l'intervento
Finto avvocato a Gorizia, coppia di anziani truffata per 10mila euro: 22enne arrestato

Il giovane si era fatto consegnare oggetti in oro da una coppia, convinta che il figlio fosse stato arrestato. Invece è stato lui a finire in manette.
Smascherato un altro truffatore che aveva colpito a Gorizia, dopo il caso del finto carabinieri smascherato dal comando provinciale dell'Arma. Questa volta la Polizia di Stato di Gorizia, grazie a una tempestiva attività investigativa, ha tratto in arresto un 22enne cittadino italiano residente a Napoli, per una truffa perpetrata nel centro del capoluogo isontino, recuperando monili in oro per un valore di quasi 10mila euro. Tutto ha avuto inizio nella mattinata del 15 aprile scorso, quando sono stati segnalati alla Sala operativa della questura di Gorizia alcuni tentativi di truffa commessi da soggetti.
Questi, dopo aver telefonato a numerose persone fingendosi degli avvocati, avevano informato le vittime di un incidente, in realtà mai avvenuto, causato da un loro prossimo congiunto. Hanno quindi richiesto dei soldi per ottenere la sua immediata liberazione dall’arresto da parte delle forze dell’ordine. Alla luce delle informazioni raccolte, è stato predisposto un servizio di osservazione della Squadra mobile, che ha condotto a un sospettato non residente in città che, nelle ore precedenti, era stato controllato da personale della Polizia Ferroviaria e della Squadra Volante nella zona della stazione, senza fornire validi motivi per la propria presenza in città.
Lo stesso, un 22enne campano, è stato pertanto pedinato attraverso il territorio, sino a quando non è stato visto entrare in un edificio in via Dell’Ospitale, per poi uscirne tenendo in mano un sacchetto. Prontamente fermato, il sospettato è stato immediatamente sottoposto a perquisizione personale, nel corso della quale sono stati ritrovati oltre 150 grammi di monili in oro, evidentemente frutto di attività illecite, per un valore ricompreso tra 7mila e 10mila euro. Gli operatori hanno pertanto proceduto a raccogliere le dichiarazioni delle vittime del reato, identificate in una coppia di anziani residenti nell’edificio dal quale era stato visto uscire l’uomo.
Le persone offese, in particolare, hanno confermato di aver consegnato i monili in quanto precedentemente convinti, da un interlocutore telefonico, a versarli per ottenere la liberazione del proprio figlio, a seguito di un arresto. Fatto ovviamente mai avvenuto. Il giovane è stato poi accompagnato presso gli uffici della caserma “Massarelli" e, al termine delle procedure di rito, tratto in arresto e associato alla casa circondariale di via Barzellini, dove è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Tutta la refurtiva recuperata è stata riconsegnata all’ignara coppia di anziani, visibilmente sollevata per essere tornata in possesso dei propri oggetti ma anche nella certezza che il proprio figlio non fosse coinvolto in alcun incidente. «Si precisa - riporta una nota della Questura - che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che vige la presunzione di innocenza della persona interessata fino a sentenza definitiva di condanna».
La Questura di Gorizia, rinnovando l’invito alla massima attenzione, vuole suggerire alcuni semplici consigli che il più delle volte sono sufficienti ad impedire ai malintenzionati di mettere a segno i loro scopi delittuosi: interrompere la comunicazione se si riceve una telefonata in cui vengono richieste somme di denaro per un parente arrestato o per delle cure mediche; non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità; evitare di tenere in casa grosse somme di denaro ed oggetti di grande valore.
Se l'uso di questi oggetti non è frequente è possibile custodirli in una cassetta di sicurezza dove prelevarli all'occasione; contattare le forze dell’ordine ogni qualvolta si senta la necessità di essere aiutati. Consigli utili in particolare agli anziani che vivono da soli.
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