a gorizia
L'emancipazione femminile vista dagli uomini, il dibattito a èStoria

Ieri al Trgovski dom, incontro anticipato da un dibattito su Twitter per la presenza di tre uomini chiamati a parlare di libertà femminile.
La storia è caratterizzata da cicli, ere, “paradigmi”, che si creano e si distruggono, e determinano in questo loro mutare i cambiamenti della storia. “È quando vecchio e nuovo entrano in contatto che si scontrano i modelli e nascono i maggiori conflitti tra chi era in predominanza nel modello precedente e chi invece vorrebbe scalzarlo nei nuovi modelli” secondo la visione proposta da Samuele Criscuolo, membro della lista universitaria Faro Studentesco, all’incontro di èStoria Giovani svoltosi al Trgoski Dom di Gorizia.
Si è in tale sede parlato di come l’evoluzione del ruolo della donna sia rimasto per molto tempo invariato “per poi subire un’accelerazione improvvisa in relativamente pochissimi decenni”, determinando così un cambiamento radicale nella società. Si è guardato a tale prospettiva da un punto di vista maschile: sia perché uomini erano i tre relatori – una scelta che in questi giorni ha dato da discutere molti account accaniti su Twitter - sia perché è di problemi maschili che si è voluto parlare.
Ossia di come l’uomo abbia recepito ed interiorizzato tale mutamento di paradigma, e di quali sono stati alcune delle conseguenze sulla salute mentale di molti individui in seguito all’abbandono dell’ideologia patriarcale. Il riferimento, come precisato dal professor Giorgio Porcelli, è comunque legato alla cultura occidentale, che negli ultimi due secoli ha visto un crescere della dignità della figura femminile, per poi accelerare notevolmente negli ultimi decenni. Numerosi i casi di padri che hanno ucciso le figlie perché non concordi con la tradizione del matrimonio imposto, casi esemplari in cui vecchio e nuovo si scontrano entrando in conflitto.
Il dare per scontato il mutamento, pensiero comune nell’Occidente odierno, rischia così di “sottostimare tali situazioni non arrivando alla radice del problema”. Sarebbe erroneo pensare ad una cesura netta tra un modello ed un altro, affermando che il modello patriarcale sia completamente scomparso dalla società odierna, mentre possiamo invece assistere ad un connubio tra elementi di rimando al passato ed una comunque presente spinta innovatrice. Alcuni però - e parliamo in questo caso di soggetti di genere maschile - non sono riusciti ad accettare il mutato ruolo della donna, la maggiore autonomia di scelta e la possibilità di ambire a posizioni lavorative - almeno sulla carta - pari a quelle degli uomini.
Però, come spiegato dallo psicologo Marco Crepaldi, “l’evoluzione femminile ha creato delle difficoltà nell’uomo nell’adattarsi al cambiamento, ad avere a che fare con donne economicamente più forti di loro: una difficoltà ad accettare lo squilibrio che deriva da un retaggio culturale patriarcale”, che può portare “fino alla deriva degli incel”. Incel è un termine dato dalla sincrasi dei termini “Involuntary celibate”, ed indica i “single non per scelta, o per scelta degli altri”: un fenomeno complesso dalle “terribili derive”, che indica dunque i maschi eterosessuali che non riescono a sbloccare la propria vita sessuale e sentimentale.
La colpa di tale disagio si deve ricercare nei “retaggi patriarcali utilizzati nell’approcciarsi alla donne”: una condizione che porta all’esclusione, alla marginalizzazione del soggetto che non è in grado di identificare in sé un disagio ma che esternalizza la colpa della propria difficoltà socio-sessuale, derivando in ideologie misogine. Le idee misogine trovano così sfogo in diversi forum, nei quali viene reso manifesto tale odio in tutta la sua aggressività, e dove è facile avvenga il fenomeno della eco-chamber, ossia della camera dell’eco, nella quale sentendo solamente pareri e opinioni concordi - per quanto possa anche quanto di più lontano esista dalla verità – e dunque in mancanza di un contraddittorio, ci si convince siano verità assoluta, radicalizzando così la propria posizione.
Ma come mai, ad un festival sulle Donne, si è voluto parlare di tale fenomeno? Lo chiarisce infine Crepaldi: “aiutare questi uomini in difficoltà a non esternalizzare la colpa è un modo per aiutare indirettamente anche le donne per creare una società più paritaria, perché se da un lato assistiamo ad un ruolo femminile sempre più forte, dall’altra il ruolo rimasto statico dell’uomo può essere deleterio per tutti”.
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