Doberdò del Lago, con il codice Qr si potrà scoprire la vita dei soldati della Grande Guerra

La cerimonia

Doberdò del Lago, con il codice Qr si potrà scoprire la vita dei soldati della Grande Guerra

Di Redazione • Pubblicato il 19 Feb 2021
Copertina per Doberdò del Lago, con il codice Qr si potrà scoprire la vita dei soldati della Grande Guerra

Momento di commemorazione stamattina al Centro Visite di Gradina con l'inaugurazione di un nuovo sistema a codici Qr per risalire alle vicissitudini di vari soldati della Prima Guerra Mondiale.

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"Questa meritevole iniziativa attribuisce finalmente una voce, un volto e una storia personale a tutti i caduti ricordati sulla lapide, restituendo loro una piccola parte di quanto sacrificato con il loro valore. Si tratta di un gesto innovativo e caratterizzato da un alto significato simbolico, testimonianza che il mondo non può e non deve soltanto prendere, ma anche ricordarsi di dire grazie".

Lo ha sottolineato oggi al Centro visite Gradina di Doberdò del Lago (Gorizia), il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, intervenendo alla cerimonia di deposizione di una corona ai piedi della lapide dedicata alla memoria dei caduti della Grande Guerra. Contestualmente, inoltre, è stato inaugurato un progetto collegato all'installazione di sofisticati codici QR che, grazie al contributo delle famiglie dei soldati, consentono ora di ricostruire il volto e la storia personale di ogni singola vittima.

"Ho aderito con grande commozione a questo invito, collegato a una semplice ma significativa iniziativa. Gli organizzatori, in questo modo, offrono alle future generazioni - ha aggiunto il presidente del Cr Fvg - un modo per comprendere i fatti cruenti che si sono svolti su queste stupende terre. Al tempo stesso, viene espresso un segno profondo nei confronti di coloro i quali, proprio qui, hanno sacrificato la propria vita". Il progetto è stato realizzato dall'Associazione culturale di Storia militare Onlus e, attraverso il lavoro del presidente Roberto Machella, ha trovato spazio nell'ambito del Military Historical Center (Mhc). Ai primi nominativi già collocati sul marmo, inoltre, verranno progressivamente aggiunti tutti quelli che sarà possibile individuare.

A inizio cerimonia, il vicesindaco di Doberdò, Vlasta Jarc, ha evidenziato che "questa targa commemorativa ci consente di ricordare il sacrificio di tutti questi giovani. Simbolicamente, però, ricordiamo i caduti di tutte le guerre, auspicando di poter conservare la pace e la convivenza pacifica tra i popoli". Il generale Michele Ladislao, coordinatore regionale dell'Associazione Nazionale Carabinieri, ha invece rimarcato "un percorso che consente di aumentare la lista dei soldati identificati, grazie a elementi che arricchiscono la loro vita e la loro memoria. Abbiamo tanti morti che ci guardano e ci chiedono un profondo impegno".

"Serve uno sforzo comune per superare quanto ci divide e recuperare, invece, quello che ci tiene uniti. Le guerre - ha ribadito Zanin - sono state sempre raccontate dai grandi condottieri, dagli Stati maggiori e dalla politica, ma troppo spesso nessuno si è soffermato su chi, realmente e in maniera umile, era stato strappato dalla propria famiglia per essere mandato a centinaia di chilometri di distanza per difendere la patria. Lo hanno fatto restando sconosciuti e senza la possibilità di ottenere il meritato ringraziamento, perché la loro giovane vita si è consumata nel breve volgere di poche ore". "La possibilità di omaggiare tutti loro - ha concluso il presidente dell'Aula - testimonia alle loro famiglie che esistono uno Stato e una comunità che li ricordano, fissando sulla pietra i loro nomi e le loro storie, affinché rimangano nel cuore e nella carne di questo Paese".

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