l'intervento
Festa della Repubblica e 2 giugno? Meno parole e più pensiero
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Il discorso del primo cittadino di Palmanova ai ragazzi, tra ricordi di storia e spirito civico.
A giorni, 71 anni. Sindaco della città-fortezza, anzi di Palmanova, Jalmicco e Sottoselva, di fresca nomina, medico pediatra, il dottor Giuseppe Tellini è nella politica e nella amministrazione pubblica da una vita. Viva socialità, la sua, sostanziata dai fatti e dal rapporto con le persone franco e sincero. Non predicare il dover essere, ma essere in coerenza con la realtà. Gli stessi principi sono emersi dai suoi pensieri messi in comune con i cittadini.
Il 2 giugno, festa della Repubblica: non stantie frasi già ascoltate, ma alcuni aspetti di vita da condividere coi, soprattutto con i giovani. Il tema, la Costituzione. Discorso teso, essenziale, sotto la loggia di Piazza Grande, dove emergono, da monumenti e testimonianze, elementi fondamentali della storia palmarina innestati nel solco della grande storia. Lì si può passare in rassegna quello che di saliente caratterizza il fluire del tempo. Memorie della Repubblica di Venezia, repubblica sì, ma non moltissimo in comune con la definizione, e su su, passaggi di stato e di epoche, fino alla Resistenza.
Una decina di minuti - densi - da condividere con la comunità e con i giovani che hanno ricevuto la Costituzione: da leggere, meditare e mettere in pratica. Un impegno che segnerà la vita, se condiviso e spogliato da ogni retorica. Tellini ha sottolineato alcuni aspetti di questa legge fondamentale dello Stato, alla quale contribuirono filoni di pensiero diversi, ma volti ad un condiviso scopo del bene comune. Da meditare l’articolo 3, sulla parità sociale, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
In questo momento che sottolinea l’accoglienza dei perseguitati, non di alcuni perseguitati. Poi il respingere la guerra, nel senso di un rifiuto viscerale e profondo della stessa guerra. Infine, marcate le parole sul diritto alla salute e alla istruzione; diritto alla salute garantito dal “servizio pubblico che è l’unico pilastro” in grado di garantire l’accesso alle cure a tutti. Infine, non ultima, ma fondamentale, la scuola.
ll sindaco ha sottolineato: “Solo con persone istruite ed educate si può sperare in una società che sappia scegliere la propria classe dirigente in grado di guidare in maniera consapevole verso il raggiungimento degli obiettivi che la nostra Costituzione ci ha posto”. Ecco, bandire la retorica, riflettere insieme sul vivere comune; ricordare le tappe fondamentali della formazione dello Stato, senza alimentare un nazionalismo a buon mercato che ancor ammorba tante nostre commemorazioni, fatte più di parole che di pensieri capaci di far riflettere e spingere ad una visione attiva del bene comune.
Foto Dipartimento Protezione Civile
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