Lubiana studia la città sul confine, caccia a fondi Ue per GO! 2025

Lubiana studia la città sul confine, caccia a fondi Ue per GO! 2025

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Lubiana studia la città sul confine, caccia a fondi Ue per GO! 2025

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 05 Set 2022
Copertina per Lubiana studia la città sul confine, caccia a fondi Ue per GO! 2025

La visita del ministro Aleksander Jevšek a Nova Gorica, primi bandi attesi nel 2023.

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I progetti sulla Capitale europea della cultura 2025 sono tanti e le fonti di finanziamento, come sempre, vanno ricercate con particolare attenzione. Dopo che l’amministrazione comunale di Nova Gorica ha sottoscritto un contratto con il ministero della Cultura sloveno per 10 milioni di euro, questa mattina è stato il ministro alla Pianificazione europea, Aleksander Jevšek, a far visita per parlare di un Tavolo ad hoc. Ad accoglierlo sul colle della Castagnevizza il sindaco di casa, Klemen Miklavič, e l’omologo di Gorizia, Rodolfo Ziberna.

Presente anche l’assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, oltre a presidente e direttrice del Gect Go, Paolo Petiziol e Romina Kocina. Il tavolo di confronto si è riunito in mattinata, esaminando le diverse fonti di finanziamento finora individuate per realizzare i punti del bidbook di GO! 2025 ma non solo, che dovrebbero portare nella cittadina oltreconfine qualcosa come 20 milioni di euro in investimenti. Oltre alla fetta di Lubiana, previsti 5 milioni dallo stesso Comune.

Ci sarà poi il supporto delle municipalità della Goriška e dell’Unione europea, entrambi con 1.5 milioni, mentre altri 2 milioni sono attesi da fonti private. A questo quadro si aggiungerà la parte italiana, con l’intervento della Regione per 4 milioni. La stessa esponente della giunta Fedriga ha parlato di questi investimenti come “best practise per l’Europa, perché da questo cuore dell’Europa e non dai margini è partito da tempo un grande lavoro dai territori e funzionari, per valorizzare il patrimonio che c’era oltre il confine”.

Originario nonché ex sindaco di Murska Sobota, città a poca distanza da Austria e Ungheria, Jevšek ha evidenziato di sapere bene cosa significa vivere sul confine: “Siamo ormai una comunità unica, che respira la stessa aria. Nova Gorica è sempre stata luogo di cui sono entusiasta, ho capito nuovamente quanto è importante la collaborazione transfrontaliera interregionale, anche per quanto riguarda la programmazione. Qui, a differenza di altri posti dove si punta a costruire un palasport, avete deciso di ripristinare il patrimonio storico-culturale”.

Progetti, questi, “per avere collegamenti più stretti tra due popoli. Il mio ministero è dalla vostra parte, ora stiamo predisponendo il programma europeo da presentare a Bruxelles”. Lo stesso esponente del governo ha quindi aperto all’idea di ridefinire anche l’aspetto burocratico locale della piccola repubblica, permettendo agli enti locali di avere più autonomia finanziaria, mentre a fine mese è atteso a Lubiana una delegazione dell’Ue per fare il punto sulla grande mole di progetti in cantiere: “I primi bandi usciranno l’anno prossimo”.

Per Ziberna, l’incontro ha suggellato una collaborazione estesa anche a Šempeter-Vertojba (con il sindaco Milan Turk presente) che “prima era un tavolino con due gambe, che non si poteva utilizzare né in Italia né in Slovenia. La grande intuizione è stata assecondare la nostra grande storia e siamo diventati un tavolino a quattro gambe”. Per l’omologo sloveno, “ci saranno anche altri incontri, la collaborazione sta già funzionando e il gruppo avrà figure specifiche che si occuperanno dell’iter per attingere dai fondi europei, con la responsabilità affidata al Gect”.

Jevšek ha quindi ammirato il territorio circostante lo storico monastero, potendo osservare i diversi fronti su cui si punta ad intervenire: da piazza Transalpina al centro di Nova Gorica, passando per il castello di Gorizia e l’area di Casa rossa. Tra gli obiettivi anche la valorizzazione della stessa Castagnevizza e delle aree legate al trascorso di Carlo X di Borbone, ultimo sovrano di Francia e morto qui nel 1836, la cui tomba è tutt’oggi custodita nella cripta del luogo santo.

L'incontro è stata anche l'occasione per presentare lo stato di avanzamento dell'Investimento territoriale integrato (Iti) transfrontaliero congiunto proposto nell'area della piazza Transalpina da parte dei due Comuni di Gorizia e Nova Gorica alla presenza delle due Autorità di gestione dei fondi Fesr, la Regione Friuli Venezia Giulia e lo Stato sloveno. Attuare un'agenda urbana congiunta transfrontaliera, integrata a tre fondi - Fesr sloveno, Fesr Fvg e Interreg Italia Slovenia - non è una partita semplice.

Si tratta infatti del primo esempio del genere in Europa e i tempi sono stringenti visto che tutto dovrà essere pronto per il 2025, ma il clima che si è creato nel corso dell'incontro e del successivo sopralluogo alle aree cardine del progetto è incoraggiante. Trieste ha già inserito la previsione di 8,5 milioni per l'attuazione di un fondo piccoli progetti - affidato al Gect - dedicato alle progettualità della Capitale europea della cultura, tra le quali alcune andranno sicuramente ad animare gli eventi in calendario nel luogo simbolico della piazza Transalpina.

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