L'ex caserma di San Lorenzo Isontino potrà essere recuperata, firmato il passaggio di proprietà

L'ex caserma di San Lorenzo Isontino potrà essere recuperata, firmato il passaggio di proprietà

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L'ex caserma di San Lorenzo Isontino potrà essere recuperata, firmato il passaggio di proprietà

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 11 Mar 2021
Copertina per L'ex caserma di San Lorenzo Isontino potrà essere recuperata, firmato il passaggio di proprietà

L'area da 23mila metri quadri è ora di proprietà comunale. Non sarà oggetto di intervento edilizio.

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Dopo oltre 10 anni di lavoro, finalmente l’ex caserma Colinelli di San Lorenzo Isontino diventerà di proprietà comunale. La firma dell’atto è stata posta ieri, sancendo di fatto il passaggio dalla Regione al Comune dell’area da 23mila metri quadri ormai in stato di abbandono e degrado. Tutto ciò arriva “dopo un percorso lunghissimo - spiega il sindaco Enzo Clocchiatti -, finalmente ce l’abbiamo fatta”. Proprio il primo cittadino fu tra i primi ad attivarsi per sbloccare l’empasse sul sito dismesso, con l’obiettivo di dargli nuova vita. Ora, però, bisognerà capire a cosa destinarlo, anche perché i costi di recupero saranno sicuramente ingenti.

“Ora manca la ciliegina sulla torta - prosegue Clocchiatti - ma è un atto formale, ossia intavolare la proprietà. Presenteremo la domanda nell’arco di una decina di giorni, al massimo tra tre settimane. Aspettiamo di avere in consegna le chiavi, che ci arriveranno tra un paio di settimane e, intanto, ci stiamo mettendo in moto per capire cosa fare di quel sito”. Qualche idea, nel corso degli anni, è già stata proposta e maturata, anche se quella originaria di puntare sull’edilizia sarà accantonata. “Non ha più senso, troveremo altre forme che diano dignità a un luogo ormai degradato e che è un pugno nell’occhio per chiunque”.

Realizzata nel 1960, la caserma ha ospitato il 63esimo Battaglione Fanteria d’arresto “Cagliari” e “fa parte della storia del paese. Ci sono passati tanti militari e, con enorme sorpresa, ieri l’assessore regionale al patrimonio Callari mi ha rivelato che, negli anni Ottanta, è stato l’ultimo tenente medico lì presente”. Certo il costo di recupero sarà importante, ma c’è un’idea di fondo di ricollegarsi ai fondi europei del Green Deal. Già negli anni scorsi, l’amministrazione aveva approvato una variante urbanistica per trasformare l'area in residenziale, con l'aggiunta di uno spazio commerciale e verde. L’iter, però, si era fermato con la caduta del governo Monti.

Il discorso è quindi ripartito con decreto Letta nell'esecutivo successivo, per poi fermarsi nuovamente. ”Ad avere la forza finanziaria necessaria - aveva ammesso il sindaco in un’intervista a dicembre -, l'ideale sarebbe pulire tutto e creare un parco”. Un quadro più chiaro sarà delineato nei prossimi mesi, con l’obiettivo “di lasciare a chi verrà dopo di me una cosa che non sia impattante per la comunità. Faremo sicuramente qualcosa che rispetti l’ambiente”. Nel frattempo, tra qualche mese inizieranno i lavori che daranno un nuovo volto alla piazza e che prevedono anche la modifica delle attuali aiuole.

Per questo, “essendo ora la stagione ancora propizia per i trapianti di piante ed alberi” ha spiegato Clocchiatti, oggi “provvederemo al levo delle Lagerstroemie che saranno rimesse a dimora negli spazi privi di alberelli in via Tommaseo e via Farra. Non possiamo rimandare queste operazioni nei mesi estivi perché significherebbe perdere le piante in modo definitivo”. Tornando alla questione della caserma, arriva il plauso anche del presidente della V commissione regionale, Diego Bernardis: “Si tratta di un evento importantissimo per tutto l’areale goriziano”. Ora l’obiettivo è arrivare alla rapida formazione di una commissione paritetica Stato-Regione per rendere l’iter più veloce.

Nella foto: l'ingresso della caserma (Ivan Masotti/Facebook)

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