Fra Roberto Benvenuto lascia la Marcelliana. Sarà parroco a Madonna di Rosa - Santo Stefano a San Vito al Tagliamento

Fra Roberto Benvenuto lascia la Marcelliana. Sarà parroco a Madonna di Rosa - Santo Stefano a San Vito al Tagliamento

Il trasferimento

Fra Roberto Benvenuto lascia la Marcelliana. Sarà parroco a Madonna di Rosa - Santo Stefano a San Vito al Tagliamento

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 22 Ago 2025
Copertina per Fra Roberto Benvenuto lascia la Marcelliana. Sarà parroco a Madonna di Rosa - Santo Stefano a San Vito al Tagliamento

Il nuovo guardiano della Fraternità della Marcelliana sarà fra Andrea Previtali che collaborerà con il parroco dell’Unità Pastorale don Flavio Zanetti. I ricordi e gli auguri.

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A seguito della celebrazione del Capitolo Provinciale dei Frati Minori avvenuta nel maggio scorso e dopo l’elezione di frate Antonio Scabio a nuovo Ministro Provinciale, tra gli avvicendamenti conseguenti per l’assunzione di nuovi incarichi rientra anche il trasferimento di fra Roberto Benvenuto, dal 10 novembre 2019 guardiano del Santuario della Beata Vergine Marcelliana e vicario parrocchiale dell’Unità Pastorale monfalconese. Lo scorso 2 agosto, Fra Roberto è stato nominato parroco della Parrocchia di Madonna di Rosa – Santo Stefano a San Vito al Tagliamento. Assumerà pure l’incarico di vicario della Fraternità e referente delle comunità affidate ai Frati Minori della Provincia di Sant’Antonio. Il nuovo guardiano della Fraternità della Marcelliana sarà fra Andrea Previtali che collaborerà con il parroco dell’Unità Pastorale don Flavio Zanetti. Non ci sono ancora novità sul suo insediamento mentre si sa che fra Benvenuto saluterà la comunità cristiana monfalconese alla messa delle ore 10 di domenica 7 settembre e sarà presente alla celebrazione della Festa Patronale del giorno seguente.

Va ricordato che il Santuario rientra sotto l’amministrazione parrocchiale, quindi è comunque il parroco don Zanetti coordinatore della Collaborazione ad averne la responsabilità. Restano a Monfalcone gli altri confratelli di Benvenuto: fra Tiziano Pugliese, fra Celestino dell’Osbel, fra Giulio Urbani e fra Silvio Tiberio. «Dopo 45 anni ritorno nel mio paese natale dove ci sono cinque parrocchie» afferma padre Benvenuto che prima di prestare il suo servizio a Monfalcone, ha vissuto per 25 anni a Marghera dove per 10 è stato vicario parrocchiale e per altri 15 è stato parroco. Fra Roberto andrà così a sostituire padre Andrea Tommasi che è invece destinato al Santuario della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza. «Non conoscevo Monfalcone – racconta fra Roberto – sin da subito mi sono impegnato nella catechesi e il parroco mi ha chiesto di seguire la pastorale giovanile cittadina. Nel 2020 sono diventato assistente degli Scout del Monfalcone1. Devo dire che il Covid ha rallentato l’inserimento nelle attività che è stato graduale».

Durante la sua permanenza alla Marcelliana, il religioso ha visto la città cambiare. «Monfalcone è una realtà simile a Marghera – spiega – ha all’incirca lo stesso numero di abitanti e la stessa percentuale di stranieri, anche lì in prevalenza bengalesi. Però la diversità tra le due sta nell’evoluzione del tessuto sociale. Marghera è nata “tardi”, nel 1917, praticamente da chi aveva bisogno di lavorare nell’industria e senza distinzione di nazionalità. Quindi direi che è una terra che sin da subito è stata estremamente accogliente. Monfalcone ha invece una storia secolare caratterizzata da una commistione di popolazioni autoctone e diverse minoranze. Si tratta di un tessuto sociale molto identitario e dotato di una capacità di assorbimento meno diretta rispetto a Marghera». Seppur maggiormente improntata sull’identità e «influenzata dal contesto internazionale», il sacerdote precisa convintamente che «non si deve cadere nell’errore di considerare Monfalcone come razzista». «Si è frutto di una storia, forse più forte e strutturata – specifica Benvenuto – ma bisogna fare certamente dei passi in avanti sull’ integrazione che deve essere reciproca».

Tra le cose che il religioso “si porta via” da Monfalcone ci sono le «tante belle relazioni instaurate con le persone e soprattutto con i giovani». «Alla Marcelliana ho trovato collaborazione, dedizione e devozione – aggiunge – l’ultima esperienza che ho vissuto a Tor Vergata in occasione del Giubileo dei Giovani è stata favolosa e ricca sotto il profilo umano. Ricordo con piacere anche l’Ana di Gorizia di cui sono cappellano di sezione. Sono iscritto al gruppo di Monfalcone dove ho continuato a coltivare la mia “vocazione” di Alpino!». Sul suo operato in città dice: «Credo di aver seminato un po' ma devono essere le persone a valutarlo…».
Significativa anche la sua esperienza di Direttore Diocesano della Pastorale Sociale e del Lavoro che oggi non vuol dire più solo “cappellano del Cantiere navale”. «È stata un’esperienza nuova per me in un ambiente sconosciuto. Una proposta arricchente in un mondo affascinante dove la Chiesa dovrebbe essere più presente perché c’è tanto bene da poter donare e raccontare». In questo servizio si è rivolto a credenti e non, poi commenta: «Nell’industria e nel mondo della produzione la Chiesa può dare di più per non restare scollegata da questa importante dimensione della società che tante cose positive ha da raccontare».

Tanta gratitudine viene espressa a livello comunitario con un messaggio riportato sul foglietto informativo dell’Unità Pastorale: «È Dio che guida la nostra vita e siamo certi che lo fa per un bene più grande, anche se a volte non lo comprendiamo. La nostra Unità Pastorale è grata a fra Roberto per la sua presenza e la sua azione in questi sei anni, è lieta di veder confermata la presenza della comunità dei frati a Monfalcone e attende il nuovo guardiano».  «Spero che a Monfalcone possa crescere la comunione ecclesiale riconoscendosi in un progetto di vita cristiana e che si sviluppino buone e fraterne relazioni basate su una progettualità condivise. Tutto questo in armonia e rispetto con lo sviluppo sociale» sottolinea fra Roberto che conclude il colloquio con la nostra testata rivolgendo un messaggio a fra Andrea Previtali: «Al mio successore auguro di lasciarsi coinvolgere dalla vita in questo ambiente estremamente dinamico portando con creatività la gioia del Vangelo». 

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