La manifestazione
Donare tempo e forze agli altri: Gorizia premia i volontari

Un comitato transfrontaliero e multireligioso ha organizzato la seconda edizione. Le testimonianze locali e internazionali.
Un centinaio i volontari di diverse realtà cittadine e dell’intero territorio: questi i numeri raccolti dalla seconda edizione della Festa del Volontario, organizzata da un comitato organizzativo transfrontaliero e interreligioso e ospitata in mattinata al Kulturni Dom di Gorizia. Un tema importante, quello proposto nella seconda edizione, ovvero “Volontari costruttori di pace”. A distanza di un anno e mezzo dal suo inizio, la guerra imperversa ancora in Ucraina, alle porte dell’Europa.
Accanto ad essa tristemente continuano a svolgersi nel mondo numerosi altri conflitti, alcuni più conclamati, altri più “silenziosi” e latenti. In tutto questo dolore, una grande forza continua ad operare per cercare di dare sollievo, soccorso, aiuto e solidarietà alle popolazioni colpite da questi drammatici fenomeni bellici: è la forza del volontariato, che ogni giorno, in più forme, si batte per la Pace.
A promuovere l’incontro la Caritas diocesana di Gorizia affiancata da Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia, Associazione Nazionale Forestali di Gorizia, Croce Rossa Italiana - Comitato di Gorizia, Unitalsi Sottosezione di Gorizia, con la partecipazione del Centro missionario diocesano e del settimanale diocesano Voce Isontina, dopo la bella condivisione del percorso iniziata lo scorso anno, sono entrati quest’anno nel team organizzativo anche la Karitas di Nova Gorica e l’Humanitarno Društvo Kid di Nova Gorica. Accanto a loro si uniscono alcune "new entry": la Società di San Vincenzo De Paoli di Merna/Društvo prostovoljcev Vincencijeve zveze dobrote Miren, la Confraternita di Misericordia di Cormòns e la Chiesa Evangelica Metodista di Gorizia.
Prima della consegna dei riconoscimenti, uno per associazione, a Graziano Manzini degli Alpini di Gorizia, a Dario Scrignaro per l’Associazione Nazionale Forestali di Gorizia, a Fulvio Gaggioli per la Caritas Diocesana di Gorizia, a Paolo Silli per la Chiesa evangelica metodista di Gorizia, a Tullio Zanello per la Confraternita di Misericordia di Cormons, ad Antonio Scuz per la sezione di Grado della Sogit e a Fulvio Benvenuto, Norma Dreosso e Renzo Ranzato per l’Unitalsi sottosezione di Gorizia, le testimonianze dei volontarie e il racconto di due esperienze, nel loro, particolari.
Si è trattato di Donatella Turri, direttrice della Fondazione per la Coesione Sociale Onlus e già direttrice di Caritas diocesana di Lucca, e di Rada Žarkovič, direttrice della cooperativa Zajedno – Insieme. Turri ha evidenziato l’importanza del volontariato e dell’umanità che contraddistingue il volontario. “L’attenzione che si mette nel guardare l’altro, nel farsi minori come chiedeva San Francesco ai propri frati, è anche un enorme gesto di tenerezza che si prova quando, invece di voltarsi dall’altra parte, si guarda il prossimo e si prova compassione”.
Žarkovič, d’altra parte, ha portato la propria testimonianza rispetto a una cooperativa che da vent’anni si occupa di raccogliere lamponi, more e mirtilli e produrre marmellate e confetture per il mercato nazionale e internazionale, aiutando un processo di coesione in un territorio, quello di Srebrenica, dove “ci sono ancora tante ferite aperte” ma nel quale “si lavora per ricucire”. Nata a Bratunac nel maggio 2003, riunisce donne serbe e musulmane in una delle zone più delicate della Bosnia Erzegovina, l'area di Srebrenica. Nata per sostenere il ritorno di profughi e sfollati, la cooperativa è oggi un'importante azienda di produzione di frutti di bosco e di confetture biologiche.
Licen Andreja, dell’associazione San Vincenzo de’ Paoli di Miren, ha raccontato l’attività del sodalizio tra educazione e supporto a giovani, disabili e anziani mentre Martino Gismano della Misericordia Cormons ha ribadito come la propria esperienza di volontariato sia nata da un altro volontariato, lo scoutismo, rimanendo poi attratto dalle operazioni di emergenza e soccorso: “In questi anni – così Gismano – abbiamo affrontato, oltre al lavoro quotidiano, anche emergenze come terremoti, alluvioni e la pandemia Covid. Ricordo bene l’autostrada a Milano sgombera mentre l’unico mezzo che si muoveva era la nostra ambulanza per recuperare alcuni medicinali”. Paolo Verdoliva, infine, degli Alpini di Gorizia, ha ribadito la necessità di “trasmettere alcuni valori importanti come il volontariato alle nuove generazioni. Gli alpini sono in prima fila”.
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