Federico, giovanissimo rapper di Gorizia: «Canto l'amore e le paure delle ragazze»

Federico, giovanissimo rapper di Gorizia: «Canto l'amore e le paure delle ragazze»

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Federico, giovanissimo rapper di Gorizia: «Canto l'amore e le paure delle ragazze»

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 21 Mar 2024
Copertina per Federico, giovanissimo rapper di Gorizia: «Canto l'amore e le paure delle ragazze»

Noto come St4r, ha appena 13 anni ma suona da quando ne aveva tre e ora lavora al suo primo Ep. Arrivate proposte di featuring da Milano.

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Si chiama Federico, ma tutti lo conoscono come St4r. Ha tredici anni, frequenta la III B indirizzo musicale alla scuola media Locchi in attesa di decollare – il prossimo anno - verso la sezione Informatica dell’Iti Galilei di Gorizia. Tredici anni: ma suona da quando ne aveva tre, scrive canzoni da quando ne aveva sei ed è su Youtube, Spotify e altre piattaforme musicali dai primi mesi del 2023. La sua ultima canzone, “Ferite”, dal 10 marzo a oggi conta 1431 ascolti su Spotify dove si può trovare anche un Ep e ha 124 ascoltatori mensili.

Federico Prandi de Ulmhort è un giovane rapper goriziano che racconta l’adolescenza attraverso ciò che accade a lui e agli amici senza cadere nel richiamo dell’eccesso a ogni costo che, fra mille polemiche, sembra essere la principale prerogativa di questo discusso genere musicale. I primi passi nel mondo delle note li ha mossi sulla tastiera del pianoforte sotto la guida della mamma Elisabetta Cavaleri, insegnante del Centro sloveno di Educazione musicale Emil Komel dove, qualche anno dopo, ha seguito il corso di chitarra tenuto da Martina Gereon.

Al termine delle scuole slovene, Federico si iscrive alla sezione musicale della scuola “Locchi” per seguire la classe di flauto tenuta dalla professoressa Daniela Brussolo e parallelamente acquisisce la basi del basso da Luca Bregant, insegnante allo stesso centro Komel. «Ho iniziato a scrivere canzoni già quando avevo 6-7 anni ma solo lo scorso anno, in seconda media, l’ho fatto con maggiore consapevolezza. Gli argomenti – ci racconta il giovane rapper – dipendono dal periodo, riguardano ciò che mi circonda e che cattura la mia attenzione in un determinato momento: certe arrabbiature, l’amore, qualche film. Quando ho ultimato un testo penso: “Ecco, l’ho detto”. Scrivere canzoni diventa uno sfogo, quasi un diario».

Dal punto di vista musicale a ispirare St4r («gli amici più stretti hanno iniziato a chiamarmi così quando ho iniziato a pubblicare e adesso questo è diventato il mio nome per tutti») è soprattutto Shiva, che ha avuto modo di ascoltare dal vivo l’anno scorso a Bologna, ma anche Baby gang che sentirà in concerto a Milano nel prossimo mese di maggio. Ma come nascono le sue canzoni? «A volte mi viene in mente una frase mentre sono fuori e allora me l’appunto, sennò mi chiudo in camera e scrivo, cantando subito, sulla base che mi prepara Luca (Bregant, compagno della mamma e suo produttore con la sigla TKVM, ndr). Lui suona la chitarra e il basso, mia mamma magari il pianoforte e quando la base è pronta ci scrivo sopra canticchiando, di solito se sono proprio ispirato ci impiego mezz’ora, quindi registro».

Nel febbraio 2023 carica il primo brano su Youtube, una canzone scritta per gioco con un gruppo di amici e poco dopo, il 9 aprile, approda su Spotify con “Giovane star”, brano dedicato a Gorizia. A suscitare un certo interesse anche da parte di altri rapper (da Milano è arrivata la proposta per un featuring) è stata la già citata “Ferite”, dedicata a un’amica che gli ha confessato i suoi timori a muoversi da sola in città, capaci di sfociare in un’ansia difficile da placare e gestire, perfettamente descritta dalle parole di Federico. «La canzone ha avuto finora 2000 ascolti, era pronta da un po’, poi è stata pubblicata quasi in concomitanza con la festa della donna».

«Riesco a organizzare circa un’uscita al mese, la prossima sarà un freestyle che pubblicherò su Instagram. Sto anche lavorando a un disco più corposo, un Ep precisamente, che avrà sei canzoni ognuna dedicata all’amore raccontato da diverse prospettive». L’intimismo dei suoi brani si percepisce chiaramente anche in “Orologi”, in cui ha racchiuso i versi cui è più legato: «Traumi su traumi/Pianti su pianti/Mi han fatto forte/Tutte le volte in cui ho pianto/per te/Mi guardi da lassù sì e non sei/più con me».

Le aspettative per il suo futuro Federico le affida innanzitutto alla concretezza di un corso di canto che inizierà a breve a Udine con Caterina Licata, già maestra della monfalconese Shari. Poi c’è ovviamente il sogno di sfondare, magari anche in Inghilterra dove già ha alcuni contatti: il tutto con l’obiettivo di prendersi cura dei suoi cari e trasformare questa passione in un lavoro.

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