il progetto
Energia, Fvg spinge sulla Hydrogen Valley: «Nuova frontiera»
La Regione spinge con Croazia e Slovenia, il forum con istituzioni e aziende.
A Nova Gorica si è tenuta la seconda conferenza Hydrogen Ecosystem North Adriatic 2022, organizzata congiuntamente da Clean Hydrogen partnership e Hycubes. Evento - tenutosi al casinò Perla - si pone in continuità con quella dello scorso anno, in cui vari stakeholders del Friuli-Venezia Giulia e delle vicine repubbliche di Slovenia e Croazia hanno avviato la realizzazione di un’iniziativa congiunta volta a costruire una Hydrogen Valley transfrontaliera nel Nord Atlantico.
Una Valle dell’idrogeno è un’area geografica in cui è presente la filiera dell’idrogeno e le sue componenti di produzione, trasmissione e utilizzo. L’idrogeno non sarebbe utilizzabile solo nel settore della mobilità, ma anche nel settore dell’energia, della produzione dell’energia elettrica e di quello industriale. L’obbiettivo sarebbe abbattere i costi e produrre idrogeno attraverso fonti rinnovabili e non più fossili.
A dimostrazione dell’importanza del tema per i tre territori coinvolti, all’evento hanno presenziato l’assessore regionale all’Energia e all’ambiente Fabio Scoccimarro, il segretario di Stato del dicastero dell’ambiente della Slovenia Uroš Vajgl, il rappresentante del ministero dell’Economia e Sviluppo sostenibile della Croazia Vjekoslav Jukić. Vajgl ha sottolineato l’importanza dell’idrogeno nell’ottica dell’odierna crisi energetica, anche per poter perseguire l’obbiettivo di neutralità climatica del 2050".
"Va aumentato il trasporto pubblico, va velocizzata la decarbonizzazione, obiettivi non semplici da raggiungere - ha chiosato Vajgl - È proprio in questo contesto che si inseriscono l’idrogeno e gli investimenti nella ricerca di risorse rinnovabili. Serve impegno da parte dei governi e sono cruciali gli investimenti, anche da parte dell’Unione europea” Scoccimarro ha sottolineato che "lo sfruttamento delle opportunità legate all'idrogeno è la nuova frontiera in campo energetico nell'attuale situazione geopolitica e la Regione continuerà a collaborare con le repubbliche di Slovenia e Croazia per lo sviluppo di questo settore nevralgico”.
A marzo di quest'anno è stata sottoscritta una lettera congiunta proprio da parte di quest’ultimo e dei segretari di Stato di Slovenia e Croazia, suggellando un lavoro di scambio di conoscenze tra i tre territori. “Stiamo elaborando una visione di medio e lungo periodo per lo sviluppo di un'economia su scala macroregionale basata sull'idrogeno. È possibile produrre idrogeno da fonti rinnovabili quali fotovoltaico ed eolico, senza emissione di inquinanti e di gas clima alteranti ed è possibile estendere la capacità di stoccaggio, permettendo uno sfruttamento più esteso ed efficiente delle fonti rinnovabili di energia".
"L'idrogeno riveste quindi il cruciale ruolo di acceleratore nella transizione energetica” ha aggiunto Scoccimarro. L’Ue ha proposto degli obiettivi ambiziosi per aumentare l’indipendenza energetica da fornitori inaffidabili e da combustibili fossili volatili: il piano REPowerEU, infatti, stabilisce un obiettivo di 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde prodotte internamente e 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde importate entro il 2030, oltre alla realizzazione di nuove infrastrutture per la produzione, il trasporto e la distribuzione di idrogeno.
“In questo contesto - ancora l'assessore - il Friuli Venezia Giulia, grazie alla forte presenza di centri di ricerca e alla propensione all'innovazione, contribuirà perciò significativamente alla costruzione della Valle dell’idrogeno. La scorsa settimana è stata presentata la proposta progettuale North Adriatic Hydrogen Valley nel quadro del Programma quadro di ricerca e innovazione Horizon Europe, quale risposta congiunta di Slovenia, Croazia e Friuli Venezia Giulia all'invito europeo lanciato per la selezione di Valli dell'idrogeno di larga scala capaci di produrre e consumare oltre 5mila tonnellate di idrogeno all'anno".
"Una proposta che punta a decarbonizzare i settori dei trasporti, dell'industria e dell'energia pensata per essere un forte catalizzatore di investimenti privati”. Scoccimarro ha quindi ribadito la necessità di "proseguire in questa direzione, grazie al contributo delle università, dei centri di ricerca, dell'industria, del settore energetico e della mobilità e dei trasporti. La Regione continuerà quindi a investire convintamente per far decollare questo progetto comune che darà vita a un ecosistema industriale, economico e sociale nel Nord Adriatico, che risulterà maggiormente sostenibile e resiliente grazie alle tecnologie basate sull'idrogeno".
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