L'INSTALLAZIONE
Era Domenica / Bila je Nedelja, l’installazione sul Collio che racconta il confine italo-sloveno

L’opera di Corso Zucconi è stata collocata tra le vigne dell’azienda Gradis’ciutta e sarà anche oggetto di un mediometraggio diretto da Cristian Natoli.
A partire da giugno 2025, la storica sede della cantina Gradis’ciutta, con vigneti sul confine tra Italia e Slovenia, ospiterà l’installazione "Era Domenica / Bila je Nedelja" dell’artista Corso Zucconi, un’opera che intreccia arte contemporanea, memoria collettiva e identità territoriale. Composta da decine di scarpe; alcune intatte, altre trovate bruciate, disposte lungo un sentiero di campagna, l’opera ricostruisce simbolicamente il cammino silenzioso di chi ha attraversato, vissuto o subito il confine tra due mondi: quello occidentale italiano e quello dell’ex Jugoslavia. Un confine tracciato dalla Storia, ma calpestato da vite quotidiane, umili, rurali, come quelle degli abitanti di Giasbana/Jazbine, divisi da una linea che fino al 1947 non esisteva e che oggi torna a unirsi nei gesti, nei pensieri e nella cultura condivisa.
L’installazione si inserisce nel percorso di “Via della Creatività”, il progetto culturale ideato da Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, che ha già portato a Gorizia artisti come Clet. Dopo la sua prima esposizione lungo il confine italo-sloveno, "Era Domenica / Bila je Nedelja" approda ora a Gradis’ciutta, dove il sentiero tra i vigneti è anche un percorso familiare: era la strada percorsa da generazioni della famiglia Princic per raggiungere Cerovo e la sua chiesa dedicata a Sveti Nikolaj / San Nicola.
La permanenza dell’opera a Gradis’ciutta sarà anche oggetto di un mediometraggio dedicato al rapporto tra arte, memoria, paesaggio e cultura del vino, diretto da Cristian Natoli e Francesco Ranieri Martinotti, e presentato nell’ambito del Premio Sergio Amidei.
"Era Domenica / Bila je Nedelja" invita chi percorre quel sentiero, tra le viti e i silenzi della campagna, a interrogarsi su cosa resta oltre il confine, oltre il prossimo passo, oltre la storia scritta dai grandi eventi. In quelle scarpe abbandonate c’è la memoria viva di chi ha camminato prima di noi. E oggi, attraverso l’arte, quelle orme tornano a farsi voce, racconto, appartenenza.
Fondata nel 1997 da Robert Princic, Gradis’ciutta è una delle realtà più significative del Collio friulano. Con circa 50 ettari di vigneti collinari nei comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio, l’azienda rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione familiare, innovazione enologica e profondo rispetto per il territorio.
Guidata da una filosofia sostenibile e da una visione produttiva attenta alla biodiversità e alla qualità, Gradis’ciutta ha ottenuto nel 2018 la certificazione biologica, coronando un lungo percorso di conversione alla viticoltura responsabile. I suoi vini, prodotti prevalentemente da vitigni autoctoni come Ribolla Gialla, Friulano e Malvasia, ma anche da varietà internazionali ben integrate nel territorio, esprimono al meglio la ricchezza e la complessità della Ponca, il caratteristico suolo del Collio.
Oltre alla produzione vinicola, l’azienda ha inaugurato nel 2022 il Borgo Gradis’ciutta, una struttura ricettiva nata dal recupero di un antico palazzo del Cinquecento, oggi luogo di ospitalità e di esperienze immersive tra natura, arte, cultura del vino e identità locale.
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