguardata la specificità delle istituzioni scolastiche situate nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche – si legge nella lettera inviata al Presidente Mattarella - per definizione un Istituto Comprensivo riunisce […] scuole […] vicine fra loro […] nel territorio, mentre Grado e San Canzian distano 22 Km. Non si può definire “creazione di una nuova autonomia scolastica” un evidente assorbimento […] in un territorio distante e diverso per identità, storia, lingua parlata, economia e tessuto sociale, con il mantenimento della dirigenza, Consiglio d’Istituto e Segreteria di S. Canzian e la soppressione di quelli di Grado».

E ancora, il testo sottoposto al Capo dello Stato: «l’assorbimento del Comprensivo di Grado è contrario ai princìpi espressi dalle leggi regionali che tutelano la valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati nella regione Friuli Venezia Giulia, che sostiene ed incentiva anche economicamente il mantenimento delle identità comunitarie come ricchezze culturali tenendo conto del rispetto delle autonomie scolastiche nel preservare le identità culturali per renderle fruibili anche alle future generazioni».

«È indispensabile mantenere il nostro sistema scolastico: virtuoso, collaudato, integrato nel territorio e nelle sue tradizioni, vicino alle famiglie, preservando la nostra identità. Ci appelliamo al suo autorevole intervento per la tutela del nostro patrimonio identitario nell’equilibrio del nostro ecosistema culturale, storico, turistico economico» così in chiusura i firmatari.

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