La festa di fine Ramadan per 300 fedeli a Gorizia, «cerchiamo spazi più grandi»

La festa di fine Ramadan per 300 fedeli a Gorizia, «cerchiamo spazi più grandi»

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La festa di fine Ramadan per 300 fedeli a Gorizia, «cerchiamo spazi più grandi»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 10 Apr 2024
Copertina per La festa di fine Ramadan per 300 fedeli a Gorizia, «cerchiamo spazi più grandi»

Ad affollare gli spazi principali sono stati gli uomini, dentro e fuori la sala parrocchiale, mentre le donne erano accolte in una sala adiacente.

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La sala inizia a riempirsi verso le 7 del mattino, con i fedeli che arrivano sempre più alla spicciolata fino alle 8. Nel frattempo, la cerimonia dell’Eid al Fitr è iniziata e la cassa diffonde la preghiera dell’imam sia all’interno che nel cortile esterno. Ancora una volta, sono gli spazi parrocchiali della Madonnina ad accogliere circa 300 fedeli musulmani di Gorizia e dintorni per la fine del Ramadan, chiudendo il mese sacro dell’Islam contrassegnato dal digiuno. Una tradizione nel rione ormai da una decina d’anni.

Ad affollare gli spazi principali sono gli uomini, tutti con il loro tappetino posto in direzione della Mecca. Le donne insieme alle bambine restano invece in una sala a parte, mentre il piazzale su via Brigata Campobasso e le strade limitrofe si riempiono di auto. Sotto un cielo grigio, la festa religiosa entra nel vivo e non bastano le poche gocce che iniziano a cadere poco dopo le 8 a rovinare l’atmosfera. Né scoraggia i partecipanti a fermarsi al rinfresco allestito nel campetto da basket, mangiando biscotti fatti in casa.

Gli spazi
«Il prossimo anno cercheremo un posto più grande per la preghiera» spiega Abderrahim Benfeddoul, presidente dell’associazione El Houda di via Mameli che ha organizzato il tutto. Alcune possibili location sono state già prese in considerazione, ma ogni trattativa andrà approfondita nei prossimi mesi. In ogni caso, oggi l’appuntamento ha richiamato musulmani anche da Cormons, Gradisca e perfino Monfalcone. Le nazionalità presenti sono le più diverse: dal Nord Africa all’Asia, passando per diversi dai Balcani e Medio Oriente.

Finita la cerimonia, i presenti si abbracciano in segno di fratellanza e mangiano insieme il cibo preparato in casa. Anche la scelta di svolgere qui la funzione, grazie al sostegno di don Morris Tonso, vuole essere un segnale: «Un messaggio di pace contro l’ignoranza, siamo tutti uguali» rimarca Benfeddoul, che ringrazia il sacerdote ospitante e le autorità. Tanta la partecipazione anche nella palestra di Nova Gorica, dove si è riunita la locale comunità musulmana, mentre sabato il percorso interreligioso guidato da Andrea Bellavite farà tappa anche in via Mameli.

L'omelia
«Mi congratulo con voi - ha detto Benfeddoul leggendo l'omelia - per il meritato diploma ottenuto dalla scuola superiore di Ramadan, la scuola della libertà e dell’emancipazione, la scuola della misericordia e della generosità, la scuola della devozione e della prossimità di Dio. Gioite e ritirate i vostri premi dal Dio generoso e rispondete al saluto degli angeli messaggeri di Dio sulle strade. Vi è stato prescritto di digiunare e avete digiunato, vi è stato raccomandato di vegliare in preghiera e avete vegliato, vi è stato suggerito di donare il pasto al digiunante e lo avete donato, vi è stato comandato di versare la zakat e lo avete fatto».

«Come sappiamo - ha proseguito - dopo il diploma la gioia si completa con l’occupazione, e i posti di lavoro che vi attendono sono tanti. Dio dice nel Corano: “Agite nel bene per avere successo”. Ecco gli ostacoli dell’ego e della società di fronte a voi, superatele, riscattate gli schiavi, domandate dell’orfano e del povero, disse l’Altissimo: “Perché non affronta l’ostacolo, che ne sai dell’ostacolo, il riscatto di uno schiavo, nutrire, in un giorno di carestia, un orfano parente o un povero prostrato”». Quindi l'appello a difondere la pace.

«O Dio, usaci nel bene. Completa su di noi la tua grazia e avvicinaci alla tua naestà. Oh Dio, diffondi la pace e la misericordia ovunque sulla tua terra, a Oriente e Occidente, in Palestina e in Ucraina. Oh Dio, soccorri gli oppressi ovunque si trovino e dona la libertà alla Moschea sacra di Gerusalemme O Dio, proteggi questa nostra città e questo nostro paese Italia da ogni guerra e da ogni crisi, e concedi ai nostri vicini non musulmani il beneficio delle nostre invocazioni. Oh Dio, benedici il nostro maestro Muhammad, la sua famiglia e i suoi compagni. E la lode a Dio, Signore dei mondi» ha concluso l'imam.

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