Friulani e bisiachi partiti per cercare un futuro in Patagonia, storia lunga 75 anni

Friulani e bisiachi partiti per cercare un futuro in Patagonia, storia lunga 75 anni

l'incontro

Friulani e bisiachi partiti per cercare un futuro in Patagonia, storia lunga 75 anni

Di Redazione • Pubblicato il 14 Dic 2023
Copertina per Friulani e bisiachi partiti per cercare un futuro in Patagonia, storia lunga 75 anni

Il presidente dell'associazione Clape nel Mondo, Lucio Gregoretti, ha presentato il suo libro sull'emigrazione regionale nella città di Ushuaia.

Condividi
Tempo di lettura

Cinquemila italiani sono protagonisti della vita economica, sociale e culturale di Ushuaia, la città più a sud del mondo, alle soglie dell’Antartico. Molte di quelle persone sono discendenti dalle famiglie di friulani, giuliani e istriani che, soprattutto dal 1948, hanno contribuito alla costruzione edile e delle infrastrutture di questa località. “Il ruolo italiano allo sviluppo dell’Argentina - ha commentato il console Moreno Salvatore - è stato determinante non solo nella capitale, ma anche nelle aree più periferiche e isolate nelle quali il lavoro e l’impegno dei connazionali ha contribuito e oggi rappresentano la comunità più numerosa".

Si tratta di quasi un milione e mezzo, comunità "fra quelle presenti all’estero che mantengono relazioni con il Paese d’origine”. L'occasione è stata offerta dal meeting organizzato dalla municipalità di Ushuaia assieme a Clape nel Mondo per ricordare i 75 anni dell’arrivo degli emigrati dell’Italia che hanno rifondato la città. Si è tenuta così è la presentazione del libro del presidente della Clape, Lucio Gregoretti, “Alla fine del mondo”, che ricorda questa epica impresa e e soprattutto ripercorre le storie individuali attraverso ricordi e testimonianze dei diretti interessati.

A sottolineare questa esperienza anche Mauro Sabbadini, responsabile di Clape Argentina; Leonardo Lupiano e Natalia Escobar, presidente e segretaria della Società Italiana, che quest’anno ha compiuto i trent’anni dalla fondazione e che svolte una rilevante attività a favore dei nostri connazionali di promozione culturale e linguistica. A sua volta Sabbadini ha rilevato la grande importanza dell’incontro fra giovani corregionali, ci si svolse nel 2003, vent’anni fa, proprio per rafforzare le radici delle nuove generazioni con il Friuli.

L’incontro è stato accompagnato da momenti emozionanti nella riproposizione delle memorie dei discendenti come quello di Daniel e Rosita Medeot e Andrea Arciero. Nel 1948, all’impresa Borsari il presidente Peron affidò l’incarico di dar corpo alla capitale della Terra del Fuoco, allora piccolo villaggio abbandonato. Arrivarono 600 italiani, con la benedizione di Papa Pio XII, e fra questi quasi 150 dal Friuli Venezia Giulia che, con sacrificio e passione, diedero vita a Ushuaia oggi punto importante di riferimento dell’intera Patagonia. Al termine dell’incontro, Clape nel Mondo ha inteso omaggiare con diplomi e con una medaglia-ricordo la società italiana e i protagonisti di quella straordinaria esperienza.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram e Whatsapp, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione