Festa della Patria del Friuli occasione per ribadire il plurilinguismo di Gorizia

Festa della Patria del Friuli occasione per ribadire il plurilinguismo di Gorizia

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Festa della Patria del Friuli occasione per ribadire il plurilinguismo di Gorizia

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 19 Mar 2025
Copertina per Festa della Patria del Friuli occasione per ribadire il plurilinguismo di Gorizia

Dal 26 marzo al 27 aprile nel capoluogo isontino eventi per celebrare la marilenghe e la sua centralità nel Goriziano. Il neo consigliere Pettarin: «La città è friulana e poliglotta, adesso invece sono state uccise due lingue a favore di altre due»

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Ribadire il plurilinguismo del Goriziano, cogliendo l’occasione della Capitale Europea della Cultura per recuperare le vere radici storiche del territorio e dare nuova linfa ad alcune delle sue lingue dimenticate. Sono questi alcuni degli aspetti emersi, anche cons punti polemici, durante la conferenza stampa di presentazione della Festa della Patria del Friuli, in programma a Gorizia con diversi appuntamenti calendarizzati fra mercoledì 26 marzo e domenica 27 aprile.

Conferenze, incontri, presentazioni di libri e concerti si alterneranno in un palinsesto che - come già da qualche anno a questa parte – è frutto della collaborazione fra la Società Filologica Friulana e il Comune di Gorizia per celebrare la festa istituita con la legge regionale n.6 del 27 marzo 2015 per ricordare il 3 aprile 1077, giorno in cui l'imperatore Enrico IV, per premiare la lealtà del Patriarca Sigeardo, sanciva appunto la nascita della Patria del Friuli.

La rassegna inizierà mercoledì 26 marzo alle 18 in Casa Ascoli, sede della Società Filologica friulana, con la presentazione di “Ciclonugae. Sui pedali tra le pagine del Friuli” di Alberto Pavan, una serie di itinerari cicloturistici e narrativi all'interno del territorio e della letteratura del Friuli. Lunedì 31 marzo alle 18 sempre Casa Ascoli ospiterà Ferruccio Tassin per la presentazione di “Le radici di un Nobel” di Adriana Miceu, dedicato alla vita e alla famiglia di Carlo Rubbia, con descrizioni della Bassa friulana e della Nizza austriaca della prima metà del Novecento.

Martedì 1 aprile alle 18, nella Biblioteca Pubblica del Seminario Teologico Centrale di Gorizia di Via del Seminario 7, Lucia Pillon e Ivan Portelli presenteranno “L’Archivio del Capitolo metropolitano di Gorizia”, una fondamentale risorsa per la conoscenza della storia del Goriziano, mentre giovedì 3 aprile, nuovamente in Casa Ascoli alle 18, sarà presentata la nuova pubblicazione “Fûc su Gurize” di Gianni Nazzi con un saggio di Ferruccio Tassin.

Lunedì 7 aprile alle 18 nella sede della Società Filologica sarà presentato il nuovissimo “Giandomenico sogna”, volume illustrato di Barbara Jelenkovich sulla vita e le opere udinesi di Gian Battista e Gian Domenico Tiepolo mentre il giorno seguente, martedì 8 aprile alle 18, nella Biblioteca Pubblica del Seminario Teologico Centrale di Gorizia, Andrea Tilatti parlerà di “Aquileia & Friuli. Storiografia”.

Mercoledì 9 aprile alle 18 si prosegue in Casa Ascoli con la presentazione dello “Strolic furlan pal 2025”, lo storico almanacco curato da Dani Pagnucco che quest’anno presenta alcuni profili biografici di goriziani illustri redatti da Gianluca Franco come omaggio alla Capitale europea della cultura. Lunedì 14 aprile, nella stessa sede e sempre alle 18, sarà illustrato “Teche Friulane”, il portale in cui è contenuto un vasto patrimonio documentario e bibliografico di volumi, articoli, fotografie, video e stampe, con l’intento di condividere e promuovere la storia, l’identità e la cultura friulane: nell’occasione sarà presentato il progetto di valorizzazione della letteratura del Goriziano.

Il cartellone, puntualmente illustrato dal direttore della Società Filologica Friulana Feliciano Medeot, terminerà, domenica 27 aprile, nella Chiesa del Sacro Cuore di Gorizia dove, nel corso della Santa Messa delle 18.30, sarà eseguita la “Messe Eucaristiche” di Gabriele Saro con la partecipazione di numerosi cori da tutto il Friuli grazie alla collaborazione con l’USCI di Gorizia.

A margine della presentazione di questa mattina, l’assessore alla Tutela delle identità linguistiche Maurizio Negro ha sottolineato che il corposo palinsesto, reso possibile dalla collaborazione con la Biblioteca Statale Isontina, l’Istituto di Storia Sociale e Religiosa, l’Associazione Cervignano Nostra, la Clape di Culture “Patrie dal Friûl” e USCI Gorizia, è finalizzato a distinguere le specificità del territorio e delle sue origini. Origini in cui un ruolo di primo piano è stato giocato da Aquileia, centro spirituale di valori che, secondo il vicepresidente della Filologica Renzo Medeossi, uniscono la regione.

Come anticipato, la conferenza stampa è stata anche l’occasione per Guido Germano Pettarin, neoeletto consigliere d’amministrazione della Filologica, di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Affidandosi alla marilenghe e raccogliendo il testimone dell’avo Luigi, tra i fondatori del sodalizio nel primo dopoguerra, il deputato ha infatti sostenuto con vigore la tesi secondo cui la storia di Gorizia non comincia al termine della Prima Guerra Mondiale ma è una storia che affonda le proprie radici 2000 anni prima.
Da qui la critica alla Capitale Europea della Cultura. «Il friulano era la lingua franca dei territori dell’arcidiocesi di Gorizia per cui non si capisce perché adesso ci sia un bilinguismo pressochè perfetto con lo sloveno mentre il tedesco e il friulano sono stati dimenticati. Non si può perdere l’occasione di Go! 2025 per dimostrare che a Gorizia si parlavano cinque lingue dato che c’era anche l’ebraico. La città è friulana e poliglotta, adesso invece sono state uccise due lingue a favore di altre due».

E in questo senso, il luogo in cui ha sede la sezione goriziana della Filologica è emblematico, trovandosi accanto alla chiesa slovena di San Giovanni, all’interno del ghetto ebraico. Rinnovata nel 2019, al suo interno vi si trova una fornita biblioteca e un’aula dedicata alle lingue di Gorizia con un omaggio particolare al glottologo Graziadio Isaia Ascoli. La sede, disponibile alla visita anche da parte di gruppi, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30 e, dal lunedì al giovedì, anche dalle 15.30 alle 18.

  

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