a gorizia
Eco-compattatore rimosso a Sant'Anna, ditta di Napoli finisce in tribunale
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Rimosso il macchinario che era stato preso con fondi del ministero della Transizione ecologica, si passa per vie legali: udienza a marzo 2024.
Era quasi tutto pronto, in prossimità della casetta dell’acqua di via Garzarolli, a Gorizia, per l’attivazione del nuovo eco-compattatore. Impianto i cui costi erano stati integralmente coperti dal ministero della Transizione ecologica nell’ambito del programma Mangiaplastica. “Era stato pensato come un modo per sensibilizzare i cittadini al recupero dei materiali e contenere la produzione di plastica”, spiega al telefono l’assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi.
“Gli utenti avrebbero potuto portare i propri rifiuti in plastica, inserirli nella macchina e in cambio ricevere anche un piccolo sconto sulla Tari: poco più di una pacca sulla spalla”, aggiunge quasi a minimizzare la funzione dell’opera. Non sarà così. “Si tratta di un caso frequente, in Italia – il commento rassegnato dell’assessore – e che stavolta è toccato anche a noi”.
La vicenda
Andiamo con ordine. Il 27 gennaio del 2022 il Comune di Gorizia aveva ottenuto un contributo di circa 30mila euro per l’installazione di una macchina “mangiaplastica” nel proprio territorio. Sette mesi dopo è la ditta napoletana Archimede Srls ad aggiudicarsi l’appalto per la fornitura e la posa in opera dell’apparecchio. Il bando ministeriale impone un termine di 180 giorni, dall’aggiudicazione della fornitura del bene, per l’invio della documentazione che attesti l’avvenuta installazione e procedere così all’erogazione, a saldo, del contributo.
Il 28 novembre arriva una prima richiesta di proroga di 45 giorni da parte della ditta appaltatrice. L’ufficio Ambiente del Comune comincia a fare pressioni perché si possano effettuare le opportune verifiche di conformità e procedere così all’invio della documentazione entro i termini di rendicontazione. Diventa necessario chiedere una proroga al dicastero di sessanta giorni, spostando così il termine ultimo al 23 marzo del 2023. Con fatica si arriva al 15 marzo, quando hanno luogo le prime operazioni di verifica.
Ma i controlli dei tecnici comunali avranno esito negativo, “in quanto alcuni requisiti […] – così si legge tra gli atti dell’amministrazione – presentati dalla ditta risultavano non rispettati, per tal altri non è stato possibile effettuare la verifica e il secondo modulo di compattazione del macchinario risultava non operativo, risultando lo stato di fatto difforme da quanto dichiarato nella verifica interna di funzionalità depositato agli atti dalla ditta”.
Il ministero concede un’ulteriore proroga, spostando così i termini, divenuti perentori, al 22 aprile. Il 14 aprile si svolgono nuovamente le operazioni di verifica di conformità, le quali constatano l’inadeguatezza dell’impianto rispetto ai requisiti del contratto d’appalto. Evidenziata l’ormai manifesta negligenza di Archimede Srls, l’amministrazione si è trovata costretta a risolvere il contratto e contestare alla ditta anche i danni conseguenti dall’inadempito, ossia la restituzione del contributo ministeriale.
La causa civile
Come se non bastasse, a inizio agosto l’azienda partenopea ha fatto causa al Comune contestando, in primo luogo, l’accusa di inadempimento contrattuale e, secondariamente, l’esito della verifica di conformità, a suo dire determinato da un “errore tecnico dei tecnici nominati dall’amministrazione comunale”. La palla passa inevitabilmente al Tribunale di Gorizia. La scorsa settimana la giunta Ziberna ha conferito all’avvocato comunale Stefano Piccoli il mandato di rappresentanza e difesa nel processo, la cui prima udienza si svolgerà il 13 marzo del prossimo anno.
Al legale, quindi, spetterà anche il compito di veder riconosciuto all’amministrazione il risarcimento dei danni subiti dall’ente: in primis, la perdita del finanziamento ministeriale. E dell’area di Sant’Anna destinata all’eco-compattatore cosa si farà? Del Sordi non si sbilancia troppo: “Il nostro ufficio sta già studiando una soluzione alternativa. Al momento posso solo dire che molto probabilmente non installeremo la stessa tipologia di macchina”.
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