LA VICENDA
Ecomosaico e tutela del Carso, azioni in campo su rischio incendi a Monfalcone
L'assessore regionale Zannier ha fatto chiarezza sulla strategicità della landa carsica a Monfalcone, il Pd attacca sul progetto dell'Ecomosaico.
“Qual è la posizione della Regione rispetto al fatto che l’amministrazione comunale di Monfalcone, con l’assessore Sabina Cauci, dopo aver partecipato in qualità di comune capofila al progetto - finanziato dalla Regione con il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la realizzazione dell’Ecomosaico del Carso - a quasi due anni dall’approvazione, sta continuamente e con qualsiasi pretesto ritardando l’avvio dello stesso, procurando un grave danno sia dal punto di vista economico per gli operatori coinvolti – i quali hanno già fatto importanti investimenti in termini finanziari - sia dal punto di vista ambientale, perché così non si ripristina la Landa Carsica, efficace strumento naturale di prevenzione incendi?”
A domandarlo con una specifica interrogazione a risposta immediata rivolta al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, è stato il consigliere regionale e capogruppo del Pd, Diego Moretti che ha definito un comportamento irresponsabile, quello dell’assessore monfalconese e “che non vorrei fosse il preludio ad un ripensamento rispetto ad un progetto che in altri territori della regione sta dando risultati positivi ma che a Monfalcone, secondo qualcuno, evidentemente non s’ha più da fare. Il sindaco non ha nulla da dire?”.
La risposta a questo interrogativo è stata fornita dall’assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier. La questione sembra sia nota all’amministrazione regionale, che su questo tema specifico ha aperto un confronto con il Comune di Monfalcone a partire da quando è giunta notizia della sospensione dei lavori ordinata a due partner di progetto lo scorso 8 febbraio. “L’amministrazione regionale ha raccolto e analizzato i provvedimenti presi dal Comune – spiega l’assessore Zannier - e ci sono stati incontri di approfondimento in modalità telematica e in presenza".
"All’origine del problema ci sarebbe l’insostenibilità dei previsti interventi di riduzione della vegetazione arborea e arbustiva. Tale riduzione della vegetazione non sarebbe accettata dalla popolazione, che, stando a quanto viene riferito, ritiene sia già stata depauperata a seguito degli incendi dell’estate 2022”. Per superare la situazione di stallo venutasi a creare, la Regione ha quindi prospettato varie soluzioni. La prima è una tempestiva azione preventiva da parte del Comune volta ad informare e sensibilizzare la popolazione locale, sulle caratteristiche e le modalità dell’intervento e i benefici che c saranno in termini di miglioramento della biodiversità, salute pubblica e sicurezza.
Inoltre, “L’amministrazione regionale -specifica Zannier - ha dato disponibilità al coinvolgimento di proprio personale, l’esecuzione di sopralluoghi preliminari, con la partecipazione di personale del Corpo forestale regionale, per l’individuazione, in accordo con un tecnico del Comune, di piccoli nuclei di vegetazione arborea e arbustiva di rilevanza naturalistica ed estetica, da preservare in corrispondenza delle aree di maggiore frequentazione, in modo da mitigare l’impatto visivo dell’intervento di ripristino della landa carsica”.
L’esponente dell’esecutivo regionale, ha inoltre assicurato che sono state fornite indicazioni tecniche per non inficiare l’intervento, evitare di innescare rischi per la salute pubblica e ridurre la suscettibilità agli incendi. Da parte sua, il Comune ha altresì manifestato l’intenzione di consentire la realizzazione degli interventi e di portare a compimento il progetto collettivo Ecomosaico del Carso-Kraski Ekomozaik. “La risposta dei competenti uffici e dell’assessore Zannier conferma per la Regione la strategicità del progetto in chiave prevenzione antincendio della landa carsica” afferma il dem Moretti.
“Era quello che volevo sentirmi rispondere quando, sollecitato da diversi imprenditori agricoli, ho voluto sollevare il problema dei ritardi nell’attivazione di un progetto che sta dando importanti risultati nell’ambito della prevenzione degli incendi nei territori del Carso isontino e giuliano. Peccato che, a causa prime delle incertezze – diventate poi ripensamenti - finora si sia perso tanto tempo".
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