Comunali, l'Azione cattolica di Gorizia scrive ai candidati sindaco

L'associazione interviene nel dibattito politico, gli spunti proposti dalla sanità alla cultura.

Nella campagna elettorale per le elezioni comunali del prossimo 12 giugno, una campagna sempre più frenetica e dove non mancano i veleni che circolano tra gli aspiranti a ricoprire la carica nella massima assise cittadina, l'Azione cattolica della diocesi di Gorizia chiede l'ascolto dei candidati sindaci e non manca nel fare proposte e richiami.

"Dopo la pandemia e i suoi effetti devastanti sia a livello economico sia antropologico e questa terribile guerra ai confini dell’Europa - si legge nel testo giunto ai candidati - siamo in presenza di un tessuto sociale da rigenerare, anche a livello locale, una realtà territoriale che necessità di essere rilanciata e rivitalizzata, c’è, soprattutto, una politica che ha bisogno di ritrovare la sua ragione d’essere e la sua missione più profonda". Una dimensione quindi, ben presente alla realtà religiosa, che in quanto associazione popolare e ben radicata nei tessuti cittadini, vivendo, condividendo la quotidianità, le difficoltà dei vari territori e delle persone che vi abitano, desidera fare le sue proposte alla società.

"Un’associazione di donne e uomini che sin dall’inizio della sua più che secolare storia ha visto nell'impegnarsi per la costruzione di una società giusta ed equa una declinazione imprescindibile della sua missione evangelizzatrice, attraverso il servizio alla carità inteso anche come dovere nella politica con la p maiuscola, e che vede nell’impegno politico la più alta espressione di carità" dice il presidente diocesano Paolo Cappelli.

E ancora Cappelli: "Con l’avvicinarsi delle prossime elezioni amministrative, che porteranno al rinnovo dei consigli comunali e all’elezione dei sindaci, l’Azione cattolica diocesana di Gorizia vuole partecipare al dibattito sul governo e sulle prospettive dei territori coinvolti, ed in tal senso vuole avviare un confronto con tutti i candidati sindaci coinvolti nel rinnovo delle amministrazioni nel territorio della diocesi".

In sostanza, per l'associazione, proprio a partire dai comuni, è necessaria una comunità politica più solidale, capace di dare voce e valorizzare il pluralismo sociale, culturale ed economico di cui è così il territorio che va dalla Bisiacaria all'Isontino. Gli spunti di riflessione messi a disposizione della politica locale. che andrà a rinnovarsi, hanno riguardato prima di tutto il lavoro, poi sanità, sport, casa, accoglienza, educazione, famiglia scuola, accoglienza solidarietà e sviluppo sostenibile, cultura e la partecipazione alla vita pubblica.

Tutti questi temi sono stati proposti in un incontro su Zoom, a fine maggio. Una iniziativa che ha visto una buona partecipazione dei vari candidati o dei loro delegati dei comuni inseriti nella diocesi che andranno ad elezioni tra poco più di una settimana. Sul lavoro, Ac ha proposto di riqualificare le competenze professionali per poter ridare dignità alle persone. Su sanità e sociale, bisogna invece lavorare per favorire un adeguato accompagnamento nell'offerta delle cure dei pazienti.

Amicizia e apertura mentale poi, dovranno "riformare" lo sport sopratutto tra i giovani. L'associazione chiede di combattere anche le situazioni di marginalità per affrontare l'emergenza abitativa che affligge molte persone che riversano in situazioni di povertà e disagio.
Inoltre le politiche comunali dovranno saper veramente rimettere al centro la famiglia per far ripartire scuola e società.

Sull'integrazione, Ac lancia un monito affinché si abbandonino atteggiamenti ostili e contraddittori sul tema. Infine cultura e partecipazione politica sono le ultime due ricette di cui tener conto nella vita sociale delle comunità che si andranno ad amministrare. La valorizzazione del patrimonio culturale e delle persone in politica, daranno grande slancio al Goriziano, alla Bisiacaria e alla vicina Slovenia.

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