Fra Piero Russian ordinato prete a Padova: il suo percorso da Cormons ai frati antoniani

Fra Piero Russian ordinato prete a Padova: il suo percorso da Cormons ai frati antoniani

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Fra Piero Russian ordinato prete a Padova: il suo percorso da Cormons ai frati antoniani

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 25 Giu 2022
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Il cormonese ha ricevuto l'ordinazione presbiterale dalle mani dell'arcivescovo di Genova, monsignor Tasca. «Grazie alla mia comunità».

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È stato ordinato sacerdote questa mattina, nella pontificia basilica di Sant’Antonio a Padova, fra Piero Russian (in foto a sinistra), nativo di Cormons e da anni membro della famiglia antoniana dei Frati Minori Conventuali. Assieme a lui è stato ordinato diacono fra Francesco Antonio Cosma e presbitero fra Francesco Filippi. A presiedere la liturgia monsignor Marco Tasca, OFM Conv. Arcivescovo metropolita di Genova.

Fra Piero, che ha iniziato il proprio percorso a Cormons come sacrista nel duomo di Sant’Adalberto, ha poi proseguito il cammino a Padova e ora si trova a servizio nell’hinterland padovano. Il 9 ottobre fra Piero era stato ordinato diacono da monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova, e, oggi, ha completato il proprio percorso con l’ordinazione, anche se ora inizia il cammino vero e proprio.

Sabato 9 ottobre nella basilica di Padova fra’ Piero Russian è stato ordinato diacono per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo di Padova mons. Claudio Cipolla. "Il sì di fra Piero a Cristo e alla Chiesa - aveva rilevato don Paolo Nutarelli durante la visita a Padova - è il segno della presenza di Dio in mezzo a noi, un esempio per tanti nostri giovani che, in fondo, stentano a riconoscere il passaggio del Signore che invita a seguirlo, la profezia per una missione sempre più difficile ma sempre più appassionante".

Fra Piero aveva ringraziato la comunità cormonese “che ha fatto risuonare nel cuore l’invito del Signore a pregare il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe, con la certezza che, come dice il Signore Gesù: ’tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome ve lo concederà’. Grazie perché il profumo della vostra preghiera ha sostenuto il mio cammino".

A Voce Isontina, il settimanale diocesano dell’arcidiocesi di Gorizia, fra Piero aveva raccontato come “la mia scelta di intraprendere il cammino nella famiglia francescana avviene in più passaggi. Il primo passaggio è aver sentito dentro me la volontà di non accontentarmi di fare un servizio, ma di far sì che la mia vita sia un servizio. Ero contento del servizio di sacrista, ma aspiravo a qualcosa in più. Questo desiderio ha aperto in me molti interrogativi. Passavo tanto tempo in Duomo accanto a Gesù Eucaristico e quando la sera chiudevo la chiesa mi domandavo sempre se dopo aver sentito tanto parlare di Lui volevo vivere con Lui o Lo lascia chiuso dentro nel tabernacolo. La mia vocazione è nata proprio dal mio servizio di sacrista e dalla preghiera davanti a Gesù Eucaristico”.

“In questo periodo di discernimento c’erano molti momenti in cui mi sentivo inadatto ai miei desideri. Quando mi assaliva lo sconforto pensavo che il mio desiderio di voler iniziare un percorso che mi avrebbe portato a una scelta definitiva di servizio verso Dio, verso i fratelli e la comunità fosse soltanto un sentimento momentaneo, ma la chiamata ogni volta tornava nel mio cuore. Nella preghiera mi sentivo sempre più attratto da Lui. Un momento importante nella mia vocazione è comprendere che dentro di me c’era un desiderio al servizio che è stato già seminato e questo desiderio prende il sopravvento nella vita. L’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes è stata l’occasione di stare vicino alle persone che soffrono e comprendere così che la sofferenza non è un momento inutile della vita, ma nella sofferenza c’è la rinascita: la vita rifiorisce nel dolore come Gesù che ha donato la propria vita sulla croce e per questo è risorto”.

“Un grande aiuto – aveva concluso Fra Piero - nel mio discernimento è stato l’incontro con padre Enzo Poiana, che recentemente ci ha preceduto alla Casa del Padre. Padre Enzo mi ha accolto a braccia aperte nel convento presso la Basilica di sant’Antonio a Padova e mi ha consentito di vivere un mese all’interno della comunità francescana della Basilica Antoniana”.

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