Ex Amideria Chiozza, in arrivo una pubblicazione per raccontarne la sua storia. Passa l’emendamento Bullian

Ex Amideria Chiozza, in arrivo una pubblicazione per raccontarne la sua storia. Passa l’emendamento Bullian

L'INIZIATIVA

Ex Amideria Chiozza, in arrivo una pubblicazione per raccontarne la sua storia. Passa l’emendamento Bullian

Di REDAZIONE • Pubblicato il 25 Lug 2025
Copertina per Ex Amideria Chiozza, in arrivo una pubblicazione per raccontarne la sua storia. Passa l’emendamento Bullian

Finanziata dal Consiglio Regionale una pubblicazione storico-divulgativa dedicata al gioiello dell’archeologia industriale friulana di Ruda. Bullian: «Un passo avanti per valorizzare un patrimonio unico, in vista del bicentenario della nascita di Luigi Chiozza».

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Un nuovo passo verso la valorizzazione dell’ex Amideria Chiozza, straordinario esempio di archeologia industriale friulana. In sede di Assestamento, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’emendamento presentato dal consigliere Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica FVG) per finanziare una pubblicazione storico-divulgativa dedicata all’ex stabilimento di Ruda.

«In sede di Assestamento ho presentato un emendamento con l’obiettivo di finanziare una pubblicazione storico‑divulgativa sull’ex Amideria Chiozza (Ruda) al fine di valorizzare questo fondamentale patrimonio dell’archeologia industriale della nostra Regione, oltre che per quello nazionale ed europeo», ha spiegato Bullian.

Lo stabilimento di Ruda è stato attivo dal 1865 al 1986 ed è stato fondato da Luigi Chiozza, figura ancora poco conosciuta e certamente da valorizzare in vista del bicentenario dalla nascita, nel 2028. Chiozza sviluppò metodi innovativi per l’estrazione dell’amido, grazie a una sinergia unica tra attività agricola e manifattura industriale.

«I macchinari e le linee di produzione ancora oggi presenti nello stabilimento risalgono alla seconda metà dell’Ottocento e all’ultima grande ristrutturazione dell’impianto, avvenuta all’inizio del Novecento - continua - Una enorme macchina a vapore, perfettamente conservata, era il cuore motore di tutta la fabbrica, che arrivò a impiegare fino a 150 lavoratori e, soprattutto, lavoratrici. Volani, ruote, pulegge e cinghie trasmettevano il moto in orizzontale e in verticale ai vari piani dell’edificio, senza l’impiego dell’elettricità, che era invece l’elemento caratterizzante della seconda rivoluzione industriale. Da questo stabilimento nacquero poi altri due impianti, uno a Varsavia e l’altro a Fiume».

Non a caso, infatti, per l’Amideria Chiozza sono in corso, tramite fondi PNRR, dei progetti di recupero per un valore di 12 milioni di euro ed è stata, inoltre, oggetto di attenzione da parte della V Commissione, che ne ha riconosciuto il valore storico e archeologico‑industriale anche in seguito a una visita sul posto.

«Sono quindi molto soddisfatto che il mio emendamento sia stato approvato dal Consiglio regionale all’unanimità. Si tratta di un segnale importante, che conferma l’interesse verso la valorizzazione della storia e delle prospettive di questo patrimonio unico. La futura pubblicazione sarà uno strumento accessibile per far conoscere l’ex Amideria a un pubblico più ampio e potrà diventare un volano per nuove iniziative culturali e turistiche, contribuendo a tenere viva la memoria della storia lavorativa di intere generazioni di friulani, oltre a completare il percorso di trasformazione dello stabilimento da fabbrica produttiva a sito di archeologia industriale», conclude Bullian.


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