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Dodici episodi di storia legati a GO! 2025, l'opera 1978 parte dalla Romania
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Domani il debutto al Teatro di Stato ungherese di Timișoara, parlando della Romania di Ceaușescu, dello spettacolo firmato da Tomi Janežič e Simona Semenič.
Prende il via il dodecalogo della Destin(y)ation, un grande progetto teatrale originale di dodici spettacoli inserito tra i progetti della Capitale europea della cultura 2025 Nova Gorica-Gorizia. Si intitola "1978" ed è diretto da Tomi Janežič (nella foto). La prima dello spettacolo, che andrà in scena giovedì 7 dicembre nella città rumena di Timișoara attuale Capitale europea della Cultura, segna l'inizio di un grande progetto teatrale originale di Simona Semenič e dello stesso regista. Dodici episodi di drammaturgia intima in luoghi specifici, principalmente nel territorio goriziano, saranno coprodotti da artisti sloveni, italiani, rumeni e ucraini.
Il progetto è guidato dal Slovensko narodno gledališče Nova Gorica (Teatro nazionale sloveno di Nova Gorica), con il Slovensko mladinsko gledališče Ljubljana, il Centro creativo di Krušče e l'Istituto teatrale sloveno come partner, e vi partecipa anche il festival Mittelfest di Cividale. L'opera, che andrà in scena al Teatro di Stato ungherese di Timișoara, parla della Romania degli anni Settanta: è un documentario di finzione transgenerazionale, basato sulle storie personali degli attori e del regista. Una storia sull'era comunista, che inizia in un appartamento rumeno e si riferisce a molti eventi locali e globali.
Un filo rosso che collega le regioni di Timișoara e Nova Gorica, un tempo entrambi parte dello stesso Impero austro-ungarico. Più di cento anni fa, decine di migliaia di soldati ungheresi combatterono sul fronte dell'Isonzo. 1978 fa parte del dodecalogo del teatro Destin(y)ation (dodici spettacoli) comprendente teatri di diversi Paesi per GO! 2025, Simona Semenič - rinomata drammaturga slovena con cui Janežič ha collaborato in passato - sta preparando un dodecalogo di miniature teatrali, che costituiscono una delle parti di collegamento dei dodici spettacoli. La serie nasce dallo spazio dell'infanzia e dal suo rapporto con le altre città.
Foto: Žiga Koritnik
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