Doberdò, torna Singers’ Corners. ‘Su pietra e terra’ racconta e canta il Carso

Doberdò, torna Singers’ Corners. ‘Su pietra e terra’ racconta e canta il Carso

IL PROGETTO

Doberdò, torna Singers’ Corners. ‘Su pietra e terra’ racconta e canta il Carso

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 21 Giu 2025
Copertina per Doberdò, torna Singers’ Corners. ‘Su pietra e terra’ racconta e canta il Carso

Il video mapping sarà presentato il 27 giugno nell’ex cava di Gradina. Un viaggio corale tra musica, memoria e sapori con vini che uniscono e storie che riaffiorano.

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Una terra arsa dal sole e bagnata dalla pioggia, traboccante di miele, formaggi e altre delizie, che sa coniugare le tradizioni culinarie con le peculiarità culturali e storico-artistiche. È la base del progetto Singer’s Corners, presentato nella sede della Zveza slovenske katoliške prosvete a Gorizia. «Oltre al fil rouge del canto corale e popolare – spiega il presidente dell’Unione cattolica slovena Miloš Čotar - la volontà è porre l’accento s’una terra che sa accogliere e offrire, in cui non c’è confine tra l’assaporare buon vino e ascoltare buona musica». Un ciclo di eventi disseminati sul territorio, tre dei quali si sono già svolti: il primo al Borgo Castello, un altro a Piedimonte e l’ultimo nella magica cornice dei vigneti di San Floriano del Collio per celebrare il Likof.

«L’idea – prosegue – è nata insieme al Comune di Nova Gorica, sviluppando l’esperienza già acquisita a Tabor, dove i cori si incontrano in un contesto meno formale». Ed è nel Nord-Ovest della valle del Vipacco che sorge Tabor, antico paese fortificato nel XVI secolo dove ogni anno si rinnova il festival di canti corali. Manifestazione che per il Go! 2025 è stata ampliata ed estesa a cinque nuove località transfrontaliere. Prossimo appuntamento in programma è l’evento teatrale-musicale “Su pietra e terra”, che si terrà il 27 giugno alle 20.30 l’ex cava del centro visite Gradina di Doberdò del Lago. «Il canto corale rientra già nella nostra esperienza – rimarca – ma a noi preme sperimentare al di fuori delle tradizionali occasioni» per richiamare «un pubblico incuriosito ad eventi alternativi». Le musiche di Patrick Quaggiato sono accompagnate dai testi di Andrej Černic, che insieme ad Alex Devetak ha rimodulato un elaborato scritto qualche anno prima per poi fonderlo all’impiego delle moderne tecnologie di Jurij Lavrenčič.

«Il Carso ricorda tutto – ammonisce il testo di uno dei trailer già caricati sui social – ricorda ogni lacrima, ogni sorriso, ogni passo. Il Carso non dimentica mai». Memoria corale di un luogo appartenente al vento della bora e a quello della Storia, dove riaffiorano proiettili e armi insieme alle acque scure del lago di Doberdò che trabocca a inondare le terre. E se il Carso non dimentica e ciclicamente riporta con sé la torbidità del passato mescolandola al presente, è anche «capace di parlarci – precisa la regista Jasmin Kovic – affascinarci con i suoi forti colori». Immagini di video mapping che saranno proiettate nella cornice della cava di Gradina sulla superficie ruvida della pietra carsica, necessariamente in orario notturno. «L’associazione Hrast di Doberdò – prende la parola il referente per il coordinamento Claudio Peric – è da anni che presenta nelle attività corali un evento teatrale e musicale di fine stagione. Questo grazie al maestro Lavrenčič scomparso lo scorso anno». E a quasi un anno dalla dipartita del celebre direttore di coro Hilarij Lavrenčič, che si è spento il 29 giugno dopo aver diretto il coro Hrast per 38 anni, ecco un ulteriore tassello apposto alla tradizione corale, pietra miliare di un percorso che culminerà proprio sul Carso, dove d’autunno lo scotano fiammeggia spezzando la tristezza e la vipera del corno d’estate si mimetizza fra le pietraie. «L’evento ha una caratteristica principale – sottolinea – in quanto per poter essere fruito necessita del buio».

La rappresentazione avrà dunque inizio alle 22, anticipato da un pre-evento di degustazione dei prodotti tipici del Carso. Fra i quali si potranno assaporare diverse varietà di miele, formaggio, vino e persino birra artigianale, tutti prodotti tipici acquistabili direttamente dai venditori locali. In campo ci saranno primizie dell’azienda agricola Matej e l’agriturismo “Pri Cirili” o bontà targate Kovac, ma anche vini della Semec di Duino e mieli speciali dell’apicoltura “Silvan”, che oltre al miele di acacia carsolina produce quello di marruca, marasca e ailanto. La prima degustazione sarà gratuita mentre le successive a pagamento, per un evento interamente a ingresso libero. A inizio serata i cori si esibiranno in canti popolari, per poi proseguire con musiche inerenti alla storia e alla tematica del viandante che viene da lontano e incontra un paesano. A interpretare l’anima del Carso sarà il coro misto Hrast, cui si aggiunge il BAJ 82-83-84 Alpini della Julia, il coro misto Lojze Bratuž, il coro virile Fantje izpod Grmade e il misto giovanile Šempeter-Vrtojba. L’evento conclusivo si svolgerà invece sotto le arcate di Borgo Castello a Gorizia fra la fine dell’estate e i primi di autunno, quando le temperature saranno ancora gradevoli per stare all’aperto.

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