A Fossa Vecchia di Fiumicello nasce ‘un’oasi’ per volatili e specie da tutelare

A Fossa Vecchia di Fiumicello nasce ‘un’oasi’ per volatili e specie da tutelare

AMBIENTE

A Fossa Vecchia di Fiumicello nasce ‘un’oasi’ per volatili e specie da tutelare

Di Agata Cragnolin • Pubblicato il 24 Ago 2025
Copertina per A Fossa Vecchia di Fiumicello nasce ‘un’oasi’ per volatili e specie da tutelare

I volontari comunali hanno contribuito nello scavo di un corridoio ecologico che si estende per un chilometro, arricchito da due laghetti artificiali. Nedi Tonzar: «La zona ha visto un aumento della biodiversità di piante davvero notevole».

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Un’importante iniziativa di tutela ambientale si è concretizzata a Fossavecchia, località nel comune di Fiumicello Villa Vicentina: grazie all’impegno della consulta e di numerosi volontari del comune, è stato realizzato un corridoio ecologico dedicato all’avifauna locale. L’area interessata, di proprietà comunale, è un terreno di bonifica risalente agli anni ’20-’30, diviso in due zone dalla strada che collega San Lorenzo al ponte Cucchini, sull’omonimo canale. «Da un lato si trova un bosco piantato negli anni ’80 e gestito dalla riserva di caccia locale, con terreni destinati a coltivazioni e prato – illustra Nedi Tonzar, presidente della Consulta per l'ambiente e qualità della vita – il corridoio ecologico vero e proprio si estende sul lato destro della strada, lungo circa un chilometro e con una larghezza media di trenta metri».

«L’idea di ripristinare quest’area – prosegue Tonzar – è nata nel 2018 ed è stata portata avanti dai volontari del comune con passione e dedizione. Abbiamo messo a dimora circa 800 piante con l’obiettivo di ricreare un ambiente ideale soprattutto per specie come la verla, un uccellino che frequenta ambienti spinosi», segnalazione, questa, dell’ornitologo designato del progetto, Paolo Utmar.

L’iniziativa ha inoltre previsto la realizzazione di due laghetti nelle zone difficilmente coltivabili perché soggette all’affioramento d’acqua. «Durante l’inverno questi specchi d’acqua attirano numerose specie di uccelli, dai più piccoli ai rapaci come il falco di palude» continua Tonzar. «Lo scoop maggiore è stata la presenza del pettazzurro, un avvistamento che ha suscitato grande interesse anche tra fotografi naturalisti». La biodiversità è stata arricchita da altri animali come la testuggine d’acqua, rane e pesci. Su questo aspetto, Tonzar sottolinea: «Quando ero giovane, le testuggini d’acqua erano numerosissime, oggi il loro avvistamento è raro; perciò la loro presenza ci fa ben sperare nel recupero dell’ecosistema».

Un problema naturale è rappresentato dai caprioli, che pur causando danni alle piante, fanno parte dell’equilibrio del territorio. Un altro tema delicato riguarda la sicurezza degli animali durante l’attraversamento della strada, per questo motivo si installeranno catarifrangenti per prevenire incidenti.

Nonostante l’area appaia trascurata e poco curata dal punto di vista estetico, la proliferazione della biodiversità è notevole.

Tonzar evidenzia come il trifoglio, fondamentale per le api, sia fiorito anche in condizioni di siccità. «La mania della pulizia e del taglio dell’erba nei terreni incolti toglie importanti fiori agli insetti impollinatori, che sono invece vitali per l’ambiente e l’agricoltura».

L’iniziativa ha incontrato inizialmente qualche resistenza culturale e politica per la paura che la flora e fauna crescenti potessero causare problemi alle abitazioni vicine, in particolare con l’allarme sulle zanzare. «Con il laghetto ampliato molte persone temevano una proliferazione pericolosa – conclude Tonzar – ma la realtà è che nel laghetto, grazie alla presenza di rane, le zanzare non possono moltiplicarsi come accade nei sottovasi delle case. Io stesso, stando nell’orto, subisco più punture che lì». Il progetto rappresenta dunque un importante esempio di armonia tra uomo e natura, contribuendo a promuovere biodiversità, salute ambientale e consapevolezza ecologica nella comunità.

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