L'opinione
Enrico Bullian sprona il Mandamento a sfruttare la riconversione della centrale di Monfalcone

ll primo cittadino di Turriaco invita la politica locale a interessarsi alla riconversione della centrale di Monfalcone, 'occasione unica'.
“È appena apparso sulla stampa un comunicato stampa di Confindustria sulla “sfida da sostenere”, ovvero la trasformazione da carbone a gas (e poi a idrogeno) della centrale termoelettrica di Monfalcone. Questa sfida è anomalo non venga raccolta anche dalle istituzioni locali, o almeno da una parte di esse. Il progetto di A2A per la riconversione a gas, con l’ulteriore sviluppo legato all’approvazione del protocollo siglato da A2A, Regione Fvg e Snam riguardante la sperimentazione dell’utilizzo dell’idrogeno, interesserà anche la “nuova” centrale che A2A intende realizzare sul suo sito monfalconese”. A dirlo il sindaco di Turriaco, Enrico Bullian.
“Appaiono molto cospicui gli investimenti che A2A intende proporre a Monfalcone, fra risorse da destinare direttamente alla realizzazione del nuovo impianto a gas (350 milioni di euro) e altre da garantire per progetti territoriali (150 milioni di euro). L’obiettivo è abbandonare l’utilizzo del carbone entro la dead line del 2025, con un investimento di 500 milioni di euro, che contribuirà a produrre maggiore energia, con un minor impatto ambientale (tutte le emissioni di inquinanti sarebbero in netta contrazione). Agrusti nell’articolo cita la necessità di un cambiamento culturale dell’opinione pubblica rispetto a questi temi legati alla sostenibilità, dove le politiche aziendali – per essere credibili – necessitano di sviluppi per fasi, anche transitorie, e il passaggio al gas rappresenta già un passo in avanti notevole. Non è la prima volta – prosegue il primo cittadino di Turriaco – che l’Amministrazione comunale si occupa del futuro della centrale: questi approfondimenti o interventi noi li abbiamo sempre visti nell’ottica del mantenimento di un polo energetico a Monfalcone, con una fuoriuscita dal carbone e una transizione verso altre fonti meno inquinanti; per questo valutiamo favorevolmente l’attuale progetto. Qualche mese fa avevamo tenuto un incontro con il Segretario della CGIL isontina Thomas Casotto e ci eravamo trovati in linea con le posizioni sindacali. Per quanto può contare, l’Amministrazione comunale condivide e supporta – almeno idealmente – lo sforzo che impresa, Confindustria e sindacato stanno introducendo al fine di avviare investimenti vitali per il territorio, che sarebbe un suicidio politico contrastare o anche solamente snobbare. Infatti, attraverso questo mezzo miliardo di euro, si crea occupazione e sviluppo, oltre a migliorare le performance ambientali della centrale. Senza bisogno di scomodare il mondo operaio, al quale continuo a essere legato politicamente, socialmente e culturalmente, non può sfuggire a nessuno che il Monfalconese (ma anche l’Italia e l’Europa) non può rinunciare alla propria vocazione manifatturiera. Non credo sia ragionevole ipotizzare che la popolazione possa campare solamente di terziario, settore sicuramente da valorizzare, ma affianco a quello industriale, che non va di certo smantellato, ma innovato e rivitalizzato. Ricordiamo inoltre che stiamo parlando di un’azienda che per metà delle quote è di proprietà pubblica dei Comuni di Milano e Brescia e che possiede un solido bilancio di sostenibilità in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU”.
“Interveniamo, anche pubblicamente, perché stiamo assistendo a una deriva delle forze politiche monfalconesi che sembrano rincorrersi a chi appare più contrario alla presenza tout court della centrale termoelettrica. Questi non sono investimenti da contrastare o da accogliere freddamente. Crediamo invece sia importante che almeno una parte del territorio monfalconese – in questo caso l’Amministrazione comunale di Turriaco – si dica chiaramente e apertamente favorevole a investimenti di questa natura e di questa portata. È significativo fare mente locale sulle cifre: molti cittadini, anche non turriachesi, ci riconoscono un grande attivismo sulle opere pubbliche comunali. Nel mandato 2014-2019 gli investimenti in conto capitale dell’Amministrazione comunale di Turriaco ammontavano a 5 milioni di euro; A2A propone 500 milioni di euro sulla centrale di Monfalcone e sul territorio. Riteniamo sia un’occasione unica, che sarebbe deleterio lascarsi scappare, magari inseguendo le ragioni di un supposto consenso. Siamo profondamente convinti che una fetta consistente della popolazione, molto superiore a quella percepita dagli addetti ai lavori della politica locale, sia favorevole a investimenti di questo tipo, tanto più in un contesto di crisi economica legato all’andamento della pandemia, che purtroppo produrrà effetti nefasti sul tessuto socioeconomico su tempi medio-lunghi.

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