L'evoluzione della medicina sul corpo di Jernigan, test con studenti di Gorizia

L'evoluzione della medicina sul corpo di Jernigan, test con studenti di Gorizia

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L'evoluzione della medicina sul corpo di Jernigan, test con studenti di Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 01 Mar 2024
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Gli studenti dell’indirizzo Sanitario del D'Annunzio hanno scoperto il modello del corpo umano al Centro di simulazione medica di Trieste e i nuovi scenari della scienza.

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Era un afoso 5 agosto del lontano 1993, quando il texano Joseph Paul Jernigan venne giustiziato per omicidio con un’iniezione letale. Prima di morire, il trentottenne acconsentì a donare il proprio corpo alla scienza senza conoscerne il reale utilizzo: quello di rendersi perennemente stabile grazie al “Visible human project”. Jernigan è “disponibile” in formato digitale presso il Centro di simulazione medica e addestramento avanzato del corso di Scienze mediche chirurgiche e della Salute di Trieste. È qui che gli studenti dell’indirizzo Sanitario dell'Istituto D’Annunzio di Gorizia hanno incontrato il personale universitario e tecnico.

Il personale ha offerto ai ragazzi l’opportunità di confrontarsi con pazienti-manichini, veri e propri simulatori sui quali si addestrano i futuri medici. «Da noi i ragazzi possono sperimentare un assaggio di quella che è la nuova medicina – spiega Fabrizio Zanconati, direttore di Anatomia e Istologia patologica presso l’Università di Trieste – Che non è solo quella televisiva, da Quark, ma anche questo». I finanziamenti ricevuti grazie al bando regionale hanno così consentito l’acquisto di una strumentazione d’avanguardia, gestita anche da ingegneri informatici e fisici. «Un piccolo ulteriore tassello che aiuta a fornire terapie giuste, in un’era in cui informatica matematica e anatomia si fondono assieme», rimarca Zanconati.

Si tratta di strumenti informatici dotati di software che è necessario aggiornare con frequenza, come l’Anatomage. Il tavolo anatomico virtuale ha le dimensioni di quelli tradizionali, ma permette agli studenti di Medicina di esercitarsi senza tagli, sfruttando i dati acquisiti da corpi umani reali. «La simulazione è un modo per apprendere senza far danni», sottolinea Zanconati. È tramite l’Anatomage che è possibile incontrare Jernigan, «sottoposto a Tac, risonanza ed esami a raggi X dopo la morte», nonché «perfuso con diciannove litri di formalina e poi congelato». Una “star” inserita in toto all’interno di un data base, dopo essere stata suddivisa in quattro “cubi”. Permettendo così lo studio dell’anatomia umana in modalità tridimensionale, senza rovinare alcuna struttura.

«Anche i docenti possono sfruttarlo, registrando e salvando ciascun’immagine per poi presentarla durante la lezione di Anatomia», spiega l’ingegnere informatico Pier Paolo Bosazzi. L’utilità dello strumento rivoluzionario ricade inoltre sulla pianificazione degli interventi chirurgici, consentendo di affrontare casi difficili con probabilità di sopravvivenza maggiori. A calamitare l’interesse dei ragazzi sono state poi le sale di simulazione, dove manichini parzialmente gestiti da intelligenza artificiale sono in grado di rispondere alle domande, sudare e persino piangere.

«Carichiamo all’interno anche un liquido rosso, affinché agli studenti possano esercitarsi a effettuare prelievi di sangue, oppure per svolgere esami del proprio percorso di studi», spiega Nikolas Spyropoulos, responsabile tecnico del Centro di simulazione. A ricreare le condizioni di una stanza d’ospedale è un letto con il finto paziente, dove i tecnici valutano le abilità acquisite dalle matricole universitarie, necessarie al superamento della sessione. Qui i ragazzi del D’Annunzio hanno potuto assistere il paziente allettato - in grado di muoversi e parlare - o auscultare il respiro artificiale.

Non manca la stanza dove apprendere la corretta esecuzione di un’ecografia, e le postazioni per esercitarsi a lavorare in laparoscopia tramite telecamere e pinze di simulazione, su cui lavorare obbligatoriamente per un determinato numero di ore. Un’esperienza che faciliterà gli studenti del Sanitario nella creazione del “capolavoro” - novità introdotta quest’anno scolastico dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara - che si pone come obiettivo l’orientamento degli studi e una corretta scelta del percorso post-diploma.

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