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Forte di Demonte, la rivista degli speologici di Gorizia finisce su Rai 3

Nell'inchiesta di Report, citato lo studio apparso sulla rivista Sopra e sotto il Carso. La situazione.
Importante riconoscimento ieri sera per il Centro ricerche carsiche "C. Seppenhofer" di Gorizia. Nel corso della trasmissione di Rai 3 "Report", il giornalista e conduttore Sigfrido Ranucci ha infatti più volte citato il numero speciale di agosto di Sopra e sotto del Carso, rivista del gruppo speleologico. In particolare, la puntata si è concentrata su quanto scritto a proposito del Forte di Demonte, nella Valle Stura del Piemonte, interessato dal via vai quotidiano di mezzi pesanti. Il tutto attraverso il centro storico di piccoli borghi montani.
Ad attraversare questi paesini è una strada statale, non idonea però per il transito dei tir che vanno verso in Francia ma che non vogliono pagare il pedaggio autostradale. Un risparmio di 300 euro, come evidenziato da un autista intervistato dalla realizzatrice del servizio, Chiara De Luca, ma finendo per danneggiare le auto che sono ferme sul percorso. La stessa amministrazione locale punta il dito contro i mezzi che fanno la spola con le Fonti di Vinadio, importante stabilimento di imbottigliamento d’acqua minerale della zona, chiedendo anche risarcimenti.
La questione della strada era stata trattata anche da Gianluca Padovan, dell’Associazione speleologia cavità artificiali di Milano, con un approfondimento pubblicato pochi mesi fa sulla pubblicazione goriziana. Nel testo, “vengono riportate le descrizioni delle principali gallerie esplorate con foto e disegni che ne attestano l’importanza storica, di cui si dovrebbe tener conto al fine di valorizzare l’intera area. Purtroppo la ventilata costruzione di una galleria stradale […] potrebbe compromettere per sempre questa nostra preziosa testimonianza storica”.
L’opera dell’Anas dovrebbe passare proprio attraverso il comprensorio del Forte Demonte. Un investimento di 50 milioni di euro, bloccato però dalla tutela del sito. Intervistato da De Luca, lo stesso Padovan ha spiegato l’importanza dell’area. “Il fatto che una trasmissione giornalistica d'inchiesta nazionale di grande ascolto - commenta il presidente del gruppo Maurizio Tavagnutti con una nota ai sostenitori -, abbia preso in considerazione la nostra rivista significa che essa ormai ha assunto una visibilità sovraregionale. La cosa ci fa molto piacere e sperare nel futuro”.
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