Freddo e vento non fermano i fedeli, a Cormons il ricordo del voto di fine Ottocento

Freddo e vento non fermano i fedeli, a Cormons il ricordo del voto di fine Ottocento

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Freddo e vento non fermano i fedeli, a Cormons il ricordo del voto di fine Ottocento

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Apr 2021
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Rinnovata la tradizione dopo il terremoto di Lubiana, che fece tremare anche la zona. La partecipazione della comunità.

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È un rito che si si rinnova da decenni, iniziato all’indomani del terremoto di Lubiana del 1895 che fece tremare la terra anche a queste latitudini. Questa mattina, Cormons ha quindi rinnovato il suo voto, celebrando come da tradizione la santa messa presso la chiesa della Subida, nell’omonima frazione. Un evento che si ripete in occasione del primo martedì dopo Pasqua, per ringraziare il Signore di non aver subito danni in quella tragedia verificatasi alla fine del XIX secolo, che danneggiò un decimo degli edifici della futura capitale slovena.

“Nonostante la neve, il ghiaccio e il vento - spiega il parroco, don Paolo Nutarelli (nella foto) -, c’era una ventina di persone. Temevo non ci fosse nessuno”. La tradizione si perde nel tempo, molto probabilmente legata al passato della cittadina del Collio all’Impero Austro-Ungarico. “Nel cormonese - prosegue il sacerdote -, è tradizione andare nelle varie chiese nei due giorni successivi Pasqua. Lunedì si va quindi sul monte Quarin e martedì alla Subida, mentre la festa si teneva a San Quirino”. L’introduzione del voto legato al sisma sloveno nacque dall’allora parroco, in segno di riconoscenza.

Un significato ulteriore, quindi, a una celebrazione cristiana già presente di suo. L’evento, inoltre, è così sentito nella zona che alcuni chiedono anche il permesso dal lavoro, per essere presenti in chiesa alle 10.30. Il tutto assume ancora più significato all’interno del luogo sacro, conosciuto come chiesa del Cristo ma originariamente dedicato alla Madonna. Risalente alla fine del Cinquecento, la sua storia è legata a quella delle miracolose gocce di sudore che sgorgarono da un crocifisso che si trovava in un’ancona posta sulla strada che conduce a Medana.

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