lo spettacolo
Acqua e danza con il dialetto sloveno delle Valli, il progetto parte da Gorizia

La pièce debutterà domenica al Teatro Ristori di Cividale, al centro il recupero della tradizione orale delle Valli del Torre. L'idea di una tournée in Slovenia.
È un progetto inedito quello che debutterà domenica al Teatro Ristori di Cividale, nell’ambito della festività della cultura slovena. Lo spettacolo, intitolato "Kot voda, ki se zlije z vsem…" (Come l’acqua, che si fonde con tutto), è stato presentato questa mattina al Trgovski dom di Gorizia dai vertici dell’Unione culturale economica slovena (Skgz) e della Confederazione delle organizzazioni slovene (Sso) insieme alla presidente del circolo Trinko Iole Namor e Donatella Ruttar, ideatrici e coordinatrici dell’evento.
Si tratta di una pièce di teatro-danza in sette quadri, nato dall’idea del circolo cividalese, per recuperare e valorizzare l’antico dialetto delle Valli del Torre. Un’opera, come spiegato da Ruttar, «fondamentale per la salvaguardia del patrimonio orale della nostra lingua ma anche per l’attualizzazione del patrimonio arcaico, soprattutto della zona». Attraverso i versi recitati e soprattutto la musica, si crea una «nuova forma dove la lingua diventa oggetto di collaborazione attiva». Sul palco salirà anche il coro Ottetto Barski di Lusevera.
I suoi componenti non solo canteranno, ma saranno parte attiva nello spettacolo. «Le prove sono ancora in corso - ha aggiunto Ruttar - e sono felice di questa co-produzione con Lubiana, è un modo per trasportare la nostra cultura verso la nostra ‘casa di riferimento’». L’idea, infatti, è preparare una tournée che tocchi Lubiana e il resto della Slovenia, dove il termine Benecia (ossia la Slavia friulana) viene ancora spesso tradotto come Veneto. Il tutto grazie anche alla regia firmata da Andreja Rauch Podrzavnik, molto conosciuto in Slovenia.
Le musiche originali, invece, sono del compositore britannico Christopher Benstead, già impegnato con le principali compagnie di danza internazionali. Il tutto parte dalla favola popolare di Musi, che racconta la storia di pastorello che si innamora di una fanciulla. Questa però lo rifiuta e lui, disperato, si suicida. Per il senso di colpa scaturito nella ragazza, quest’ultima fa sgorgare una sorgente che, nella zona, è diventata l’acqua degli innamorati. Una storia dal finale drammatico che si allaccia alla tradizione culturale slovena.
Il suo recupero, quindi, rappresenta un «collegamento tra la tradizione orale e slovena delle Valli del Torre - ha aggiunto Namor - attualizzandolo con la riflessione di un giovane filosofo sul tema dell’acqua come risorsa indispensabile per oggi e domani. Il tutto è tradotto in danza teatro con tre ballerini performer», anche loro internazionali. L’evento, che inizierà alle 18, sarà trasmesso anche in diretta radiofonica su Radio Trst A, mentre lo si potrà rivedere in differita su Rai 3 Bis nei programmi della minoranza slovena.
Plauso all’iniziativa arrivato dal presidente regionale della Sso, Walter Bandelj. L’omologa della Skgz, Ksenija Dobrila, ha quindi auspicato che questo evento possa essere trovare spazio anche nel programma di Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura 2025. Per raggiungere Cividale, ci sarà la possibilità di prenotare un posto sui bus messi a disposizione dalle due confederazioni. Infine, sempre il 25 febbraio saranno annunciati i due esponenti della cultura che verranno premiati sul palco. A tenere il discorso celebrativo sarà la slovenista Nina Pahor.
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