fino a giugno
Dormire in riva ai laghetti rossi a impatto zero, Capriva si apre al turismo ecosostenibile

Arriva ai piedi del Collio la struttura progettata da una start-up friulana. L'obiettivo è vivere nella natura senza impattare negativamente.
Ha fatto la sua comparsa da qualche giorno, attirando subito l’attenzione dei passanti. La casetta rossa progettata da Friland, start-up di Gemona del Friuli, quasi un anno fa ha fatto tappa per la prima volta nel Goriziano, per la precisione ai laghetti rossi di Capriva. Un’iniziativa nata dall’idea del proprietario dell’area che, grazie al supporto dell’amministrazione locale, ha contattato l’azienda per poter ospitare qui la struttura ricettiva unica nel suo genere. In circa 12 metri quadri, infatti, c’è tutto l’occorrente per trascorrere qualche giorno immersi nella natura, in completa autonomia. Sul tetto, infatti, ci sono i pannelli solari che l’alimentano.
Dopo aver ospitato i camerini di Diodato e Mario Biondi al No border festival dei laghi d Fusine, la casetta ora accoglierà le persone in un altro punto suggestivo della regione. Il tutto rimarrà fino a inizio giugno, poi la struttura si sposterà in montagna per la stagione estiva. “L’idea è di portare le persone in ambienti naturali incredibili - spiega Luca Simeoni, co-fondatore dell’azienda - ma senza impattare sull’ambiente. Siamo molto contenti di essere stati contattati, ci hanno presentato il posto e abbiamo trovato l’accordo per dare un’opportunità di turismo diverso dal solito”. I primi visitatori arriveranno a breve, con alcune prenotazioni già in agenda.
“Chiaramente il periodo non è facile - sottolinea Simeoni -, ma iniziamo già ad avere alcuni interessati. Le abitudini di pernottamento sono diverse a seconda del periodo: in estate abbiamo avuto tanti da fuori regione e si fermavano anche due o tre giorni. In primavera, invece, avevamo un pubblico più vicino e si fermava solo una notte”. La struttura, peraltro, era già arrivata nel comune un mese fa, ma complice la zona rossa si è preferito parcheggiarla in un’altra area, attendendo misure meno vincolanti per far ripartire il servizio di alloggio. Lo stesso è gestito sempre da Friland, come un normale affittacamere prenotatile facilmente online.
“È la prima volta che veniamo nella zona e, molto probabilmente, ritorneremo a settembre sempre sul Collio, in mezzo alle vigne”. Per il momento, però, la location rimane top secret. Un sistema di gestione smart permette di monitorare il corretto funzionamento del sistema impiantistico e di segnalare tempestivamente la presenza di anomalie al fine di garantire una maggiore sicurezza. La permanenza degli alloggi in una location dura al massimo 8/10 settimane, al termine delle quali le unità vengono spostate verso una nuova destinazione. L’ambizione del progetto è di promuovere un nuovo paradigma di strutture ricettive erranti, in simbiosi con la natura.
"Abbiamo sempre rinviato interventi edilizi di qualsiasi tipo in questi anni - commenta il sindaco, Daniele Sergon - e iniziative enoturistiche classiche, perché crediamo che quell'area lì abbia delle potenzialità particolari. Serve estrema attenzione verso l'oasi faunistica. La casetta è totalmente autonoma, non ha bisogno di allacciamenti e non ha bisogno di alcun intervento". Il primo cittadino tende quindi la mano ad altre possibili attività in questo senso. "L'iniziativa è nata da un privato, potrebbe essere il futuro per questa zona con una gastronomia di un certo livello. Puntiamo poi a preservare le iniziative dei pescatori locali, attivi da 50 anni, per cui questa sarà la loro casa".
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