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Fasiolo boccia il dimensionamento delle sedi, oggi sciopero nelle scuole

La consigliera regionale Pd attacca l'applicazione del decreto sulle realtà tra Staranzano e Gradisca, «diferendere la nostra autonomia».
Si scaglia contro il programma di ridimensionamento scolastico la consigliere regionale Pd, Laura Fasiolo: in provincia di Gorizia sono per ora quelli di Staranzano e Gradisca d’Isonzo che assorbiranno rispettivamente Grado, che andrà a perdere l'autonomia, e Fogliano, Sagrado, San Pier che faranno riferimento a Gradisca. “Una questione di numeri? Staremo a vedere gli effetti di questi adeguamenti in parte innaturali, che impoveriranno ulteriormente i nostri territori”, così Fasiolo. Oggi, intanto, si segnalano adesioni allo sciopero di docenti e personale scolastico sul territorio.
La dem ribadisce: “Il taglio di dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi che sarà effettuato ai sensi del decreto del ministero dell'Istruzione e merito, d'intesa con il ministero dell'Economia e finanze è stato applicato con rigore dall'assessore Rosolen, che non ha nascosto le difficoltà di mantenere i plessi scolastici con i nuovi parametri numerici, all'interno di una complessa e difficile condivisione tra Comuni cointeressati. Ma non ha avuto, come invece l'Emilia Romagna e altre regioni, di prendere le distanze dal decreto in nome dell’autonomia statutaria del Friuli Venezia Giulia”.
“Situazioni conseguenti agli accorpamenti sono la creazioni di Istituti sovradimensionati e assai complessi da gestire, in un comprensivo di 1200 alunni e 19 plessi afferenti a sette comuni e con sviluppo di distanze superiori ai 50 chilometri. Forme di reggenze mascherate, insopportabili da gestire. Assommati questi problemi alla carenza del personale dirigente e del personale amministrativo, la scuola e in particolare l'utenza ne viene fortemente penalizzata. In considerazione degli effetti negativi sia a livello Ata sia a livello personale docente è necessario pensare a un ricorso giurisdizionale”, prosegue Fasiolo.
La nostra Regione, sottolineano il professor Davide Zotti e il sindacato Cobas, non si è espressa in modo contrario all’interno della Conferenza Stato-Regioni: “La denatalità potrebbe, al contrario, costituire un'opportunità per evitare in una regione come la nostra, a Statuto Speciale, area di confine, multilinguistica, complessa, il problema delle classi pollaio, così definite ancora dalla legge Gelmini”, ribadisce la consigliere.
Necessario, dunque, un “piano di dimensionamento che abbia una visione d'insieme, eviti spezzettamenti o inglobamenti insensati o crei disagi ai dirigenti e ai direttori mettendoli in serie difficoltà gestionali e organizzative. Saltellare da un plesso all'altro, rapportarsi con i diversi sindaci le diverse Comunità, con diversi contesti è molto difficile e tantopiù quando questo "esercizio" viene a coinvolgere il personale Ata, i docenti, genitori e in primis gli studenti. Tra il dire e i fare c'è di mezzo il buon senso”, conclude Fasiolo.
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