l'intervista
L'ex sindaco che viaggia in autostop a Nova Gorica, «vi racconto il mio tour»

Ex sindaco di Kanal, ha macinato ben 528.400 chilometri, l’equivalente di 13 giri intorno al mondo, realizzando tre record del mondo.
L’immancabile cappello calcato sulla testa, con cui ha percorso migliaia e migliaia di chilometri, fino ad attraversare ben 42 Paesi. In piedi dietro ai suoi libri, ospite nel centro commerciale Supernova (ex Qlandia) di Nova Gorica, dove lo abbiamo incontrato ieri, Miran Ipavec è una sorta di “ultimo turista” sartriano. Un autostoppista, un viandante che, come il triestino Luigi Nacci dedito alla viandanza, attraversa l’Europa con lo zaino in spalla. «Buon viaggio attraverso i miei passi», recita la dedica dietro il risvolto del libro pubblicato dalla Grafica goriziana, intitolato “La maratona con il pollice alzato”.
Le piogge torrenziali che hanno flagellato la Slovenia, causando devastazioni e danni, hanno portato alla cancellazione di gran parte degli eventi per il quale era atteso. Così Ipavec ha deciso di raggiungere la tranquilla Nova Gorica, per vendere i suoi libri con lo sguardo mite di chi non conosce confini. Ex sindaco di Kanal (Canale d’Isonzo) abituato a sognare a occhi aperti, il suo intento è stato «dimostrare che l’autostop è ancora vivo e che il mondo e le persone sono buone». Una storia molto simile a quella della milanese Pippa Bacca, finita invece tragicamente nel 2008. Anche Pippa girava il mondo in autostop, nella performance itinerante “spose in tour”.
Per promuovere la fiducia nel prossimo e la fratellanza fra i popoli, girava in abito da sposa. Per venire poi barbaramente stuprata e uccisa, perché una donna è più vulnerabile di un uomo. Il suo sogno, fortunatamente, ha un lieto fine. Ipavec, che si presenta come «l’autostoppista più grande della Slovenia, e tra i più conosciuti d’Europa», ha compiuto ben 528.400 chilometri, l’equivalente di 13 giri intorno al mondo, e ha realizzato tre record del mondo nell’ambito della categoria del così detto “autostop competitivo”. Il primo di questi, attraversando dieci Paesi europei in un solo giorno, per l’esattezza «23 ore e 15 minuti».
Il successivo è stato attraversandone 31 in dieci giorni, mentre il suo ultimo record, lo sforzo maggiore che definisce «la maratona», lo ha condotto ad attraversare «42 Paesi in 500 ore, cioè circa venti giorni e venti ore, perché in realtà erano 497 ore», racconto con orgoglio. Con la sua stravaganza bonaria, Ipavec ha anche ideato il primo museo dell’autostop nel mondo. Un museo itinerante, che dal 2014, dopo essere partito da Kanal, è sbarcato nella capitale Lubiana, e poi nella romantica Bled. Per toccare anche due città sul mare quali Pirano (Piran) e Koper, oltre che Metlika e la nota Postumia (Postojna).
Nel 2018 aveva raggiunto anche a Gradisca d’Isonzo, occupando gli spazi dell’ex “Tutto bello” di via Ciotti. Un museo itinerante formato da «circa 100 metri quadrati, al cui interno sono presenti alcuni giochi di geografia e indovinelli per bambini». Un museo divertente e interattivo, «che ogni anno cambia. Dura due o tre mesi, soprattutto durante il periodo estivo o quando sono presenti turisti». Con 64 anni di vita e più di 35 anni di passione per il viaggio, Miran ha in serbo nel cassetto un altro progetto. Quello di portare il museo al confine fra Gorizia e Nova Gorica, per testimoniare che la fratellanza è davvero possibile, e il viandante può assurgere a simbolo di tutti i popoli.
«Nel 2024 sarà a Maribor, nel 2025, in occasione delle celebrazioni per Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della cultura, sarà qui in questo territorio». Ancora da decidere le modalità e i tempi, «può darsi due mesi qua e due mesi là, ma mancano ancora due anni. Sarà certamente in questi territori, perché nel libro “Bonni e Micia in cerca di animali” –dello stesso autore-, ho utilizzato delle parole solo per quei luoghi in cui si è tenuto il Museo dell’autostop». In questo libro per bambini, in cui per ciascun nome di animale si cela il corrispettivo nella lingua slovena, «c’è dentro Gorizia, Salcano, Nova Gorica; così che di sicuro si svolgerà qua», conclude.
L’idea di scrivere anche libri per bambini è nata dagli incontri con le famiglie, nel suo museo itinerante, che trovano spesso con difficoltà il tempo di leggere romanzi, e preferiscono leggere libri illustrati insieme ai bambini. «E così lo scorso anno ho scritto questo libro, racconta. Ne è stata fatta una traduzione in inglese, in italiano, in ucraino. Ho regalato anche 500 libri ai bambini profughi dell’Ucraina, sia a quelli della Slovenia sia ad alcuni di Gorizia», racconta felice. Per poi mostrare un’immagine che lo ritrae a Sonnino.
«Quando ero sindaco a Kanal, dal 2002 al 2006, ci siamo gemellati con Sonnino, in provincia di Latina, perché tre sindaci e cinque consiglieri sono venuti nel 2003 per vedere dove fossero Banjška, Podgora, Sabotino e l’Isonzo. Dopo la Prima guerra mondiale, quando facevano le bonifiche, da loro sono emigrati tanti veneti e friulani, e hanno fondato dei borghi. Così che hanno Borgo Banjška, Borgo Isonzo, Borgo Podgora, Borgo Sabotino, e loro avevano intenzione di vedere dove fossero. Eravamo tre sindaci del 1959 e abbiamo deciso di gemellarci con Sonnino, da cui proviene Alessandro "Spillo" Altobelli (ex calciatore dell'Inter, ndr)».
«Sonnino è a metà strada tra Roma e Napoli. Loro hanno le olive, i carciofi, la mozzarella di bufala e la festa delle torce. Un allenatore della squadra slovena che ha vinto la medaglia d’argento nella pallavolo, Andrea Giani abitava a Sabaudia, molto vicino al paese con cui siamo gemellati». Libri in doppia lingua, libri che raccontano di viaggi notturni, stazioni di servizio, panini regalati. E di capitali europee, fatte di persone, incontri, di amicizie. Pagine che mirano a creare legami, a farci sentire più vicini, annullando le distanze e sognando altre città, altri popoli. Perché «i sogni si avverano», recita il titolo di un capitolo de “La maratona”. L’importante è crederci.
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