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Finocchiaro alla guida dell'Unione ciechi, «ecco cosa migliorare a Gorizia»
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Finocchiaro torna alla presidenza del gruppo provinciale dopo l'esperienza nel 2011, gli accorgimenti: «Dove finisce una barriera, ne inizia un'altra».
La città deve tenere conto anche delle persone con disabilità, soprattutto per quanto riguarda la mobilità. Lo sottolinea in più aspetti Nicolò Finocchiaro, neoeletto presidente della sezione provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti. Impiegato amministrativo all’Università di Trieste, per lui è un ritorno in questa carica dopo una precedente esperienza nel 2011. Nelle scorse settimane è stato rinnovato anche il consiglio direttivo, che vede alla vicepresidenza il 23enne Roberto Sartori.
Completano la squadra Emanuele Marzano, Stefania Panozzo e Anna Pelella. La nomina di Finocchiaro arriva dopo due anni di commissariamento del gruppo, con lo stesso presidente che evidenzia come “è stata lasciata una gestione in crisi, ora stiamo cercando di riprendere anche a livello amministrativo, grazie anche all’aiuto delle nostre impiegate. Vogliamo ravvicinare i soci, perché quando una realtà fa acqua da tutte le parti la gente si allontana”. Da qui, l’esigenza di sensibilizzare anche tutta la popolazione.
Attualmente la realtà conta una sessantina di associati su tutto il territorio provinciale, puntando ad aumentarne il numero e soprattutto i servizi offerti: “Come associazione - spiega Finocchiaro - ne garantiamo diversi. I non vedenti hanno diritto allo sconto sui treni, noi siamo concessionari del servizio e lo diamo anche ai non soci, oltre ad offrire consulenza e il servizio di accompagnamento con i nostri volontari”. Per l’esponente di categoria, inoltre, “è importante intrecciare un rapporto con i medici di base”.
“Così facendo - rimarca - il medico può indirizzarlo a noi i suoi pazienti che stanno perdendo la vista, per potergli offrire l’aiuto di specialisti”. Oltre alla difficoltà attuali per una persona disabile nel muoversi liberamente in città, ci sono tutte le sfide legate anche all’appuntamento di Go!2025: l’arrivo massiccio di turisti, tra cui sicuramente anche persone con deficit fisici, è un aspetto da considerare anche per la cultura e i servizi. Su questo, il Comune di Nova Gorica ha da poco reso accessibile il proprio sito web.
“Il mio obiettivo - precisa Finocchiaro - è stipulare una convenzione con i musei. Due settimane fa ho portata mia madre ai Musei Provinciali ma non c’era nulla studiato per il tatto. Non ho potuto nemmeno toccare l’automobile esposta, per sentirla. Sono cose banali ma basterebbe poco per integrarle. Ora sono in voga le mappe tattili, ma se ci metti troppe informazioni crei confusione a chi le legge. È meglio evidenziare solo le cose più importanti e non ha nemmeno senso fare tutto tattile, è difficile che un cieco si muova totalmente da solo”.
Per il presidente locale dell’Uici, quindi, “basta fare azioni mirate e utili”. Sull’aspetto della mobilità, invece, rileva come ci siano “riferimenti ‘naturali’, come l’altezza dei marciapiedi rispetto alla strada, ma su alcuni punti servirebbero delle misure per i ciechi, come per le discesine. Se io non le percepisco, rischio di finire in mezzo alla strada. Bastano dei pallini di pericolo, dove finisce una barriera ne inizia un’altra. Non bisogna però coinvolgere le categorie dopo aver fatto il lavoro, come accaduto in alcuni comuni”.
Fa poi il caso dei semafori sonori: “A Gorizia ci sono ma non ci sono indicazioni su dov’è il palo. A Nova Gorica, invece, c’è un riferimento sonoro a bassa intensità”. Problemi, comunque, che sono tristemente comuni anche in altre piazze, ben più frequentate da turisti come le stazioni dei treni di Trieste e Venezia. A breve ci sarà una Cena al buio a San Canzian d’Isonzo, dove le persone non vedenti serviranno a tavola e i commensali mangeranno al buio: “Questa esperienza è cosa migliore per far capire cosa significa essere ciechi”.
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