Francesco Ippolito vola nel nuoto per salvamento, conquistando la Cina

Francesco Ippolito vola nel nuoto per salvamento conquistando la Cina

LA SQUADRA

Francesco Ippolito vola nel nuoto per salvamento conquistando la Cina

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 21 Ago 2025
Copertina per Francesco Ippolito vola nel nuoto per salvamento conquistando la Cina

Il campione della Gorizia Nuoto ha già collezionato sedici ori, quindici argenti e sette bronzi. Convocata nella Nazionale giovanile la promessa Federica Venturoli, prossima a gareggiare in Polonia.

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Il mare dentro, anzi: la piscina. Lui è il goriziano Francesco Ippolito, appena ventinovenne e già con un ricco medagliere alle spalle. La bellezza di sedici ori, quindici argenti e sette bronzi, collezionati ai campionati mondiali e ai World Games di nuoto per salvamento. Allenato dal tecnico della Gorizia Nuoto Martina Gratton fin dagli esordi nel 2013, Francesco si è in realtà avvicinato al nuoto appena bambino. «Ho cominciato all’età di tre anni – racconta – con i diversi corsi di nuoto, per poi essere inserito a sei nel gruppo del preagonismo. Da quel momento ho affrontato le prime gare. Entrato nel gruppo dell’agonismo, a dodici anni ho iniziato per curiosità a praticare il nuoto per salvamento».

Pinne e torpedo alla mano, il settore lo affascina a tal punto che subito sembra eccellere. «È sempre stato molto promettente – commenta Gratton – fin da quando seguiva solo il nuoto. Poi si è avvicinato al salvamento in un periodo di crisi. Così gli abbiamo proposto quest’attività, in cui i ragazzi ingegnosi o che amano mettersi alla prova sono maggiormente stimolati». Una disciplina che riproduce il salvataggio degli assistenti bagnanti a livello agonistico, consentendo all’atleta di individuare una tecnica personale con cui affrontare le gare. «Su questo – precisa - Francesco è sempre stato molto eclettico, portato a sperimentare e mettersi in gioco». Anni di duro allenamento proseguiti durante gli studi alle scuole superiori, quando si allenava due volte al giorno per tre volte a settimana. «I miei anni scolastici li ho vissuti bene – ammette – nonostante siano stati molto stancanti». Prima che suonasse la campanella della scuola Ippolito era in vasca alle sei e trenta per allenarsi un’ora, poi schizzava al bar per una colazione lampo e via in classe alle otto e quindici. «Finita la scuola – prosegue - alle quattordici avevo il secondo allenamento, e infine rientravo a casa a studiare».

«Si nuota anche al sabato – specifica il tecnico - tranne la domenica, salvo quando si è sotto gara che per assurdo si lavora ogni giorno, al contrario che in altre discipline. Purtroppo, bastano pochi giorni fuori dall’acqua per perdere la preparazione». Cinque anni trascorsi con sacrificio e impegno, superati grazie a «giusta motivazione e convinzione». Ingredienti che nel 2014 gli hanno consentito di entrare a pieno titolo nella Federazione nazionale per la sezione del salvamento. «La tensione prima della gara c’è sempre – riconosce il campione – ma nel tempo è cambiata. All’inizio era negativa, carica di dubbi e paure di sbagliare. Negli ultimi anni ho imparato a gestire l’ansia trasformandola in determinazione, convinzione e voglia di divertirmi in acqua». Gare che simulano i soccorsi dove il manichino rappresenta il così detto “pericolante” in difficoltà, che giace sul fondo della piscina oppure galleggia nella vasca. «Bisogna essere prevalentemente veloci – spiega Gratton – in quanto la persona non sta respirando».

Le difficoltà aumentano nel Duecento Super Lifesaver, che coniuga un primo salvataggio su fondo vasca a un secondo con manichino in galleggiamento. Dallo sport alla professione per Ippolito è stato un attimo, perché oggi è istruttore e allenatore di nuoto per salvamento dopo un periodo come assistente bagnante. «Da un paio d’anni allena i più piccoli – sottolinea - che vedono in lui un punto di riferimento». Diverse le tappe durante l’anno, cui si alternano campionati europei e mondiali e a cadenza di quattro anni i World Games. I quali quest’anno si sono svolti a Chengdu in Cina a inizio agosto, con il successo di Francesco che si è aggiudicato due ori, un argento e un bronzo. Intanto all’orizzonte si profilano i Campionati mondiali in Sudafrica, cui Ippolito intende partecipare tra novembre e dicembre del prossimo anno. Un traguardo importante che per numero di medaglie gli ha consentito di eguagliare l’atleta romano Federico Pinotti. «Visto che non intende smettere – auspica l’allenatore - ci auguriamo che possa superarlo».

Grande il supporto ricevuto dalla squadra goriziana, che lo accompagna negli allenamenti anche durante l’estate. «Siamo una grande famiglia – rimarca Francesco – in continua crescita, un gruppo affiatato e carico di ambizioni». Proprio a giorni il gruppo partirà alla volta della Polonia per partecipare ai Campionati europei, quest’anno con la novità di una nuova promessa al femminile. «Per la prima volta – rivela Gratton - è stata convocata nella Nazionale giovanile una ragazza: Federica Venturoli di Gradisca, che da quand’era piccolina nuota con noi a Gorizia. Ha partecipato ai campionati italiani nella rana, ma è anche brava nel Duecento Super Lifesaver e nelle gare al mare». La sua storia è simile a quella di Francesco adolescente, conciliando il nuoto con lo studio e allenandosi prima della scuola. «Il tecnico di Federica – puntualizza - è Davide Tominec, compagno di squadra di Francesco. Siamo fortunati, abbiamo un buon impianto e lo dimostriamo riuscendo a sviluppare questi atleti con la possibilità di allenarci su più orari. Francesco l’ha fatto per tutta l’adolescenza, Federica ha iniziato quest’anno a venire due o tre mattine prima di andare a scuola. Si lavora un’oretta e poi alle otto si seguono le lezioni.

È una vera passione, anche se da noi in Italia non è troppo conosciuta». Su territorio nazionale è praticato per lo più in Liguria e Toscana, mentre è considerato sport nazionale in Australia e Nuova Zelanda, ed è praticato già a scuola in Francia, Spagna e Germania. «Tutto dipende dal percorso scolastico – chiarisce – in quanto in alcuni Paesi rientra nel programma di studio. A Gorizia lavoriamo molto con le scuole medie e superiori. Quest’anno abbiamo lanciato anche giornate per le elementari, mostrando l’importanza di sapersi muovere in una situazione di pericolo o prestare aiuto». Uno stivale abbracciato dai mari e ricco di fiumi o laghi, nel quale diviene indispensabile la disciplina del salvamento. «L’Italia è ricca di fiumi e circondata dai mari – conclude – ed è importante diffondere la consapevolezza nei ragazzi. Molti genitori lasciano giocare i bambini sul bagnasciuga pensando che non vi sia pericolo, ma la marea spesso scava delle buche. Sono conoscenze che andrebbero diffuse».

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