Fiducia è coraggio, nasce il comitato pro-sindaco Cisint a Monfalcone

Fiducia è coraggio, nasce il comitato pro-sindaco Cisint a Monfalcone

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Fiducia è coraggio, nasce il comitato pro-sindaco Cisint a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 17 Feb 2024
Copertina per Fiducia è coraggio, nasce il comitato pro-sindaco Cisint a Monfalcone

Il comitato civico sosterrà l'operato della prima cittadina, Lucio Gregoretti alla presidenza: «Partecipazione, raccogliamo le voci della gente».

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Nasce a Monfalcone il comitato “Fiducia è coraggio con Anna Cisint”. La presentazione si è tenuta questa mattina a Marina Lepanto. Nato da un’idea tutta al femminile – sostenuta da Fiorella Scotto, Tiziana Chicco e Alessandra Marocco - si presenta come un’associazione spontanea, un gruppo di lavoro che – come ha specificato il presidente Lucio Gregoretti - «non ha una funzione politica partitica, ma è uno strumento di partecipazione che raccoglie le voci della gente».

A far parte della squadra ci sono anche Giovanni De Manzini in qualità di vicepresidente e Giuliana Garimberti, che ricopre il ruolo di segretaria e tesoriera. Nella sua introduzione, Gregoretti ha specificato che «avere una visione politica significa anche avere una strategia per perseguire la battaglia nella quale molti si sono identificati» sostenendo Cisint definita «un bravo amministratore, un tecnico di prim’ordine, esperto di bilancio e lavori pubblici».

Gli elementi costitutivi
Quattro sono stati gli elementi richiamati dal presidente e che condizionano gli accadimenti sociali della città. Il primo è stato restituire l’orgoglio dell’identità. Il secondo riguarda l’immigrazione definita «una variabile non indipendente ma che influenza il convivere civile».

Poi c’è la cultura dell’Islam che «ha una dimensione incompatibile con le leggi dello Stato italiano, in quanto basato sulla legge religiosa del Corano estranea al nostro modo di vivere che guarda allo sviluppo». Infine, Gregoretti ha fatto riferimento alla «rottura del tabù del politicamente corretto» da parte di Cisint che amministrando la città ha reso nota la «strategia dell’Islam di indebolimento dei nostri valori sociali».

L’intervento di Cisint
Commentando la nascita del comitato, Anna Maria Cisint ha parlato di un’ idea che «ci ha riempito il cuore» e che permette di immaginare un percorso comune nato per condividere valori importanti. Cisint, si dice «donna forte dentro, mamma, figlia e che non ha pregiudizi» pronta a condurre quindi una battaglia per il Paese. Forte dei suoi «valori profondi» su cui si basa un territorio, punta ancora una volta il dito contro l’immigrazione non gestita «non pianificata negli anni». «Lavoro orgogliosa dei miei ideali – ribadisce il sindaco – dopo 7 anni di amministrazione continuo una battaglia per tutti.

Qui ci si gioca l’immagine del futuro». Il comitato dunque rappresenta una modalità giusta per difendere le cause già citate anche contro i tentativi di «mistificazione di alcuni media». «Abbiamo alzato il coperchio di un vaso a garanzia della libertà e della legalità – rivendica Cisint – abbiamo toccato i nervi scoperti». Rispetto, legalità, ascolto, competenza, coraggio e pianificazione sono parole chiave e manifesto del lavoro del sindaco leghista che questa mattina ha pure annunciato della prossima uscita di un suo libro che racconterà «il lavoro sostenuto per far ritornare a vivere Monfalcone».

Alcuni dissensi
Dal fondo della sala che ha ospitato la conferenza di presentazione, si sono sentite alcune contestazioni provenienti da due donne che ironizzavano sull’intervento di Cisint che le ha definite «intolleranti e condizionatrici». «La Sinistra sta sempre dalla parte sbagliata – afferma il sindaco – sono incapaci di ascoltare chi la pensa diversamente da loro». I dissensi sono continuati in altri momenti della riunione ma la relatrice ha saputo ammorbidire i toni in maniera ironica.

I temi richiamati
Tra gli argomenti trattati si è parlato di revisione del sistema produttivo di Fincantieri, del tema dei ricongiungimenti familiari e di «discriminazione al contrario» rispetto alla sentenza della Consulta sugli alloggi Ater per stranieri. Spazio anche alle attività di verifica sulle false attestazioni dei cittadini extracomunitari e ad un intervento contro la «ghettizzazione degli italiani in classi scolastiche a maggioranza non italofona».

Affrontati anche i temi della sanità in crisi, dell’aumento di donne e bambine con il volto coperto, della difficoltà di convivenza e della mancanza della conoscenza della lingua italiana da parte della comunità bengalese. E sulle comunità straniere Cisint ha ribadito: «Monfalcone ha dato tanto e non ha ricevuto nulla in cambio. I fatti contano più delle parole, è arrivato il momento di mettere un punto per onestà. Basta alle mistificazioni, Monfalcone è la mia famiglia ed è ora di esprimere la volontà di affermazione di un Paese che si ama».

Cisint ha espresso la sua preoccupazione anche sui sentimenti di odio «instillato già nei giovanissimi» e sull’odio alimentato dalle lobby di potere finanziario e ideologico. Al neo comitato è stato dedicato il sito www.fiduciaecoraggio.it dal quale c’è la possibilità di registrarsi come soci versando una quota minima di 10 euro o altre erogazioni a sostegno delle spese associative. È inoltre attiva la pagina Facebook.

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