A GORIZIA
èStoria Film Festival si prepara al terzo giorno: spazio alle città di Beirut, Odessa, Napoli e Gorizia tra ieri e l’oggi

In calendario ‘Cafarnao’ di Nadine Labaki, il classico del cinema sovietico ‘L’uomo con la macchina da presa’, il documentario ‘Max Fabiani Architetto’ e ‘Le mani sulla città’ di Francesco Rosi.
Prosegue la quinta edizione di èStoria Film Festival a Gorizia. Il primo titolo in programma per domani mercoledì 28 maggio alle 9.30, al Kinemax di piazza Vittoria, è “Cafarnao - Caos e Miracoli” (2018) di Nadine Labaki; il film narra la storia del giovane Zain, che, stremato da una vita passata in condizioni misere, decide di citare in giudizio i suoi genitori, accusandoli di averlo messo al mondo senza il minimo interesse per il suo benessere. Una vivissima Beirut fa da cornice ad una delle pellicole meglio riuscite di Nadine Labaki. Introduce e commenta Anna Antonini. Il film è riprodotto in italiano.
Alle ore 18 Fabrizio Bozzetti, scrittore e sceneggiatore, introduce e commenta “L’uomo con la macchina da presa”, il film del 1929 di Dziga Vertov, pietra miliare del cinema sovietico. Con la narrazione della giornata di lavoro di un cineoperatore degli anni Venti alla ricerca di arditi scorci e nuove inquadrature, il registra perora la sua difesa della superiorità del documentario sul cinema d’invenzione. Protagonista assoluta della pellicola, la città di Odessa.
Alle 20 si proietta il documentario “Max Fabiani Architetto” (2024), realizzato dall’associazione culturale èStoria, con la regia di Alessio Bozzer e riprese di Videoest srl, nell’ambito del progetto èStoria Film & Food. Con Janez Koželj, Diego Kuzmin e Patrizia Ugrin. Attivo fra Vienna, Lubiana e Gorizia, Max Fabiani è stato uno dei principali esponenti dell’Art Nouveau e del Secessionismo. Il documentario ne ripercorre l’attività e ne illustra l’apertura visionaria e la vocazione culturale mitteleuropea.
A seguire e in conclusione alla giornata, un capolavoro del cinema italiano: “Le mani sulla città” (1963) di Francesco Rosi. Un immenso Rod Steiger veste i panni di Edoardo Nottola, cinico costruttore edilizio degli anni Sessanta, che vuole a tutti i costi divenire assessore all’edilizia della città di Napoli. Un capolavoro imperdibile che è insieme una fotografia della realtà - anche attuale - e una ferma denuncia del massacro del territorio e del patrimonio urbano italiano opera degli speculatori. Introduzione e commento di Maria Procino, storica e archivista, e di Paolo Lughi, critico e giornalista cinematografico del “Il Piccolo” di Trieste.
L'ingresso a ogni proiezione è libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
Foto Facebook/Associazione culturale èStoria
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