Eliminare le barriere architettoniche, Monfalcone inizia il confronto coi cittadini

Eliminare le barriere architettoniche, Monfalcone inizia il confronto coi cittadini

LA PROGETTAZIONE

Eliminare le barriere architettoniche, Monfalcone inizia il confronto coi cittadini

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 03 Apr 2024
Copertina per Eliminare le barriere architettoniche, Monfalcone inizia il confronto coi cittadini

Conclusa la prima fase per la realizzazione del Peba, grazie al contributo di 60mila euro della Regione ai 20mila euro stanziati dal Comune.

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Sarà una fase partecipata, quella che da martedì 9 aprile coinvolgerà la cittadinanza come protagonista attiva e propositiva del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) a Monfalcone. Questo ha l’obiettivo di rendere la città sempre più accessibile alle persone con disabilità. Si è infatti conclusa la prima fase dello studio. Si tratta di uno strumento fondamentale per rilevare e classificare tutte le criticità, le barriere presenti, per proporre soluzioni progettuali ai fini di eliminarle e per stimare i costi degli interventi, individuando le priorità di attuazione.

All’incontro di presentazione del percorso erano presenti il sindaco Anna Maria Cisint, l’ingegner Andrea Ceschia con il geometra Virna Panizzo del Comune e l’architetto Erica Gaiotto dello Studio Tabula Architetti Associati di Pordenone che – assieme all’architetto Francesco Casola - ha vinto la gara e dalla scorsa estate ha ricevuto l’incarico per la redazione della progettazione. Dopo la predisposizione della prima parte del Peba, saranno così accolti i suggerimenti per l’ampliamento e il miglioramento. Questi che saranno presentati in un incontro pubblico aperto alla cittadinanza martedì prossimo alle 18, nella sala conferenze della biblioteca.

Seguiranno poi altri tre incontri. Per consentire la partecipazione alle persone non udenti, durante l’incontro sarà presente un interprete Lis, la lingua italiana dei segni. «Rendere migliore la vita di chi ha difficoltà di deambulazione individuando il miglior modo possibile per rendere la città “barriere architettoniche free” – sono le parole di Cisint – è il nostro obiettivo. Insieme ai professionisti coinvolti verrà elaborato un piano di monitoraggio, con una pianificazione e un coordinamento necessari ad evidenziare le criticità da risolvere e, al contempo, utilissimo per offrire più consapevolezza alle persone coinvolte nelle decisioni».

«Il tutto affinché anche i privati siano invogliati a tenere conto di alcuni elementi quando si realizzano opere, perché c’è una grande differenza tra eliminare le barriere e progettare “senza” barriere». «Grazie al contributo di 60 mila euro ricevuto dalla Regione, il più alto rispetto ai contributi ricevuti dagli altri comuni con più di 20 mila abitanti – specifica la prima cittadina - il Comune riesce a realizzare questa operazione aggiungendo anche ulteriori 20 mila euro di fondi propri».  Come illustrato dall’architetto Gaiotto, attraverso questa prima progettazione sono state individuate le zone sensibili oggetto delle attenzioni del Peba.

«Stiamo lavorando sulle superfici urbane e sugli edifici pubblici – rileva Gaiotto – si tratta di circa 20 chilometri di percorsi che collegano i 51 edifici identificati». Dopo aver sottoposto un sondaggio ai cittadini monfalconesi attraverso cui saranno raccolte aggiunte e suggerimenti, si dovrà “adottare” tutto in giunta e discuterlo poi in consiglio comunale entro l’anno. Questo lo si apprende dalle linee regionali richiamate dai tecnici questa mattina in conferenza stampa. Sono passaggi “suggeriti” data l’assenza di una norma specifica in merito.

«Saranno necessarie ulteriori specifiche provenienti dalla direzione Infrastrutture della Regione - ha però precisato il sindaco - Già dal 2017 abbiamo deciso di applicare le linee guida per l’abbattimento delle barriere architettoniche a tutti i progetti di manutenzione straordinaria e di rifacimento degli edifici pubblici e dei marciapiedi, investendo circa 15 milioni di euro solo per la manutenzione di strade e marciapiedi. La presenza di barriere architettoniche o criticità negli spazi urbani e negli edifici pubblici rappresenta una limitazione alla mobilità non solo per le persone con disabilità, ma anche genitori con passeggini, anziani e persone con disabilità temporanea».

Su tale materia, l'ente ha utilizzato in via sperimentale l’Applicativo Peba Fvg messo a disposizione della Regione attestandosi come primo Comune per l’utilizzo del nuovo software, nel frattempo diventato obbligatorio per tutti. «Vista la complessità delle scelte da attuare, i tecnici sceglieranno prima i luoghi che avranno più ricadute positive nell’immediato» ha assicurato l’architetto Gaiotto. Per fare un esempio, sarà sicuramente implementata l’accessibilità dei percorsi pedonali in prossimità della Casa di riposo di via Crociera. Non si mancherà di ragionare anche sulla densità abitativa di alcune categorie di cittadini residenti in specifiche zone della città.

Nelle fasi successive alla consultazione pubblica, verranno valutati i costi e stilate le priorità su base tecnica, degli indirizzi dell’amministrazione, dei suggerimenti dei portatori di interesse e i dati elaborati saranno messi a disposizione degli uffici per poter concretizzare gli interventi. Intanto, è già partita la richiesta per la realizzazione del secondo lotto del Peba ma questa «dipenderà dalle future disponibilità economiche comunali e regionali» così in chiusura il sindaco Cisint.

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