IL PRESIDIO
Edilizia scolastica carente e dialogo difficile con la dirigente: studenti protestano al BEM di Staranzano

Stamane hanno manifestato circa 300 studenti. A scatenare la sollevazione è stata l’ipotesi di introdurre un badge per l’uso della toilette.
È cominciato stamattina poco prima dell’inizio delle lezioni e si è protratto fino oltre metà mattinata il presidio di protesta organizzato dagli studenti dell’Einaudi-Marconi di Staranzano davanti ai cancelli dell’istituto con l’obiettivo di sollevare l’attenzione su varie problematiche interne all’ambiente scolastico, da ultima l’ipotesi – già riportata dalla stampa locale - di introdurre un badge per l’accesso ai servizi igienici durante l’orario scolastico.
Diversi gli argomenti su cui i presenti alla manifestazione, in tutto circa duecento, hanno voluto far sentire la loro voce, a partire dallo stato dell’edilizia scolastica. Gli studenti hanno raccontato di trovarsi spesso di fronte a «bagni inagibili» che li costringono a perdere tempo vagando per la scuola alla ricerca di altre toilette aperte, ma anche di dover fare lezione in alcune aule (quelle della nuova ala dell’edificio, per la precisione) sprovviste di tapparelle che schermino la luce solare - «quando batte il sole mi ritrovo spesso a fine mattinata ad avere il mal di testa», ha raccontato una ragazza - o con finestre che non si possono aprire.
Secondo tema "caldo" per cui si sono sollevati è, a detta loro, il «pregiudizio sull’uso di stupefacenti» da parte della dirigenza scolastica: un sospetto diffuso che, stando a quanto hanno raccontato alcuni alunni, avrebbe fatto nascere nel corso degli ultimi mesi un «clima oppressivo» in tutto l’istituto, fra la riattivazione di telecamere di videosorveglianza che proiettano in tempo reale negli schermi dell’atrio d’ingresso quanto succede all’interno e all’esterno dell’edificio e il divieto di far arrivare pasti per asporto.
A tutto ciò si aggiungono casi di furto «in cui non ci siamo sentiti tutelati dal personale dirigente», dichiarano gli studenti manifestanti, e la cessazione di alcuni servizi d’istituto come il bar e il sostegno psicologico. «Il clima, qui, è diventato oppressivo e irrespirabile durante questi mesi» ha dichiarato uno dei ragazzi al presidio, aggiungendo che ultimamente si sente «star male» all’idea di «dover andare a scuola con questa situazione». «Manca il dialogo con la preside – hanno aggiunto diversi tra i presenti – non ci sono purtroppo occasioni di confronto diretto, nonostante le nostre sollecitazioni».
Goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando ragazzi e ragazze a indire il presidio, è infine la questione del badge per l’uso dei servizi igienici. Una proposta che era stata avanzata in via ipotetica per limitare, come dichiarato da una portavoce degli studenti, le uscite dalle aule durante le lezioni. L’idea è stata però percepita come l’apice di una situazione giudicata già insostenibile da molti. «Abbiamo preparato una lista di problematiche e richieste da presentare alla preside, affinché si attivi per venirci incontro» è quanto hanno fatto infine sapere gli studenti.
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