LA DONAZIONE
Fidas e Admo per la scuola, a Gorizia la testimonianza di Alessandro

Donazione di sangue e midollo al centro di un incontro con gli studenti dell'Isis D'Annunzio Fabiani.
Un lungo viaggio nel quale non si è soli, nonostante l’anonimato del donatore e del ricevente. Perché colui che dona sangue o midollo offre una parte di sé a chi sopravvive solo grazie alla donazione, intraprendendo quel cammino luminoso che nell’ambito del sociale illumina l’intera comunità. Si è svolto durante la mattinata di mercoledì, presso l’aula magna dell’Isis “D’Annunzio Fabiani”, l’incontro organizzato da Fidas e Admo volto a sensibilizzare gli adolescenti di maggiore età sull’importanza di un gesto tanto nobile quanto indispensabile a quei pazienti con neoplasie del sangue o altre patologie.
Fidas è la federazione italiana che si occupa della donazione di sangue, mentre Admo è un’associazione nata nel 1990 con lo scopo di informare la popolazione sulla possibilità di combattere – per mezzo di donazione e trapianto del midollo osseo- linfomi, mielomi e altre neoplasie. «Per essere qui oggi ho intrapreso un lungo viaggio – racconta Alessandro Lupi, che ha accettato di riportare agli studenti dell’istituto la propria esperienza personale come ricevente - Non parlo di quello intrapreso da Milano a Udine, ma del viaggio iniziato con una diagnosi di leucemia acuta, che oggi non si è ancora concluso».
Era l’estate del 2020 quando, trovandosi sulle spiagge di Lignano, Alessandro iniziò ad accusare i primi sintomi. «Sotto questo sole estivo avevo febbre e dolori e, siccome non passava, mi sono spostato da Lignano a Udine». La diagnosi di leucemia acuta linfoblastica lo catapulta in quella dimensione parallela dove la differenza fra la vita e la morte la detiene solo la banca dati dei donatori. «Fin da subito mi hanno proposto il trapianto di midollo – prosegue senza esitare – In quel momento il donatore ha iniziato a intraprendere il suo viaggio assieme a me».
Due i momenti che Fidas e Admo dedicano alle scolaresche. Nella prima fase si approfondisce con gli studenti la definizione di “donazione di sangue” e “tipizzazione del midollo osseo”, mentre in seguito si accolgono i ragazzi che intendono donare sangue o sottoporsi a prelievo salivare. «Il periodo migliore per donare è gennaio e febbraio, ma anche giugno, luglio e agosto, quando molti vanno in vacanza – spiega la referente di Fidas Isontina Dania Del Favero – È un gesto periodico, con intervalli che obbligano un’attesa di 90 giorni per gli uomini, mentre nel caso delle donne è possibile donare due volte all’anno».
Anche per il prelievo delle emosacche si tratta di un gesto anonimo, in grado di salvare vite umane attraverso quell’elemento prezioso e «non riproducibile in laboratorio» che è il sangue umano. «Oltre all’anonimato, è importante sottolineare come a livello normativo sia stato dedicato un articolo apposito alla donazione – rimarca Del Favero – Perché è determinante anche il gesto in sé del dono. Nel caso del midollo, si ha un rapporto 1 a 1, in quanto è estremamente rara la possibilità di trovare un donatore al momento giusto e non tutti i malati di leucemia trovano un donatore. Un gesto di alto valore umano e responsabilità».
Una goccia nel mare, pur sempre indispensabile a quanti vedono le proprie speranze affievolirsi per mancanza di compatibilità con un donatore, in quanto la compatibilità con i membri della propria famiglia si aggira intorno al 25%. «È difficile trovare un donatore compatibile nel proprio nucleo familiare – commenta la referente di Admo Gorizia Giustina Intini – Di qui l’importanza d’iscriversi al registro, dove però la compatibilità fra non consanguinei è pari a 1 su 100mila».
Per donare è sufficiente avere un’età compresa fra 18 e 35 anni, un peso superiore a 50 chili e godere di uno stato di buona salute. Mentre una volta si prediligeva un prelievo dalla cresta iliaca, oggi per l’86% dei casi viene effettuato un prelievo da sangue periferico nell’arco di una mattinata. «In quest’ultimo caso, quattro o cinque giorni prima della donazione si somministra un fattore di crescita – prosegue Intini – Dopo aver effettuato la donazione si viene depennati dal registro, in quanto si dona soltanto per una persona, eccetto l’eventualità in cui si dovesse ammalare un proprio familiare: allora è consentito donare a un soggetto diverso».
Un atto volontario capace di restituire speranza, che nel caso del midollo consente uno scambio epistolare con il paziente ricevente tramite la struttura ospedaliera. «È un sentiero che abbiamo percorso assieme, io e il donatore – ricorda Alessandro, oggi volontario dell’Admo di Udine – Un piccolo miracolo al quale in realtà partecipano tutti». Molte le tappe affrontate durante la malattia, dai cicli di chemioterapia alla terapia radiante, con l’obiettivo di azzerare il sistema immunitario originario e rigenerarlo con le cellule totipotenti infuse dal donatore.
«Ho imparato strada facendo. Era come se sentissi la presenza del mio compagno di viaggio, come se potessi sentire la sua voce in lontananza. Quell’8 marzo del 2021, in primavera, mi ha reso partecipe del suo dono. Si è collegato all’apparecchiatura, sottoponendosi a tutti i test e i controlli poco prima. Ha persino evitato di uscire a causa della pandemia di coronavirus, perché allora eravamo in periodo di Covid. Io mi sono attardato per una piccola complicanza conseguente alla donazione. Ma le sue cellule erano state crioconservate e mi sono potuto sottoporre a un ulteriore trattamento. Ora una parte di lui vive dentro di me. Un viaggio che non si è del tutto interrotto, perché ho ancora tanta strada da fare».
Una scelta da ponderare con attenzione, che comporta la possibilità di essere richiamati anche a distanza di anni. «Ho scritto una lettera al mio donatore – rivela commosso Alessandro – Mi è stato detto che era un ragazzo tedesco. Mi ha risposto subito, si è trattato di uno scambio emozionante. Attraverso questo scambio epistolare era chiaro che ci eravamo tesi la mano per compiere questa strada insieme». A conclusione dell’intervento i ragazzi hanno partecipato a un breve quiz inerente alle caratteristiche della donazione, per poi approfondire le modalità per donare e le corrette azioni da compiere nel giorno prestabilito.
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