Estate boom a Nova Gorica, la Capitale 2025 traina il turismo

Estate boom a Nova Gorica, la Capitale 2025 traina il turismo

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Estate boom a Nova Gorica, la Capitale 2025 traina il turismo

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 03 Set 2022
Copertina per Estate boom a Nova Gorica, la Capitale 2025 traina il turismo

Prenotazioni tornate come prima del Covid, mancano però posti letto. Italiani la maggior parte.

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Agosto è ormai alle porte e si può già fare qualche conto sulla stagione estiva ai titoli di coda. L’appeal delle mete slovene ha avuto un vero e proprio boom rispetto agli ultimi anni, segnati inevitabilmente dalla pandemia, tanto che a Nova Gorica e nella Valle del Vipacco i dati sono tornati in linea con il 2019, quando si registrarono presenze record sul territorio. In alcune località, peraltro, sono state anche superate, merito certamente del richiamo che sta avendo la nomina a Capitale europea della cultura 2025.

“Siamo entusiasti per il numero di visitatori che abbiamo avuto quest’anno - spiega Erika Lojk, direttrice dell’ente turistico della cittadina e dell’area limitrofa - e agosto è stato un mese molto buono. Nova Gorica ha registrato un +80% di utenti rispetto all’anno scorso”. I numeri devono ancora essere definiti precisamente, ma le prime stime mostrano già un quadro abbastanza roseo. Il mercato è ancora dominato dagli italiani, la cui presenza pesa per circa il 40% delle diverse provenienze, anche se a giugno la fetta slovena è stata rilevante.

Questo è stato merito del bonus concesso da Lubiana per il turismo all’interno del Paese, mentre successivamente la quota straniera è cresciuta ulteriormente. Molti anche da Austria, Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda, Regno Unito con le ultime settimane che hanno visto un aumento anche dalla Francia. Tra le diverse attrazioni, il nuovo museo sul versante sloveno del monte Sabotino ha registrato 3.200 presenze in appena 4 mesi di apertura. Proprio la natura è una delle caratteristiche che ricercano molti turisti, oltre a quelle enogastronomiche.

A fronte di una sempre più alta domanda, anche qui - come nella vicina Gorizia e nel resto del Friuli Venezia Giulia - il nodo rimane la disponibilità di posti letto. “In tutta la valle ce ne sono 4.500 - rileva Lojk - e molti sono stati aperti fuori città per la richiesta di pernotti lontani dai luoghi affollati, durante la pandemia. Ci sono già dei progetti per nuovi alberghi, a settembre sono attesi incentivi dal governo per le costruzioni a determinate condizioni”. Già oggi, si contano circa 60mila persone che hanno alloggiato nell’area tra giugno e luglio.

Numeri uguali se non maggiori sono previsti nel rendiconto di agosto. La stagione, peraltro, è iniziata in anticipo rispetto al passato, con molte prenotazioni arrivate già dopo Pasqua. Il tempo medio di soggiorno è di 2 o 3 notti, con l’ente che sta cercando di far stare più a lungo i visitatori, mentre si studiano anche pacchetti comune insieme a Promoturismo Fvg. Oltre alla natura e al cibo, sono i casinò ad attrarre una grossa fetta di utenti, essendo anche tra le strutture ricettive più capienti e strutturate nell’area cittadina e non solo.

“Per quanto riguarda le richieste e le prenotazioni - spiega Lavra Peršolja Jakončič, ufficio stampa del Gruppo Hit - non siamo ancora ai livelli pre-Covid. Nel frattempo è cambiata anche la strategia di gestione, che adesso punta di più sul cliente individuale con un’offerta più personalizzata e non più su eventi e offerte di massa”. Negli hotel legati al gioco, peraltro, le visite “vengono registrate nella maggior parte durante i fine settimana (prolungati), in occasione degli appuntamenti proposti dai casinò (tornei) oppure durante le festività”.

“La gran maggioranza dei pernottamenti è di clienti dei casinò, ai quali si aggiungono i partecipanti ai vari eventi aziendali e convegni, diversi atleti e team in ritiri sportivi oppure durante le gare nella zona, turisti di passaggio. Ognuno di questi ha le proprie esigenze e richieste che vengono assecondate grazie alla professionalità del personale e l’offerta completa degli servizi a disposizione nelle nostre strutture”. La maggior parte dei clienti delle case d'azzardo rimane italiana, mentre nelle strutture ricettive il pubblico è più ampio e arriva da tutta la Mitteleuropa.

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