L'ex caserma riapre le sue porte per la Memoria, fu lager fascista a Visco

L'ex caserma riapre le sue porte per la Memoria, fu lager fascista a Visco

la commemorazione

L'ex caserma riapre le sue porte per la Memoria, fu lager fascista a Visco

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 28 Gen 2023
Copertina per L'ex caserma riapre le sue porte per la Memoria, fu lager fascista a Visco

Il Giorno della Memoria dentro l'ex caserma Sbaiz con il console generale sloveno, qui reclusi 3mila jugoslavi nel 1943.

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Si è svolta oggi, a Visco, la cerimonia comunale per la Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto. Il luogo scelto per l’evento, l’ex caserma “Luigi Sbaiz”, non è casuale essendo tristemente noto per aver ospitato, tra il febbraio e il settembre del 1943, un campo di concentramento in cui furono reclusi circa 3mila civili sloveni, croati, serbi e montenegrini rastrellati durante l’occupazione italiana del Regno di Jugoslavia.

Alla commemorazione, organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Nessun giorno sia senza poesia, hanno partecipato le autorità locali, oltre al console generale di Slovenia Gregor Šuc. Non è riuscita a essere presente Nevenka Grdinić, console generale di Croazia, che ha comunque fatto affiancare una corona di alloro a quella deposta dall’amministrazione comunale alla base del Monumento commemorativo delle vittime del campo di Visco.

Dopo la benedizione, impartita dal parroco don Federico Basso, è intervenuto Vieri Peroncini, scrittore e giornalista, che ha ricordato il discorso della senatrice Liliana Segre durante la seduta del 18 gennaio per l’approvazione di un fondo a favore delle scuole superiori per visitare i luoghi della Shoah: “Ad Auschwitz non si va a fare la ‘gita’: si va in silenzio”. Ma oltre a Segre è stata sarcasticamente citata anche Joanne Rowling, autrice della saga di Harry Potter.

Il passaggio incriminato è quello in cui, descrivendo gli atti di Voldemort – la nemesi del protagonista è stata idealmente paragonata a Hitler – il venditore di bacchette magiche Ollivander dice che “ha fatto grandi cose: terribili, certo, ma grandi”. L’auspicio di Peroncini è che non si usi mai la parola “grandi” per descrivere le azioni del dittatore responsabile dell’Olocausto e dei disastri della Seconda guerra mondiale.

L’importanza delle parole è stata quindi richiamata attraverso la lettura di grandi poeti, come Bertolt Brecht, che già denunciò la responsabilità dei politici nel diffondere l’odio nella società, o il triestino Toni Piccini, autore della raccolta di haiku “Auschwitz e simili” e qui interpretato da Antonello Bifulco. Tra i vari interventi, Veronica Virginio ha intrattenuto il pubblico con degli intermezzi musicali eseguiti alla chitarra.

Non sono mancati i ringraziamenti all’amministrazione comunale da parte del console sloveno “per l’impegno profuso affinché niente sia dimenticato”. Parole apprezzate dalla sindaca Elena Cecotti, per la quale “non è affatto ripetitivo ricordare ogni anno le tragedie dello scorso secolo”. “La condivisione – ha poi aggiunto sempre Cecotti – è il primo passo per trovare il modo di vivere bene insieme”, in riferimento proprio alla storia del comune di Visco, per secoli terra di confine e scambio tra culture ed etnie diverse.

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