L'ULTIMO GIORNO
èStoria chiude con il mondo nelle città: ecco il programma dell’ultima giornata dall’antichità a Gaza, da Gorizia a New York

Domenica 1 giugno si conclude la 21esima edizione del festival con un ricco programma di incontri e riflessioni sul passato e il presente dei centri urbani. Tra i protagonisti Federico Rampini, Mark Galeotti, Omar El Akkad, Anna Bikont e Paulin Ismard.
Domani si chiuderà la XXI edizione di èStoria, il festival internazionale della storia che quest’anno ha scelto come tema centrale le città. L’ultima giornata si preannuncia ricca di appuntamenti con ospiti di rilievo e voci emergenti, pronti a offrire al pubblico spunti di riflessione tra passato e presente. Dalla storia antica alla contemporaneità, dai centri urbani del mondo classico alle metropoli del XXI secolo, si parlerà di memoria, conflitti, urbanistica e protagonismo femminile, in un intreccio di sguardi e linguaggi che conferma l’anima poliedrica del festival.
Alle 10 in Sala Dora Bassi Giulia Lovison racconta nell’incontro "La città delle donne" come già Christine de Pizan, ne la “Cité des dames” (1404/5) immaginava una società diversa rispetto alla sua, una società in cui le donne governavano una città che loro stesse avevano costruito. Da lei si origina una “genealogia” di donne che hanno operato per cambiare la percezione del ruolo delle donne costruendo nuovi spazi.
A cura di Chiavi della Voce "La città e i suoi schiavi" è l’incontro che inizia alle 10.30 nella sala Trgovski dom e che vede il giornalista Matteo Sacchi dialogare con Paulin Ismard: se oggi affermiamo, a torto o a ragione, di essere gli eredi dell’antichità greco-romana, in che modo la schiavitù, che è stata la condizione stessa del suo sviluppo, ha contribuito a scrivere una parte della nostra storia al punto da persistere fino alla nostra modernità più estrema?
Alle 12 presso l’Auditorium della Cultura Friuliana Anna Bikont presenta il suo libro "Città della Shoah". Il Crimine e il silenzio e ricorda uno dei più efferati massacri ai danni della popolazione urbana, quello di Jedwabn, nella Polonia del nord-est. Con lei Michele Sarfatti e Chiara Fragiacomo. Alle 12 nell’Aula Magna del Polo Universitario Santa Chiara si parla di Gorizia; Federivo Vidic racconta la lunga storia di questa cttà verde e aggraziata, che ha sempre attratto viaggiatori e visitatori.
Alle 15.30 la scrittrice Elena Kostioukovitch dialoga con Martina Rossi su Kiev e le sue prospettive future; Alle 17 nella Sala Storica UGG lo scrittore Omar El Akkad presenta, in anteprima assoluta in Italia, il suo nuovo libro “Un giorno tutti diranno di essere stati contro”, sul dramma di Gaza. Con lui Giovanni Fierro. Alle 17 nel Teatro G, Verdi si parla di Russia con Mark Galeotti e Marco Travaglio; Francesco De FIlippo (Ansa Trieste) coordina questo incontro sulla grande potenza che nello scenario internazionale dimostra sempre di più di essere vittima della “sindrome dell’accerchiamento”.
Alle 18.30 il corrispondente Federico Rampini è il protagonista dell’incontro "La mia New York"; il suo ultimo libro è una guida del vivace emblema del sogno americano. Sempre alle 18.30, ma in sala UGG, si parla di urbanistica con "Progettare il disordine Idee per la città del XXI secolo", il libro di Claudio Meninno e Pablo Sendra, che promuove uno sguardo nuovo e rivoluzionario sulle metropoli del presente. Sempre alle 18.30 l’Auditorium Fogar ospita Il prezzo dela libertà. "40 vite spezzate dal fascismo (1919-1945)", di Mimmo Franzinelli e Marcello Flores (coordina Fabio Vander); una testimonianza di vite indomite di uomini e donne comuni e delle poliedriche forme della Resistenza.
Si ricorda che agli eventi che si tengono al Teatro G. Verdi si accede con prenotazione. Si conclude anche la V edizione di èStoria Film Festival, con la proiezione al Kinemax alle 17 di "Il caso Josette" (2024) di Fred Cavayé; In una piccola cittadina francese al confine savoiardo, una capra è accusata dell’omicidio di un maresciallo pensionato: scatta subito il processo ed il tribunale si muta in stravagante rappresentazione di una giustizia ottusa e sgangherata. Il Seicento francese è qui grottescamente riletto nella grande cornice della commedia popolare d’Oltralpe. Introduzione e commento di Fabio Bozzetti.
Alle 20 "Alice nelle città" (1974); Wim Wenders ci conduce in un viaggio attraverso varie città della Repubblica Federale Tedesca alla ricerca della nonna della protagonista, la piccola Alice, accompagnata dal giornalista Philip. Un monumento del Nuovo Cinema Tedesco inserito nella cornice degli innovativi prodotti cinematografici dei primi anni Settanta. Introduzione e commento di Fabio Bozzetti.
Foto Facebook/Associazione culturale èStoria
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