Fossili per capire il futuro, San Rocco premia il suo studioso Andrea Baucon

Festeggiato lo studioso 40enne, in forza all'Università di Genova. Gli studi anche sullo spazio, partendo dal passato.

Negli anni scorsi, era un riconoscimento che veniva concesso in occasione della festa del Ringraziamento. Quest’anno, dato che la ricorrenza non si è potuta tenere, il Premio San Rocco è stato assegnato in occasione del santo patrono, una delle ricorrenze più importanti del borgo di Gorizia. Al termine dell’eucarestia celebrata da don Ignazio Sudoso, parrocco di Ronchi ma originario proprio di questo angolo di città, è stato così celebrato il vincitore del 2020, Andrea Baucon. Classe 1981, è un nome noto della paleontologia.

Conosciuto non solo a livello nazionale ma internazionale, il ricercatore è stato docente fino al 2019 all’Università di Trieste, prima di trasferirsi a Genova. Qui ha realizzato numerosi studi e molti altri sono in cantiere, legati ad aspetti molto particolari: il cambiamento climatico e la possibile presenza di vita su altri pianeti. “Non possiamo fare un esperimento su cosa succedesse se aumentassimo di uno o due gradi la temperatura del mare. In passato, però, sono già successi eventi naturali analoghi e possiamo capire così le conseguenze”.

L’amore per la materia è nato proprio nel quartiere, osservando le venature delle pietre di alcuni muretti. Tratti che, incredibilmente, sono proprio le impronte fossili di movimenti compiuti da organismi milioni di anni fa. Da lì, l’attenzione è andata molto più, toccando sistemi che l’umanità non ha mai osservato se non ad anni luce di distanza. “Le testimonianze che si trovano proprio qui - sottolinea - fino ad arrivare in centro ci possono dire tantissimo su cosa aspettarci in altri contesti. Tutto ciò, infatti, riproduce le tane costruite dagli organismi”.

In pratica, quindi, si tratta delle “case”, l’elemento chiave per capire come un qualcosa si muove. “Se noi andassimo su un pianeta extraterrestre, potremmo non riconoscere le forme fossili, conoscendo solo i modelli presenti sulla Terra, ma i comportamenti sono universali”. Questo succede già con le analisi in un contesto altrettanto misterioso, anche se presente sul nostro globo: i fondali marini. Ogni forma di vita, infatti, “per cercare il cibo, deve muoversi a meandri”. Ambito che si associa allo studio di come le abitudini cambiano inevitabilmente con il clima.

Proprio sul tema, Baucon prenderà parte a un progetto dell’ateneo ligure dal titolo “Cambia clima”, finanziato dalla Fondazione Cassa di risparmio di Genova: “L’idea è di studiare il Pliocene, perché la Nasa ha visto che il riscaldamento avvenuto è quantitativamente identico a quello che ci sia spetta per il 2100. Nella zona di Ventimiglia, quindi, abbiamo sottolineato nella roccia quello che succederà tra 50-100 anni. Capiremo anche dal punto di vista pratico come affrontare la sfida dell’umanità, ossia convivere con un pianeta sempre più caldo”.

Nel frattempo, è in programma un nuovo studio - in collaborazione con l’Unesco Geopark del Portogallo - in cui sono state individuate possibili zone di Marte dove potrebbe esserci vita. “Non sappiamo se ci sia mai stata, ma è importante delimitare le aree dove cercare”. Il Centro per le tradizioni ha voluto quindi premiarlo perché questo percorso parte dalle sue radici: “Lo spirito di comunità è stato esercitato da don Ruggero, la creatività è stata incoraggiata dalla maestra Rosa fin dalle elementari e l’amore per l’aria aperta è maturata con la maglia della Sanrocchese”.

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